Cuba è poesia

Cuba ha iscritto per la storia questo lunedì 15 come il giorno del futuro e della speranza. Una piccola isola dei Caraibi lo ha fatto, non con il denaro delle grandi banche né con poderose multi nazionali, ma con l’opera del suo popolo.

Il suo nome è Rivoluzione.

Ha controllato la pandemia ed ha affrontato l’indurimento del blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti, più le 243 misure dei due partiti, destinate ad asfissiare, a rendere ingovernabile un paese.

Si sono sforzati ma l’amore e la pace che nascono da cubane e cubani ha potuto di più per fare la Patria.

Lunedì 15 sono arrivati nelle aule scienziati, medici, ingegneri, maestri, architetti, intellettuali e artisti, ufficiali e operai del futuro.

In un giorno come lunedì 15, Dagmar, Vérez, Marta, Tania o Yury, e tanti altri investigatori che con Soberana, Abdala e Mambisa, salvano Cuba e il mondo, gli elettricisti che lottano per non far mancare elettricità, i soldati e gli ufficiali che hanno trasportato l’ossigeno, o il medico che è restato a lato del paziente ed ha sofferto come sua ogni perdita, si sono seduti negli stessi banchi come le nostre bambine e i nostri bambini.

Ma questo lunedì è anche di vittoria e d’omaggio a chi apporta tanta allegria.

Basta solo pensare all’embrione dei più di un milione di universitari cubani: alla campagna d’alfabetizzazione del 1961 per salutare Fidel e Raúl.

nel giorno della speranza sono arrivati i turisti nonostante le campagne di diffamazione. Scelgono quest’isola perchè la sicurezza e l’ospitalità li tutela e l’ospitalità li protegge

Lo fanno con più di 400 voli settimanali perchè Cuba è amata.

Questa terra di valorosi si è dedicata alla pace e ci ha regalato questo 15 novembre; per lei non si trascura run apice della sua difesa.

Se la pace va scritta in versi, Cuba è la sua poesía.

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