Cuba e il popolo degli USA si capiscono con il linguaggio della pace

Matanzas – I membri della Carovana Pastori per la Pace, che sono arrivati a Cuba la notte del 15 novembre, sono entrati in questa città con le braccia alzate e cantando in coro lo slogan /Cuba sì blocco no/.

Alcuni, con la mano sul cuore, dicevano frasi di speranza e appoggio alle persone che si sono riunite per dare loro il benvenuto in Piazza de la Vigia, il luogo della fondazione della piccola città.

Come segnale di reciprocità, Marietta Poey, vice governatore nel territorio, ha ringraziato /«l’abbraccio d’amore, amicizia e solidarietà» ed ha assicurato che per i matanzeri è un grande onore poter compartecipare con le persone che si sono guadagnate da molto tempo la fiducia e l’ammirazione del popolo cubano.

In nome dei visitatori, Gail Walker ha ricevuto un’opera del pittore Manuel Hernández, un mazzo di fiori, e un tamburo batá, come simbolo dell’identita culturale dell’origine africana, con radici a Matanzas.

Carlos Emilio Ham Stanard, rettore del Seminario Teologico Evangelico di Matanzas, ha elogiato la missione della Carovana

«Voi siate Pastori per la Pace con la maiuscola… perchè predicate la giustizia e costruite ponti d’amore e solidarietà al di sopra delle aggressioni».

Sino a domenica 21 novemebre, i 72 visitatori sono stati in contatto con gli abitanti di Matanzas. Hanno visitato luoghi d’interesse ed hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio la realtà della provincia.

Gail Walker al termine della cerimonia di benvenuto, marcata dall’affetto reciproco, ha detto: « Il nostro proposito finale è spezzare il blocco e dire al mondo tutte le cose buone che fa questo popolo, che è esempio di resistenza».

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