Il golpismo li alleva e Madrid li unisce

Era prevedibile. Uno vale l’altro: operatori politici dei piani imperiali per la regione. Yunior García, il presunto capo dell’operazione di cambio di regime a Cuba, ha incontrato a Madrid Leopoldo López, il maneggiatore, nell’ombra, dell’auto-titolato Juan Guaidó e dell’intera violenta campagna condotta in Venezuela contro la Rivoluzione Bolivariana.

Conoscendo la storia di Leopoldo López, direttamente responsabile dei 43 morti lasciati dalle guarimbas (rivolte), nel 2014, si può meglio valutare l’opera teatrale che il drammaturgo pretendeva inscenare a Cuba.


YUNIOR GARCIA AGUILERA, L’ISPIRATORE DELLE PROTESTE A CUBA, INCONTRA IN SPAGNA GLI AMICI 

 

01.12 – Il drammaturgo cubano Yunior Garcia Aguilera ispiratore delle fallite manifestazioni del 15 novembre a Cuba si trova in Spagna, ma non immaginerete mai chi è andato a trovare.

Ebbene sì Yunior Garcia Aguilera nel suo viaggio turistico in Spagna ha incontrato un altro patriota che come lui è fuggito dal suo paese. Il drammaturgo ha incontrato il profugo della giustizia venezuelano Leopoldo Lopez, capo del partito di estrema destra Voluntad Popular, amico e manipolatore dell’autoproclamato presidente Juan Guaidò ed promotore delle proteste del 2014 contro il governo di Maduro. Era prevedibile, l’uno e l’altro sono la stessa cosa ovvero operatori politici dei piani imperiali previsti per la regione.

Leopoldo Lopez fu condannato l’11 settembre 2015 alla pena di 13 anni e 9 mesi di reclusioni dal Tribunale del Venezuela quale responsabile per violenze del 2014 che si prefiggevano di sovvertire il governo che terminarono con la morte di 43 persone e con centinaia di feriti. Lopez è stato condannato per Istigazione pubblica, associazione a delinquere, danno alla proprietà, incendio.

Il 30 aprile 2019 mentre si trovava agli arresti domiciliari Leopoldo Lopez abbandonava la sua casa per partecipare al tentativo di colpo di stato contro il governo di Nicolas Maduro compiuto da alcuni militari che tentarono di occupare la base militare “La Carlota” di Caracas. Il tentativo di colpo di stato fallì miseramente perché la maggior parte dei militari che avevano partecipato all’operazione si resero conto di essere stati presi in giro. Infatti ai militari coinvolti non era stato detto di occupare la base militare ma di andare a sedare una rivolta in un carcere. Dopo essersi resi conto dell’imbroglio lasciarono i pochi disertori soli.

Leopoldo Lopez e la moglie si rifugiarono prima nell’ambasciata del Cile poi in quella della Spagna. Da quest’ultima poi furono trasferiti nel paese iberico dove gli fu concesso loro asilo politico.

Oggi il drammaturgo cubano Yunior Garcia Aguilera va a trovare il profugo della giustizia venezuelano Leopoldo Lopez confermando una volta ancora che le manifestazioni che avrebbero dovuto portare in piazza migliaia di persone per dare, secondo lui, il colpo finale al governo rivoluzionario cubano non erano frutto di spontaneità ma erano dirette dall’estero. Inoltre credo proprio che mai abbia avuto intenzione di manifestare ma le evocate proteste erano solo il pretesto per ottenere un visto turistico per abbandonare Cuba e recarsi ad abbracciare l’altro patriota ed amico venezuelano.

Comunque qualunque siano stati i motivi per cui Yunior abbia messo in scena questa macabra sceneggiata il drammaturgo non mi mancherà, quindi buona fortuna Yunior ora che ti trovi in uno di quei paesi di cui tanto tu agogni la democrazia.

Andrea Pucccio – www.occhisulmondo.info


El golpismo los cría y Madrid los junta

 

Era lo previsible. Uno y otro son lo mismo: operadores políticos de los planes imperiales para la región. Yunior García, el pretendido líder de la operación de cambio de régimen en Cuba, se encontró en Madrid con Leopoldo López, el manejador en las sombras del autotitulado Juan Guaidó y toda la campaña violenta ejecutada en Venezuela contra la Revolución Bolivariana.

Conociendo el historial de Leopoldo López, responsable directo de las 43 muertes que dejaron las guarimbas de 2014, se puede aquilatar mejor la obra de teatro que el dramaturgo pretendía escenificar en Cuba.

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