Dichiarazione Finale del Vertice dei Popoli

cumbrepuebloNella cornice di un dibattito unitario, fraterno e solidale, i partecipanti alle conferenze a i 15 Tavoli di Lavoro del Vertice dei Popoli

DICHIARIAMO:

“Noi . i Popoli di Nuestra America, esprimiamo il nostro fermo sostegno alla Proclamazione dell’America Latina e i Caraibi come Zona di Pace e libera dal colonialismo, così com’e stato accordato all’unanimità da tutti i Governi di Nuestra America nel Gennaio del 2014, nel Secondo Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC).

Per questo condanniamo le minacce militari, le aggressioni e le minacce di ogni indole utilizzate dagli Stati Uniti e dai loro alleati strategici contro la nostra Regione, attraverso Basi militari, luoghi di Operazioni e Installazioni Militari che solo negli ultimi quattro anni sono passate da 21 a 76 in Nuestra America, 12 a Panama, ed esigiamo la derogazione del Patto di Neutralità che permette l’intervento militare nordamericano nella Repubblica di Panama.

Iraq, Afganistan, Somalia, Palestina, Mali, Republica Centroafricana, Siria, Ucrania, Nigeria, Paquistan, Congo, Mauritania, Libia, e Yemen sono solo alcuni dei più recenti interventi militari nordamericani, con la loro su sequela di morte e desolazione.

Non vogliamo questa situazione in Nuestra America. Così, appoggiamo le Dichiarazioni della Segreteria Generale di UNASUR che sollecita l’esclusione di tutte le basi militari nella nostra Regione di Pace e l’ affermazione che nessun paese ha il diritto di giudicare la condotta di un altro e tanto meno d’imporre sanzioni o castighi per conto proprio.

Noi, i Popoli d’America, appoggiamo il popolo cubano e la sua Rivoluzione, salutiamo il ritorno a casa dei Cinque Eroi cubani, prodotto de la solidarietà internazionale e della lotta instancabile del suo popolo.

Esigiamo, con tutti i popoli del Mondo, l’eliminazione immediata e senza condizioni del blocco genocida contro la Repubblica di Cuba da parte del Governo degli Stati Uniti e la chiusura immediata della Base militare di Guantánamo, senza altra condizione di quella del rispetto delle Leggi Internazionali e della Carta delle Nazioni Unite.

Noi, i Popoli d’America, esprimiamo il nostro appoggio assoluto e senza restrizioni alla Rivoluzione Bolivariana e al suo governo legittimo guidato dal compagno Nicolás Maduro.

Per questo condanniamo l’ingiusto e immorale Ordine Esecutivo, una vera ingerenza del Governo degli Stati Uniti che ha preteso di segnalare la Repubblica Bolivariana del Venezuela come una minaccia alla sua sicurezza nazionale e che ha già meritato la condanna unanime di tutti i paesi di Nuestra América.

Noi, i Popoli dell’America, riaffermiamo che Puerto Rico è una Nazione Latinoamericana e Caraibica, con la sua propria e inconfondibile identità e storia, i cui diritti all’Indipendenza e alla Sovranità sono violati da una tutela coloniale imposta più di un secolo fa in forma arbitraria da parte dell’imperialismo Nordamericano.

Per questa lotta storica per conquistare la sovranità e l’autodeterminazione di Puerto Rico, Molti portoricani sono reclusi, come Oscar López Rivera, per il quale esigiamo l’immediata libertà.

Noi, i Popoli dell’America, reiteriamo il nostro appoggio solidale di speranza ai Dialoghi per la Pace in Colombia, che si realizzano tra il Governo della Colombia e le FARC-EP, e sollecitiamo l’apertura di un Tavolo simile con il ELN, per transitare nella costruzione di un processo di pace fermo e duraturo, con Giustizia Sociale. Salutiamo le gestioni realizzate da distinti governi per facilitare il successo di questo processo.

Noi, i Popoli dell’America, reiteriamo il nostro appoggio permanente e senza condizioni alla Repubblica Argentina nelle sue gestioni per il recupero delle Isole Malvine, e il nostro sostegno allo Stato Plurinazionale della Bolivia nella sua giusta prorogata aspirazione di un uscita propria al Mare.

Reclamiamo l’immediato ritiro delle truppe d’occupazione in Haiti, azione che permetterà la sua autodeterminazione. Esigiamo dal governo del Messico la presentazione con vita dei 43 studenti normalisti scomparsi forzosamente in Ayotzinapa.

Noi, i Popoli dell’America, sosteniamo la necessità imperiosa della costruzione e dell’approfondimento di una società nuova, con giustizia sociale e con equità di genere, con la partecipazione attiva dei giovani e dei differenti attori sociali, con la solidarietà come principio fondamentale per lo sviluppo integrale e sovrano dei nostri popoli.

Oggi esistono in Nuestra America alcuni lacchè dell’imperialismo che tentano di sostenere e imporre il modello neoliberista come soluzione ai problemi e alle necessità dei nostri popoli, modello che ha dimostrato d’essere il più efficace strumento per approfondire la povertà, la miseria, la disuguaglianza, l’esclusione e la più ingiusta distribuzione della ricchezza che si conosce.

Di fronte a questa situazione sosteniamo e convochiamo a lottare e difendere le nostre risorse naturali, la biodiversità, la sovranità alimentare, i nostri beni comuni, la madre terra e la difesa dei diritti ancestrali dei popoli originari e le conquiste e i diritti sociali.

La lotta per il lavoro, per l’impiego e un salario degno, la previdenza sociale, le pensioni, il negoziato collettivo, i sindacati, il diritto di sciopero, la libertà sindacale, la salute nel lavoro, i diritti economici e sociali, il rispetto dei migranti e degli afro discendenti, lo sradicamento del lavoro infantile e schiavo e la giustizia con equità di genere. .

Tutto questo sarà possibile se lavoriamo uniti e con l’obiettivo di costruire una correlazione di forze che permetta di sostituire il potere del blocco dominante per uno sociale e politico che difenda gli interessi dei nostri popoli. A 10 anni dalla sconfitta dell’ALCA riaffermiamo la nostra lotta contro le nuove forme di trattati di libero commercio TLC, TPC, TISA, l’Alleanza del Pacifico. Continuiamo a sostenere che il debito estero dei nostri paesi è impagabile e non può essere riscosso perchè illegittimo e immorale.

Noi , i Popoli dell’America, salutiamo i processi d’integrazione che mettono al primo posto l’autodeterminazione e la sovranità dei nostri popoli, processi come l’ALBA e la CELAC, processi che hanno rinforzato l’unità latinoamericana. Crediamo necessario complementare questi processi con la partecipazione delle organizzazioni sociali, sindacali, popolari, per fomentare sempre più un’integrazione da e per i popoli.

11 aprile del 2015 Città di Panama, Panama.

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