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Conclusa la vaccinazione pediatrica, nessun bambino cubano è morto

La dottoressa in Scienze Maria Eugenia Toledo ha segnalato che a Cuba sono stati vaccinati contro la COVID-19  1,6 milioni di bambini con  3,3 milioni  di dosi, e al termine della campana di vaccinazione non sono stati riportati decessi perditrici.

Yaditza del Sol González

La dottoressa in Scienze Maria Eugenia Toledo, investigatrice  principale del saggio clinico Soberana 02 nell’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK), ha segnalato che a Cuba sono stati vaccinati contro la COVID-19  1,6 milioni di bambini con  3,3 milioni  di dosi, e al termine della campana di vaccinazione non sono stati riportati decessi pediatrici.

Riferendosi all’importanza dell’immunizzazione di massa di Soberana in bambini tra due e 18 anni, ha precisato, durante una recente partecipazione alla trasmissione televisiva  Tavola Rotonda, che un adulto che non si vaccina corre 2.2 volte il rischio d’avere la malattia senza sintomi di un adulto vaccinato, ma nel caso di un bambino il rischio è 18,2 più alto, paragonato a uno che sì si vaccina.

«Se avessimo iniziato la pandemia con tutto quello che abbiamo fatto di vaccinazione, avremmo evitato il 94,8% dei casi nei bambini,  ha segnalato, ed ha aggiunto che se qualcosa ha posto Cuba all’avanguardia è stato cominciare una campagna di vaccinazione infantile, cosi come la volontà politica di non cominciare l’anno scolastico per permettere che i piccoli si potessero vaccinare ed avessero lo schema completo d’immunizzazione.

In questo il nostro paese si è avvantaggiato definendo che i bambini avevano un ruolo importante nella trasmissione, «e questo deriva da molti anni di lavoro nelle vaccinazioni per bambini», ha affermato ancora.

«Soberana, ha segnalato, è una vaccinazione pensata per i bambini, dato che in malattie come le infezioni da pneumococco e da haemophilus, avevamo scoperto che loro hanno un’incidenza nella trasmissione, dato l’alto livello di contatti con le persone adulte e con i loro fratelli.

La dott. Toledo ha risaltato che sono stati fatti studi clinici in bambini convalescenti e che oggi i livelli dei titoli degli anticorpi che si raggiungono in bambini convalescenti che erano asintomatici, sono molto simili a quelli che erano sintomatici e anche a quelli che non si sono ammalati ed hanno ricevuto il  loro schema di tre dosi.

«In termini di pediatria, questo fa sì che oggi ci sia un livello nella popolazione dei bambini con titoli protettori e se a questo sommiamo che la vaccinazione infantile non solo ha avuto importanza in termini d’immunità, ma anche nel sociale, perché i bambini sono tornati a scuola, allora il risultato è maggiore, ha commentato.

Per sapere come stiamo, dobbiamo paragonarci ad altri paesi. Si nota per esempio l’aumento dei casi negli Stati Uniti,  in Italia e in altre nazioni.

Senza dubbio a Cuba, nonostante la variante Omicron, pur con un aumento di casi, i livelli sono molto al di sotto di quelli riportati in altre nazioni.

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