2019: l’esercito argentino si preparava ad invadere il Venezuela

Bolivar Infos, 14 febbraio 2022

Una nuova indagine giornalistica rivela che l’esercito argentino pianificò l’invasione del Venezuela tra aprile e luglio 2019, sotto il governo del presidente Mauricio Macri sostenuto dagli USA per rovesciare il Presidente Nicolas Maduro.

Grazie all’esercitazione Puma che prevedeva l’invasione del Venezuela, le forze armate svolsero 7 sessioni presso il presidio di Champ de Mai e in videoconferenza con la brigata paracadutisti di Cordoba, la X brigata meccanizzata di La Pampa e i comandi della forza operazioni speciali, anche da Cordova. L’indagine del giornalista argentino Horacio Verbitsky rivela che il comando dell’operazione era deal generale Juan Martin Paleo, comandante della forza di schieramento rapido. Da marzo 2020 è Capo di Stato Maggiore Congiunto delle Forze Armate.

Questi eventi si verificarono in un momento in cui il governo di Donald Trump aveva una politica aggressiva sul Venezuela inclusa l’imposizione di misure coercitive unilaterali intese a destabilizzare il Paese, tra le altre misure come sostegno a tentativi di assassinare il Presidente Maduro.

Diversi Paesi sudamericani tra cui l’Argentina (durante il governo di Macri) sostennero la politica ostile della Casa Bianca nei confronti del Venezuela.

Nel piano Puma, la forza di schieramento rapido fa parte di una forza multinazionale creata da una fittizia risoluzione delle Nazioni Unite (che non fu mai realtà) rivelava l’indagine. Oltre alla Rapid Deployment Force con la sua compagnia di comando e la sezione di intelligence, partecipavano membri della IV Brigata di paracadutisti aviotrasportati, della X Brigata di fanteria meccanizzata e dei comandi delle forze operative speciali.

Questa lunga indagine descrive in dettaglio l’escalation dell’amministrazione Trump per rovesciare il Presidente Maduro, incluse diverse incursioni sul campo col sostegno dell’amministrazione Washington. Si ricordi inoltre che Trump volle farsi carico di Venezuela e Cuba nella sua strategia di sicurezza nazionale. “Gli Stati Uniti si occuperanno dei ‘governi di sinistra anacronistici e autoritari di Venezuela e Cuba’ perché consentono agli avversari di Stati Uniti, Cina e Russia, che cercano di espandere le relazioni militari e vendere armi nella regione, ad “operare”, secondo l’amministrazione Trump.

Sulla partecipazione dell’Argentina al piano contro il Venezuela, l’ammiraglio Craig Faller, capo del Comando meridionale degli Stati Uniti, visitò Buenos Aires e davanti ai cadetti della scuola superiore congiunta di guerra delle forze armate, indicò la minaccia da Cina e Venezuela. La strategia dell’invasione del Venezuela fu sostenuta da un comando argentino che agiva su pretesti umanitari, secondo lo stesso generale Juan Martin Poleo. “Indipendentemente dalla valutazione politica e morale che merita un Piano d’invasione del Venezuela in cui i soldati argentini farebbero il lavoro sporco per gli USA, dal punto di vista tattico, sono trascorsi più di due anni dall’esercitazione Puma e le ipotesi su cui si basava si sono rivelate errate”, affermava Verbitsky.

“La situazione in Venezuela si è stabilizzata, le Nazioni Unite non hanno formato una forza di intervento multinazionale e le forze politiche al governo e all’opposizione risolvono le divergenze alle urne”, affermava.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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