Chernobyl e solidarietà

“Granma, 28.4.21

«Il mondo ricorda la tragedia di Chernobyl, accaduta 35 anni fa nella città ucraina di Pripyat. Cuba fece suo quel dolore offrendo medicine e cure a migliaia di bambini colpiti dal disastro nucleare.» ha ricordato su twitter il presidente Miguel Díaz-Canel.

Eppure, questa parte della storia, che è di profondo umanesimo e amore, non sempre viene ricordata nei documentari e nei libri stranieri che raccontano quanto accaduto dopo quel fatidico 26 aprile 1986.

Pochissime produzioni raccontano che prima della richiesta di aiuto dell’allora Unione Sovietica, la risposta di Cuba non si fece attendere e il nostro sistema sanitario è stato l’unico al mondo a progettare un programma integrale gratuito per le vittime di quello che viene considerato uno degli avvenimenti più gravi nella Scala Internazionale di Incidenti Nucleari (INES, per la sua sigla in inglese).

Non raccontano neanche che la cifra di pazienti è cresciuta negli anni e che il programma è stato mantenuto dopo la caduta del campo socialista e perfino durante gli anni più duri del Periodo Speciale nell’Isola. Al contrario, fra il 1990 e il 2016 sono state aiutate 26000 persone.

Dando una lezione epica di altruismo e di solidarietà con il mondo, Cuba ha condiviso allora la sua scienza e il suo pane, nonostante il giro di vite con cui il blocco economico degli Stati Uniti in questi anni difficili, ha creduto di poter decretare la fine del socialismo nell’arcipelago. Un vero fiasco!”

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