Cuba ha garantito la protezione lavorativa e sanitaria dei suoi lavoratori

«Cuba ha affrontato la COVID-19 con determinazione e efficacia, nonostante l’indurimento del criminale blocco commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti», ha affermato  Marta Elena Feitó Cabrera, ministro del Lavoro e la Sicurezza Sociale della Repubblica di Cuba nella riunione dei Ministri del Lavoro del Movimento dei Paesi non allineati (MNOAL).

Nel paese è stato abilitato un gruppo di misure governative incamminate alla protezione dei lavoratori nei mesi di confinamento.
Nessuno ha perso il lavoro e le famiglie in situazione di vulnerabilità sono state protette, ha assicurato.

La protezione in massa della popolazione è stata garantita con vaccinazioni proprie, ha aggiunto Feitó Cabrera–, e Cuba è la prima nazione del mondo che realizza una campagna di vaccinazioni di massa contro la COVID-19 nei bambini tra due e 11 anni.

Oggi l’ 89,9% della popolazione ha una schema di vaccinazione completo, ha informato, ed ha ricordato che questi risultati sono possibili grazie allo sviluppo della nostra industria biotecnologica, opera e legato del Comandante in Capo  Fidel Castro Ruz.

Poi ha precisato che si lavora all’implementazione delle polítiche di lavoro sociale  aggiustate al modello economico e sociale cubano per avanzare nella promozione e l’accesso a lavori di qualità nei settori statali e non statali, riducendo l’informalità.

Si avanza anche, ha precisato, nello sviluppo di un Servizio di Gestione dell’Impiego che contribuisce all’incorporazione alla vita del lavoro di giovani, donne, persone in situazione di vulnerabilità   e altre di speciale interesse.

Nella riunione realizzata nella cornice della 110ª Conferenza Internazionale del Lavoro, la titolare cubana ha sottolineato l’importanza di preservare l’unità del MNOAL nell’attuale congiuntura, per affrontare gli impegni globali.


Il Parlatino ha dibattuto le conseguenze della pandemia per la regione

 

03.06 – «Posso confermare che sicuramente durante la vostra presenza nel paese avete avvertito le conseguenze non solo degli impatti economici della pandemia, ma dell’indurimento genocida del blocco statunitense contro il popolo cubano, che ha toccato il limite di negarci la vendita dell’ossigeno, imprescindibile per salvare vite, quando si è rotta la macchina  produttrice di questo gas vitale», ha assicurato la deputata Ana María Mari Machado, vicepresidente del Parlamento cubano, ai membri del Parlamento Latinoamericano e Caraibico (Parlatino).

Mari Machado  aveva detto ai 26 legislatori di otto paesi, riuniti a L’Avana il 25 e il 26 maggio , che avrebbero incontrato un popolo impegnato a difendere sia il suo diritto alla vita e all’autodeterminazione, come la democrazia e il sistema politico che, con la partecipazione decisa preserva e perfeziona ogni giorno.

«Questo è il popolo dal quale sono uscite le migliaia di professionisti della Salute, che non hanno tralasciato l’impegno si salvare le vite dei loro compatrioti, come quelle di altre migliaia di esseri umani dell’America Latina i Caraibi, l’Africa, l’Asia e anche la stessa Europa».

Il segretario delle Commissioni del Parlatino e senatore messicano, Ricardo Velázquez Meza, ha spiegato che la riunione ha toccato temi riferiti a educazione e scienza resistente nella tappa post Covid 19; alla situazione epidemiologica; agli impatti e gli insegnamenti della pandemia nella regione; alle politiche di salute; al rafforzamento dei sistemi sanitari, tra i molti temi.

«È un dovere mantenere la messa a fuoco sui problemi che si sono intensificati, prodotti dalla pandemia.

Le proposte delle nostre commissioni avranno l’obiettivo fondamentale di contribuire allo sviluppo positivo della nostra regione» ha precisato il  legislatore latinoamericano.

La riunione che è terminata con il percorso di centri d’interesse scientifico e culturale della capitale cubana, ha compreso l’approvazione di documenti che saranno introdotti nei parlamenti nazionali come proposte.

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