Il neo Presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha confermato di aver comunicato con il governo venezuelano per aprire la frontiera comune e ristabilire il pieno esercizio dei diritti umani lungo il confine.
Durante la sua campagna elettorale, Petro è stato nel Norte de Santander e ha incontrato a Cúcuta imprenditori calzaturieri e manifatturieri con i quali ha parlato dell’urgenza di industrializzare la frontiera e di migliorare le relazioni con il Venezuela, affrontando così la crisi economica e commerciale che la regione sta vivendo.
“Industrializzare Cúcuta aprendo la frontiera. Senza il mercato colombiano da una parte e quello venezuelano dall’altra, che è il motivo per cui Cúcuta è cresciuta, l’industrializzazione non è possibile”, ha sottolineato durante il suo viaggio nella regione nell’ambito della sua campagna elettorale.
Ha sottolineato che se i due mercati venissero aperti, più di otto milioni di persone su entrambi i lati del confine, lungo 2219 chilometri, ne beneficerebbero.
Ha inoltre sollevato la necessità di promuovere un progetto ferroviario per la zona di confine, con l’obiettivo di rilanciare l’economia e il commercio.
“Far rivivere un progetto che i nostri nonni avevano in mente, ovvero la ferrovia dal Norte de Santander, Táchira, a Maracaibo. Questo potrebbe dare un impulso completo all’espansione industriale di Cúcuta e, quindi, renderla una delle città più prospere della Colombia”, ha dichiarato.
In campagna elettorale Petro ha anche dichiarato che avrebbe ripreso le relazioni con il governo del Paese vicino, interrotte dal 2019. Nel febbraio 2019, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato la decisione di rompere le relazioni politiche e diplomatiche con Bogotà, accusando l’amministrazione di Iván Duque di sostenere le aggressioni contro la nazione bolivariana, in collusione con gli Stati Uniti e l’estrema destra venezuelana.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it