Coincidenze nella guerra sporca contro Cuba

https://islamiacu.blogspot.com 

1-Pressione economica

2- Appoggio a gruppi interni per la sovversione

3- Operazione di disinformazione

4- Incompimento degli accordi migratori

5- Violenza

Nell’escalation della guerra di quarta generazione degli USA contro Cuba, due eventi, separati da quasi tre decenni, mostrano somiglianze: il 5 agosto 1994 e l’11 luglio 2021.

Coincidenze? Sebbene abbiano risposto a contesti diversi, entrambi i momenti presentano similitudini nelle loro origini che evidenziano l’applicazione dei manuali del golpe morbido le cui strategie sono state applicate anche in contesti oltre i confini dell’isola caraibica.

Nell’estate del 1994, si produssero disordini intorno al mitico malecon (lungomare) dell’Avana come conseguenza della pressione economica sulla più grande delle Antille e di un’operazione di disinformazione orchestrata da Miami.

L’11 luglio 2021, in diverse città del Paese, si sono verificati atti vandalici e violenti incoraggiati dall’altra sponda dello Stretto di Florida, i cui strateghi hanno approfittato dello scenario generato dal Covid-19 e dall’inasprimento del blocco USA per promuovere una campagna nelle reti sociali appellandosi alla rivolta popolare.

1-Pressione economica

1994: Con la caduta del campo socialista, elementi ultraconservatori della politica USA promossero nuove misure coercitive per soffocare l’economia cubana. Nel 1992 il Congresso USA approvò il Torricelli Act, che istituzionalizzò il blocco economico, commerciale e finanziario contro l’Avana e la sua natura extraterritoriale.

2021: Dopo l’arrivo al potere del repubblicano Donald Trump, nel 2017, sono state attuate più di 200 misure coercitive unilaterali volte a tagliare l’accesso a finanziamenti, mercati e combustibili.

Per la prima volta sono entrati in vigore i titoli III e IV dell’Helms-Burton Act, del 1996, per consentire l’avvio di azioni legali nei tribunali USA contro società e persone di paesi terzi che facciano affari in proprietà nazionalizzate a Cuba negli anni ’60.

2- Appoggio a gruppi interni per sovversione

1994 e 2021: Con un finanziamento milionario a gruppi controrivoluzionari si è costruita un’opposizione fittizia, sostenuta dalle società di comunicazione transnazionali, ma senza alcun riconoscimento popolare.

Questi settori ricevono denaro attraverso ONG e premi internazionali, cercano di inserirsi nei vari gruppi sociali del Paese, accogliendo richieste reali per utilizzarle a favore dei loro interessi, e addirittura richiedono l’intervento militare USA sull’isola.

3- Operazione di disinformazione

1994: Intorno alle erroneamente chiamate radio e TV  Martí, si sviluppa una campagna di disinformazione che mediante notizie false invita alla protesta popolare e alla disobbedienza.

La principale linea argomentativa della strategia comunicativa è presentare un’immagine di un paese fermo, in rovina e disconoscere le conquiste sociali per provocare scoraggiamento e odio.

2021: Si mantengono gli obiettivi comunicativi ma vengono applicati in modo più ampio ed efficiente attraverso l’uso delle reti sociali.

Le indagini del Governo cubano e dei media ed esperti indipendenti hanno confermato che nelle settimane precedenti l’evento c’era stata un’operazione sulle piattaforme delle reti sociali attorno all’etichetta SOSCuba.

Come parte di questo fatto sono stati articolati  media convenzionali e siti digitali e profili, con numerosi account automatizzati dislocati fuori dal Paese, e l’utilizzo di avanzati strumenti tecnologici.

Le grandi società transnazionali di comunicazione hanno contribuito a costruire una narrazione che ha decontestualizzato e non ha menzionato l’implicazione del governo USA nelle cause degli eventi.

4- L’inadempimento degli accordi migratori

1994: Il governo USA utilizzò l’emigrazione come uno strumento politico. Limitò l’emissione di visti presso la sua sede diplomatica all’Avana e rafforzò meccanismi come la Legge d’Adeguamento Cubano e una campagna di comunicazione per incoraggiare l’emigrazione irregolare.

2021: Usando come pretesto gli incidenti alla salute segnalati dai propri diplomatici all’Avana, il governo USA ha paralizzato i servizi consolari della sua sede sull’isola, dal 2017, e ha mantenuto attiva la Legge di Adeguamento, ma allo stesso tempo ha inadempiuto gli impegni con Cuba per il rilascio dei visti.

5- Violenza

1994: Documenti declassificati della CIA dell’agosto 1993 evidenziarono che era in corso una strategia per promuovere disordini pubblici e puntare su un errore delle autorità cubane nel gestirli.

Secondo questi documenti, eventuali “errori di calcolo” da parte delle autorità cubane avrebbe provocato il caos interno e avrebbe messo in pericolo la sopravvivenza della Rivoluzione.

2021: Le piattaforme delle reti sociali sono state inondate di messaggi di odio per giustificare la violenza dei manifestanti. Lo scopo era trasferire sul piano reale la violenza simbolica del mondo virtuale con l’obiettivo di provocare uno scontro con le forze dell’ordine.

Queste e altre strategie applicate dai laboratori di intelligence USA contro la Rivoluzione cubana sono state attuate anche in altri luoghi come il Venezuela, il Nicaragua e l’ondata di proteste nota come Primavera araba.

Fonte: Prensa Latina


Coincidencias en la guerra sucia contra Cuba

 

1-Presión económica

2- Apoyo a grupos internos para la subversión

3- Operación de desinformación

4- Incumplimiento de acuerdos migratorios

5- Violencia

En la escalada de guerra de cuarta generación de Estados Unidos contra Cuba dos hechos, separados por casi tres décadas, muestran semejanzas: el 5 de agosto de 1994 y el 11 de julio de 2021.

¿Coincidencias? Aunque respondieron a contextos diferentes, ambos momentos presentan similitudes en sus orígenes que evidencian la aplicación de los manuales de golpe suave cuyas estrategias también se han aplicado en contextos más allá de las fronteras de la isla caribeña.

En el verano de 1994 se produjeron disturbios alrededor del mítico malecón habanero como consecuencia de la presión económica sobre la mayor de las Antillas y una operación de desinformación orquestada desde Miami.

El 11 de julio de 2021, en varias ciudades del país, se registraron hechos vandálicos y violentos alentados desde el otro lado del estrecho de la Florida, cuyos estrategas aprovecharon el escenario generado por la Covid-19 y el recrudecimiento del bloqueo estadounidense para impulsar una campaña en redes sociales llamando al alzamiento popular.

1-Presión económica

1994: Con la caída del campo socialista elementos ultraconservadores de la política estadounidense impulsaron nuevas medidas coercitivas para asfixiar la economía Cubana. En 1992 el Congreso estadounidense aprobó la ley Torricelli, la cual institucionalizó el bloqueo económico, comercial y financiero contra La Habana y su carácter extraterritorial.

2021: Tras la llegada al poder del republicano Donald Trump en 2017 se implementaron más de 200 medidas coercitivas unilaterales dirigidas a cortar los accesos a financiamiento, mercados y combustibles.

Por primera vez entraron en vigor los títulos III y IV de la ley Helms-Burton de 1996 para permitir el establecimiento de demandas en cortes estadounidenses contra empresas y personas de terceros países que realizaran negocios en propiedades nacionalizadas en Cuba en la década de 1960.

2- Apoyo a grupos internos para la subversión

1994 y 2021: Con un financiamiento millonario a grupos contrarrevolucionarios se construyó una oposición ficticia aupada por las transnacionales de la comunicación, pero sin ningún reconocimiento popular.

Estos sectores reciben el dinero a través de ONGs y premios internacionales, tratan de insertarse en los diversos grupos sociales del país acogiendo demandas reales para usarlas a favor de sus intereses e, incluso, llegan a pedir la intervención militar estadounidense en la isla.

3- Operación de desinformación

1994: Alrededor de las mal llamadas radio y televisión Martí se desarrolla una campaña de desinformación que mediante noticias falsas realiza convocatorias a la protesta popular y la desobediencia.

La principal línea argumental de la estrategia comunicativa es presentar una imagen de un país detenido, en ruinas y desconocer las conquistas sociales para provocar el desaliento y el odio.

2021: Se mantienen los objetivos comunicacionales pero se aplican de una manera más amplia y eficiente mediante el uso de las redes sociales.

Investigaciones del Gobierno cubano y medios y expertos independientes confirmaron que en las semanas previas al hecho se produjo una operación en las plataformas de redes sociales alrededor de la etiqueta SOSCuba.

Como parte de este hecho se articularon medios convencionales y sitios digitales y perfiles, con numerosas cuentas automatizadas ubicadas fuera del país, y el uso de herramientas tecnológicas de avanzada.

Las grandes transnacionales de la comunicación contribuyeron a construir una narrativa que descontextualizó los hechos y no menciona la implicación del gobierno de Estados Unidos en las causas de los sucesos.

4- Incumplimiento de acuerdos migratorios

1994: El gobierno de Estados Unidos utilizó la emigración como una herramienta política. Limitó la emisión de visas en su sede diplomática en La Habana y fortaleció mecanismos como la Ley de Ajuste Cubano y una campaña de comunicación para alentar la emigración irregular.

2021: Usando como pretexto incidentes de salud reportados por sus diplomáticos en La Habana, el gobierno de Estados Unidos paralizó los servicios consulares de su sede en la isla desde 2017 y mantuvo activa la Ley de Ajuste, al mismo tiempo incumplió los compromisos con Cuba para la emisión de visas.

5- Violencia

1994: Documentos desclasificados de la CIA de agosto de 1993 evidenciaron que estaba en marcha una estrategia para promover disturbios públicos y apostar por un error de las autoridades cubanas en el manejo de estos.

De acuerdo con estos documentos, posibles “errores de cálculo” de las autoridades cubanas provocarían el caos interno y pondrían en peligro la sobrevivencia de la Revolución.

2021: Las plataformas de redes sociales se inundaron de mensajes de odio para justificar la violencia de los manifestantes. El propósito fue  trasladar al plano real la violencia simbólica del mundo virtual con el ánimo de provocar un enfrentamiento con las fuerzas del orden.

Estas y otras estrategias aplicadas por laboratorios de inteligencia de Estados Unidos contra la Revolución cubana también fueron implementadas en otros lugares como Venezuela, Nicaragua y la ola de protestas conocida como la Primavera Árabe.

Fuente: Prensa Latina

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.