Cubainformacion: Cuba, crisi elettrica o gli effetti di una guerra?

Cuba, crisi elettrica o gli effetti di una guerra?

José Manzaneda

La crisi elettrica a Cuba, i blackout, sono notizia internazionale (1). La sua causa è ovvia e oggettiva: la precarietà tecnologica delle centrali elettriche di un Paese senza valuta estera e sotto il blocco USA (2). Ma ciò che leggiamo è che tutto è dovuto al “fallimento del comunismo” (3), ad un presunto “stato fallito” (4). A proposito, anche a Porto Rico, con il servizio elettrico privatizzato, ci sono continui blackout (5). Sarà colpa del comunismo?

Se, a Cuba, gruppi di persone protestano, disperate, contro le interruzioni di corrente, ci assicurano che la gente mostra così “il proprio disaccordo con il regime” e scende “in strada per chiedere libertà” (6). Ma se, a Porto Rico, la polizia spara gas lacrimogeni, a distanza ravvicinata, contro coloro che protestano contro i blackout (7), o se picchiano i giornalisti (8), perché non leggiamo termini simili, come “regime”, “repressione” o “libertà”?

A proposito, in tempi di inflazione, a Cuba non c’è stato alcun aumento del prezzo dell’elettricità che, in Porto Rico, è stato del 60% (9). In Colombia, paese petrolifero con grandi investimenti stranieri, ci sono ancora mezzo milione di case senza elettricità (10) (11). L’elettrificazione a Cuba, al contrario, secondo i dati della Banca Mondiale, è vicina al 100% (12). L’avevate letto?

E’ che la retorica dello “Stato fallito” – ora applicata a Cuba – è sempre legata alla richiesta -diretta o velata- di un “intervento umanitario” da parte USA. È l’obiettivo finale per completare il cerchio: Washington stringe al massimo il blocco, per provocare disordini sociali, ingovernabilità ed un’emigrazione incontrollata; dopo si presenta come la “mano salvifica” di fronte alla crisi generata (13). Il resto è storia nota. Quella della Libia, che è passato dall’essere il Paese con il più alto indice di sviluppo umano in Africa (14), a diventare – questo sì – un vero Stato fallito, con due governi e una guerra civile permanente (15). O quella della Siria, dove gli USA, dopo aver istigato una guerra civile decennale (16), continuano, oggi, a rubare il petrolio del Paese, al ritmo di 66mila barili al giorno (17). Senza che ai media  interessi minimamente.

E’ che il governo USA, sin dalla stessa indipendenza del Paese, ha realizzato quasi 400 interventi militari (18). Dal 1982 ha preso parte a 350 colpi di stato, 150 dei quali riusciti (19). Lo scorso luglio, il consigliere per la Sicurezza Nazionale nel governo Trump, John Bolton, ha confessato, tra sorrisi, la sua partecipazione diretta a diversi tentativi di colpo di stato (20). Sono quelle birbonate antidemocratiche della Casa Bianca che risultano tanto simpatiche nella “stampa libera”.

Venezuela: il blocco USA è riuscito a distruggere fino al 99% di tutte le sue entrate petrolifere (21). Con conseguenze sociali, come per Cuba, drammatiche. Tuttavia, per quest’anno si prevede che l’economia venezuelana cresca non meno del 10% (22). E’ che l’assedio politico, economico e mediatico contro Caracas è definitivamente fallito. Volete la prova? Il quotidiano “El País”, che sino a non molto tempo fa continuava a classificare Juan Guaidó come “presidente ad interim sostenuto da più di 50 paesi” (23) (24) lo ha già degradato a “candidato dell’opposizione” (25). Ma le ferite della guerra economica, contro il popolo venezuelano, impiegheranno molto tempo a sanarsi. E i suoi colpevoli sono in emeroteca: i governi, partiti politici e giornalisti che hanno riconosciuto un burattino golpista imposto da Donald Trump.

Oggi la vicepresidentessa dell’Argentina, Cristina Fernández, soffre una persecuzione giudiziaria affinché non possa presentarsi alle prossime elezioni (26). Qualcosa di simile a quello sofferto da Lula in Brasile. Non c’è alcuna prova contro di lei, ma coloro che dettano sentenza sono i media, dove non funziona la presunzione di innocenza. La giornalista di Univisión Patricia Janiot ha affermato che gli atti di sostegno popolare a Cristina sono “insoliti”, perché “non abbiamo visto una sola prova della sua innocenza” (27). Letterale. A proposito, avete sentito che Patricia Janiot abbia denunciato, anni addietro, l’omicidio dei suoi colleghi professionisti in Messico o in Colombia? No. Ma ora sì (28) (29). Quando in entrambi i paesi ci sono governanti progressisti che non le piacciono.

Continuiamo a parlare di “giustizia”. Perché in Israele hanno appena condannato a 12 anni di prigione il palestinese Mohamed al Halabi, direttore a Gaza della ONG World Vision, per un presunto dirottamento di denaro all’organizzazione Hamas (30). La ONG, con sede a New York, così come il suo principale donatore, il governo australiano, hanno già effettuato audit che hanno escluso qualsiasi operazione irregolare. Un anno fa, la cooperante spagnola Juana Ruiz è stata condannata a 13 mesi di carcere per lo stesso motivo (31). E’ che stiamo parlando di Israele. Impunito e libero da condanne … ed editoriali.

A proposito, all’inizio di questo mese di agosto, nuovi bombardamenti israeliani su Gaza hanno ucciso 48 persone, 17 delle quali bambini/e (32). E’ che in Palestina, riflesso e simbolo del mondo in cui viviamo, ogni missile da 100000 dollari, lanciato da un aereo del valore di 20 milioni e il cui viaggio costa 6000 dollari l’ora, assassina, ogni volta, persone che, lì sotto, vivono con meno di un dollaro al giorno (33). Alla prossima.


Cuba: ¿crisis eléctrica o los efectos de una guerra?

José Manzaneda, coordinador de Cubainformación

La crisis eléctrica en Cuba, los apagones, son noticia internacional (1). Su causa es evidente y objetiva: la precariedad tecnológica de las centrales eléctricas de un país sin divisas y bajo el bloqueo de EEUU (2). Pero lo que leemos es que todo se debe al “fracaso del comunismo” (3), a un supuesto “estado fallido” (4). Por cierto, en Puerto Rico, con el servicio eléctrico privatizado, también hay constantes apagones (5). ¿Será culpa del comunismo?

Si en Cuba grupos de personas protestan, desesperadas, por los cortes de luz, nos aseguran que la gente muestra así “su desacuerdo con el régimen” y sale “a las calles a pedir libertad” (6). Pero si, en Puerto Rico, la policía dispara gases lacrimógenos, a quemarropa, a quienes protestan contra los apagones (7), o si golpea a periodistas (8), ¿por qué no leemos términos parecidos, como “régimen”, “represión” o “libertad”?

Por cierto, en tiempos de inflación, en Cuba no ha habido subida alguna del precio de la luz, que en Puerto Rico ha sido de un 60 % (9). En Colombia, país petrolero y con grandes inversiones extranjeras, hay aún medio millón de viviendas sin electricidad (10) (11). La electrificación en Cuba, por el contrario, según datos del Banco Mundial, es cercana al 100 % (12). ¿Lo habían leído?

Y es que la retórica del “estado fallido” -aplicada ahora a Cuba- va siempre unida a la petición -directa o velada- de una “intervención humanitaria” por parte de EEUU. Es el objetivo final para completar el círculo: Washington aprieta el bloqueo al máximo, para provocar estallidos sociales, ingobernabilidad y una emigración descontrolada; después, se presenta como la “mano salvadora” ante la crisis generada (13). El resto, es historia conocida. La de Libia, que pasó, de ser el país con mayor índice de desarrollo humano de África (14), a convertirse –este sí- en un verdadero estado fallido, con dos gobiernos y en guerra civil permanente (15). O la de Siria, donde EEUU, tras instigar una guerra civil de diez años (16), hoy sigue robando el petróleo del país, a razón de 66 mil barriles diarios (17). Sin que a los medios les interese lo más mínimo.

Y es que el Gobierno de EEUU, desde la propia independencia del país, ha realizado cerca de 400 intervenciones militares (18). Desde 1982, ha tomado parte en 350 golpes de Estado, 150 de ellos exitosos (19). Este pasado julio, el asesor de Seguridad Nacional en el gobierno de Trump, John Bolton, confesaba, entre sonrisas, su participación directa en varios intentos de golpe de Estado (20). Son esas travesuras antidemocráticas de la Casa Blanca que caen tan simpáticas en la “prensa libre”.

Venezuela: el bloqueo de EEUU consiguió destruir hasta el 99 % de todos sus ingresos petroleros (21). Con consecuencias sociales, igual que para Cuba, dramáticas. Sin embargo, para este año se prevé que la economía venezolana crezca no menos del 10 % (22). Y es que el cerco político, económico y mediático contra Caracas, definitivamente, ha fracasado. ¿Quieren la muestra? El diario “El País”, que hace bien poco seguía catalogando a Juan Guaidó como “presidente interino respaldado por más de 50 países” (23) (24) y que ya lo ha degradado a “candidato opositor” (25). Pero las heridas de la guerra económica contra el pueblo de Venezuela tardarán mucho en sanar. Y sus culpables están en la hemeroteca: los gobiernos, partidos políticos y periodistas que reconocieron a un pelele golpista impuesto por Donald Trump.

Hoy, la vicepresidenta de Argentina, Cristina Fernández, sufre una persecución judicial para que no pueda presentarse a las próximas elecciones (26). Algo similar a lo sufrido en Brasil por Lula. No hay prueba alguna contra ella, pero quienes dictan sentencia son los medios, donde no funciona la presunción de inocencia. La periodista de Univisión Patricia Janiot decía que los actos de apoyo popular a Cristina son “insólitos”, porque “no hemos visto una sola prueba de su inocencia” (27). Literal. Por cierto, ¿han oído que Patricia Janiot denunciara, años atrás, el asesinato de sus colegas profesionales en México o Colombia? No. Pero ahora sí (28) (29). Cuando en ambos países hay gobernantes progresistas que no le gustan.

Sigamos hablando de “justicia”. Porque en Israel acaban de condenar a 12 años de prisión al palestino Mohamed al Halabi, director en Gaza de la ONG World Vision, por un supuesto desvío de dinero a la organización Hamas (30). La ONG, con sede en Nueva York, así como su principal donante, el Gobierno de Australia, ya realizaron sendas auditorías que descartaron cualquier operación irregular. Hace un año, la cooperante española Juana Ruiz fue condenada a 13 meses de prisión por el mismo motivo (31). Y es que estamos hablando de Israel. Impune y libre de condenas… y editoriales.

Por cierto, a comienzos de este mes de agosto, nuevos bombardeos de Israel sobre Gaza mataron a 48 personas, 17 de ellas niños y niñas (32). Y es que en Palestina, reflejo y símbolo del mundo en que vivimos, cada misil de 100 mil dólares, lanzado desde un avión valorado en 20 millones y cuyo viaje tiene un coste de 6 mil dólares por hora, asesina a cada rato a personas que, allí abajo, viven con menos de un dólar al día (33). Hasta la próxima.

(1)  https://www.americateve.com/raul-castro/apagones-cuba-obligan-raul-castro-salir-y-dar-la-cara-n1148819

(2)  http://www.cubadebate.cu/opinion/2022/08/31/sin-amnesia/

(3)  https://adncuba.com/noticias-de-cuba/actualidad/vocero-regimen-aguantaria-millon-de-apagones

(4)  https://www.cubanet.org/destacados/cuba-estado-fallido-y-crisis-humanitaria/

(5)  https://www.dw.com/es/cientos-protestan-en-puerto-rico-contra-empresa-el%C3%A9ctrica/a-62934380

(6)  https://www.cibercuba.com/noticias/2022-08-19-u1-e199370-s27061-protestas-varios-municipios-cuba-apagones

(7)  https://twitter.com/ldejesusreyes/status/1563202921998589958?t=2YpK6c72cllwInRXCcvEjA&s=03

(8)  https://www.univision.com/local/puerto-rico-wlii/protesta-luma-energy-puerto-rico-gases-lacrimogenos-arrestos

(9)  https://es.finance.yahoo.com/noticias/cientos-personas-protestan-empresa-el%C3%A9ctrica-014324736.html

(10)       https://www.eltiempo.com/colombia/otras-ciudades/los-lugares-que-aun-viven-sin-energia-electrica-en-colombia-325892

(11)       https://twitter.com/may99672027/status/1534751620923281408

(12)       https://datos.bancomundial.org/indicator/EG.ELC.ACCS.ZS?locations=CU

(13)       https://www.jornada.com.mx/notas/2021/07/14/mundo/pedir-intervencion-humanitaria-en-cuba-es-llamar-a-eu-bruno-rodriguez/

(14)       https://rebelion.org/por-que-un-cambio-de-regimen-en-libia/

(15)       https://www.rtve.es/noticias/20220828/decenas-muertos-combates-milicias-tripoli-libia/2398863.shtml

(16)       https://rebelion.org/discusiones-sobre-la-tragedia-siria/

(17)       https://misionverdad.com/eeuu-roba-mas-de-80-de-la-produccion-petrolera-de-siria-por-dia

(18)       https://t.co/K1cdbJMwyr

(19)       http://www.cubadebate.cu/noticias/2022/07/18/estados-unidos-participo-en-350-golpes-de-estado-revelo-investigacion-video/

(20)       https://t.co/vk9vdnpeQQ

(21)       https://www.elperiodico.com/es/internacional/20200930/venezuela-perdio-99-por-ciento-ingresos-petroleros-8134138

(22)       https://www.elpais.cr/2022/08/23/cepal-aumenta-proyeccion-de-crecimiento-del-pib-de-venezuela-a-10-en-2022/

(23)       https://elpais.com/internacional/2019/11/14/actualidad/1573753809_786048.html

(24)       https://elpais.com/internacional/2019/12/15/america/1576427053_816944.html

(25)       https://elpais.com/internacional/2022-08-28/de-presidente-a-candidato-guaido-se-prepara-para-competir-en-las-primarias-de-la-oposicion-venezolana.html

(26)       https://www.pagina12.com.ar/476970-odian-la-alegria-y-el-amor-peronistas

(27)       https://twitter.com/patriciajaniot/status/1563687961631268864

(28)       https://twitter.com/patriciajaniot/status/1563348742916698112

(29)       https://twitter.com/patriciajaniot/status/1564322836537192448

(30)       https://www.lavanguardia.com/internacional/20220831/8491374/israel-condena-12-anos-prision-director-gaza-ong-word-vision.html

(31)       https://elpais.com/espana/2022-02-12/juana-ruiz-he-sido-utilizada-por-israel-por-ser-espanola-y-palestina.html

(32)       https://www.radiohc.cu/noticias/internacionales/296356-aumenta-a-48-el-numero-de-muertos-por-la-operacion-aerea-israeli-en-la-franja-de-gaza

(33)       https://t.co/f0nMVHyxqy

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