Cuba – Algeria

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, ha salutato, dall’aeroporto internazionale José Martí, de L’Avana, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha iniziato ieri un vasto percorso per diversi paesi, che include visite ufficiali nella  Repubblica Algerina Democratica e Popolare, la Federazione della Russia, la Repubblica della Turchia e la Repubblica Popolare della Cina.

Nel commiato Raúl è stato accompagnato dal  vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa; dal primo ministro, Manuel Marrero Cruz; dal segretario dell’Organizzazione del Comitato Centrale del Partito, Roberto Morales Ojeda; dal generale di corpo d’esercito Álvaro López Miera, e dal generale di divisione Lázaro Alberto Álvarez Casas, ministri delle FAR e degli Interni, rispettivamente, tutti membri del Burò Politico.

Dopo circa nove ore di volo nelle quali sono stati percorsi 4482 chilometri, il Presidente è arrivato ad Algeri, capitale della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, realizzando una visita ufficiale che si estenderà dal 16 al 19 novembre.

«Abbiamo molte aspettative con questa visita», ha detto Díaz-Canel, dopo l’atterraggio dell’aereo alla quattro del pomeriggio, ora cubana,  le ventidue in punto in Algeri.

Nell’ aeroporto internazionale Houari Boumediene, il mandatario cubano, con sua moglie Lis Cuesta Peraza, è stato ricevuto ai piedi della scaletta dell’aereo da  Aiman Benabderrahmane, primo ministro algerino, e dai ministri di Salute e Cultura, Abdelhak Saihi e Soraya Mouloudji, rispettivamente.

Pochi minuti dopo, nel Salone d’Onore del Protocollo dell’aeroporto c’è stato l’incontro tra la delegazione d’alto livello e gli anfitrioni. Lì  Díaz-Canel ha ricordato che furono in terra algerina in diverse occasioni il Comandante in  Capo  Fidel Castro Ruz e il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e che fu lì che Cuba iniziò la sua lunga storia di cooperazione con numerose nazioni in materia di Salute.

Il Capo di Stato cubano ha segnalato che fu precisamente l’Isola grande delle Antille il primo paese dell’ America Latina a stabilire relazioni  diplomatiche con l’Algeria, ed ha risaltato la coincidenza che questa visita avvenga nel 60º anno da quei vincoli bilaterali.

«Sono molte le ragioni per le quali siamo contenti di stare qui», ha detto ed ha assicurato che Cuba è accompagnata dalla volontà di consolidare le nostre buone relazioni».

La nazione che riceve il dignitario è la prima, con altre tre, che Díaz-Canel, visiterà come parte di un vasto giro internazionale nel quale, ha dichiarato in Twitter partendo da l’Avana, «parleremo di temi essenziali per il nostro paese, relazionati fondamentalmente con il settore elettroenergetico».

Sul suo percorso in Algeria, Russia, Turchia e Cina –dove giungerà rispondendo a inviti ufficiali dei leaders di questi paesi– il Presidente cubano ha scritto in Twitter che, «dopo due anni con la pandemia della COVID-19, superiamo nuovamente l’Atlantico», e ha dettagliato che il giro «risponde alle priorità politiche ed economiche di Cuba, così come agli sforzi per alleviare gli effetti d’una crisi post-pandemia che colpisce tutto il mondo, acuita nel nostro caso dagli effetti del blocco degli Stati Uniti».

Fanno parte della delegazione che accompagna il Primo Segretario, il  membro del Burò Politico e cancelliere, Bruno Rodríguez Parrilla; il vice primo ministro e titolare d’Economia e Pianificazione, Alejandro Gil Fernández; Rodrigo Malmierca Díaz, ministro del Commercio Estero e l’ Investimento straniero; José Angel Portal Miranda, ministro di Salute Pubblica e Vicente de la O Levy, ministro di Energia e Miniere.

L’agenda di lavoro in terra algerina include tra le altre attività l’incontro  del dignitario con il suo omologo anfitrione; un incontro con i collaboratori della brigata medica cubana e i membri della missione statale dell’Isola; così come la visita di luoghi d’interesse culturale e storico di questa nazione.

Questa è la prima volta che Díaz-Canel, come capo di Stato, visita un paese membro dell’Unione Africana.

La visita precedente, a questo livello, la realizzò in questa nazione amica nel 2015 il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, allora Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri.


L’Algeria condona a Cuba il pagamento del debito

 

19 nov. – Il presidente algerino, Amadjid Tebboune, ha confermato ieri davanti al suo omologo cubano, Miguel Díaz-Canel, la decisione di annullare il pagamento del debito cubano e degli interessi, la costruzione di una centrale ad energia solare per la produzione di elettricità ed una fornitura di carburante per aiutare il paese socialista contro un blocco economico e finanziario statunitense che dura da oltre 60 anni.

Secondo Tebboune, il suo Paese “si sente in dovere di impegnarsi con Cuba, nazione amica con la quale abbiamo ottimi rapporti sia nel passato che nel presente”.

Tebboune ha anche parlato di accordi firmati nella cooperazione per la produzione di medicinali e vaccini tra i due Paesi, che hanno stretti rapporti nel settore della sanità pubblica.

Per quanto riguarda gli annunci del presidente algerino, il presidente cubano Díaz-Canel ha affermato che “ci sono aree importanti in cui lavoreremo insieme e mostreremo vantaggi reciproci come salute, energie rinnovabili, industria medico-farmaceutica”, sottolineando che “questi accordi significano un sostegno importante per il nostro Paese”.

Il presidente cubano ha celebrato il risultato dei colloqui dichiarando che “ci sono molti motivi per sentirsi soddisfatti. Inoltre siamo molto impegnati a favore della causa algerina, con il suo popolo e con il governo algerino. L’Algeria può sempre contare sull’appoggio del governo e del popolo cubano”.

Cuba e l’Algeria mantengono stretti legami da sei decenni, da quando, nel bel mezzo della guerra d’indipendenza contro la Francia, la nascente Rivoluzione cubana offrì sostegno ai combattenti algerini.

FonteTelesur

Traduzione: Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana


Per Cuba: rispetto e affetto nella Grande Moschea di Algeri

 

21.11 – Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha percorso i bellissimi spazi – al chiuso o all’aperto – della Grande Moschea d’Algeri, e al termine della visita ha scritto nel libro che offrono al visitante:

«Per la delegazione cubana che guido, è un onore e una grande soddisfazione visitare questo luogo sacro dove possiamo apprezzare la ricchezza storica e la cultura dell’Algeria. È un luogo molto bello che fa sentire in un ambiente di libertà, pace, armonia e bellezza».

Il dignatario, che ha realizzato la visita assieme a sua moglie Lis Cuesta Peraza, accompagnato dalla delegazione d’alto livello che dal 16 novembre  realizza una visita ufficiale  nella Repubblica Algerina Democratica e Popolare, ha scritto che era«un desiderio visitare questo paese al quale ci uniscono storici  e profondi vincoli d’amicizia, fraternità e solidarietà»,

Inoltre ha segnalato il fatto di farlo precisamente nell’anno in  cui le due nazioni commemorano il 60º anniversario del ristabilimento delle relazioni che sono un esempio di rispetto, aiuto reciproco, cooperazione e solidarietà».

Il Capo di Stato ha espresso nelle sue linee finali: «Oggi abbiamo visitato questo luogo e ieri abbiamo sostenuto un’importante agenda di conversazioni ufficiali che aprono una nuova tappa nelle nostre relazioni bilaterali. Grazie per le vostre attenzioni. L’Algeria potrà sempre contare con Cuba. Un abbraccio».

Nella Grande Moschea  di Algeri, nota come Djamaa el Djazaïr, il cui minareto è il più alto de mondo, il dignitario ha avuto come anfitrione principale il Magnifico Rettore di questo complesso culturale-religioso, Mohamed Mamoune El-Kacimi El-Housseini, che ha spiegato al   mandatario che il luogo  rappresenta l’Algeria, la sua storia, il suo legato culturale, le  sue tradizioni, la sua cultura, e contiene il tradizionale mescolato al contemporaneo.

Il Rettore è stato enfatico nel gesto di benvenuto e ha espresso la sua gratitudine a «sua eccellenza e alla delegazione che lo accompagna, così come l’allegria che sentiamo con la vostra visita oggi in questa istituzione».  Mohamed Mamoune El-Kacimi El-Housseini ha voluto approfittare della  «grata occasione per risaltare le magnifiche relazioni tra Algeria e Cuba».

Il Rettore della Grande Moschea ha definito molto antichi questi vincoli e ha detto che con la visita di questi giorni, «si rinforzano e si stringono maggiormente». L’anfitrione ha voluto ringraziare anche «le degne posizioni di Cuba a livello internazionale», le posizioni adottate dal paese dei Caraibi nella cornice del Movimento dei Paesi Non Allineati e in appoggio alle lotte di liberazione.

Mohamed Mamoune El-Kacimi El-Housseini ha sottolineato «la collaborazione esistita tradizionalmente tra Cuba e Algeria, specialmente nel campo della Salute, nel quale ci è stato prestato servizio per decenni: una bella collaborazione».  Poi ha augurato al Presidente cubano «un soggiorno molto felice», nella nazione magrebina, e che questa non sia l’ultima visita del Capo di Stato: «Desideriamo vederla di nuovo, ha detto il Rettore, in questo bel luogo e in qualsiasi altro momento».

Le parole del Rettore hanno preceduto il percorso del dignitario e dei suoi accompagnatori negli spazi della terza moschea più grande nel mondo islamico e la più grande in Africa.

Tutti gli spazi di questo complesso culturale, religioso e turistico sono molto belli ed è formato da dodici edifici ripartiti in un’area di 30 ettari.

Il mandatario è stato invitato a visitare la Sala delle Orazioni ed ha associato dettagliate spiegazioni sulla Grande Moschea, che conta tra le varie ricchezze una grande sala per le conferenze, che può ospitare 1500 partecipanti, cosi come la biblioteca disegnata per ricevere un milione di libri.

I giardini esterni, l’acqua delle fontane, i motivi scolpiti nel marmo, gli alberi seminati lì le cui specie sono riferite nei testi della religione islamica, i tappeti elaborati con tecniche, tutto è stato osservato dalla delegazione dei visitatori.

Tutti hanno raggiunto l’ultimo livello del minareto di 260 metri d’altezza e da lì hanno potuto vedere la bellezza di una città con tonalità chiare, toccata dalle acque del Mediterraneo.

«Anche voi dovere venire a Cuba», ha detto ai suoi anfitrioni, al termine della visita alla Grande Moschea, il Presidente Díaz-Canel Bermúdez, che dopo la visita a questo luogo tanto bello, ha scritto in Twitter: «Abbiamo visitato la Grande Moschea di Algeri, un luogo impressionante. Siamo stati ricevuti con lo stesso affetto che abbiamo sentito da quando siamo arrivati in questa nazione fraterna. Per la nostra delegazione è stato un onore visitare questo luogo prezioso».

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