Il terrorismo ed i paradossi della neolingua dell’impero

Il concetto di terrorismo assume diversi significati per gli USA

Raúl Antonio Capote

Le autorità della città di Atlanta, USA.  hanno accusato di terrorismo 23 manifestanti che hanno lanciato pietre e bombe molotov contro le forze dell’ordine in quella città.

A seguito dell’incidente sono state arrestate 35 persone, 23 delle quali con l’accusa di terrorismo interno, un’accusa che, secondo il capo della polizia cittadina, Darin Schierbaum, riflette la natura “molto violenta” dell’episodio.

In una conferenza stampa dopo l’incidente, il funzionario ha accusato gli arrestati di “destabilizzazione”, aggiungendo che “quando lanci molotov, pietre, mattoni e oggetti contundenti contro gli agenti, non puoi parlare d’altro”.

I 23 imputati si sono opposti violentemente alla costruzione di un centro di addestramento della polizia in un’area verde. Secondo le autorità, gli “agitatori” si sono avvicinati agli agenti presenti nell’area e hanno sferrato un “attacco coordinato”, riferisce RT.

È curioso che, al di là delle ragioni che possono avere o meno i manifestanti statunitensi, quando azioni come queste avvengono nel territorio di quel paese, trovano tutti gli argomenti del mondo per condannare l’uso della violenza, e i responsabili vengono bollati come terroristi, destabilizzatori, ecc.

Tuttavia, quando a Cuba, gruppi violenti, organizzati, incoraggiati e pagati dagli USA distruggono strutture, saccheggiano negozi, lanciano molotov, pietre e altri oggetti, bruciano, picchiano e minacciano di morte, per Washington sono “pacifici manifestanti”.

I terroristi di Alpha 66, Omega 7, Coru, Comandos I, ecc., colpevoli di molteplici crimini contro il popolo cubano, sono stati qualificati dalla Casa Bianca come “combattenti per la libertà”, come sono segnalati, oggi, coloro che invocano la guerra e pagano azioni violente contro l’isola.

E’ lunga la lista di organizzazioni ed individui, sponsorizzati dal governo USA, responsabili di seminare morte nella Maggiore delle Antille.

Contraddittoriamente, Cuba, con una condotta esemplare nell’affrontare questo flagello, è inserita in una lista nera e classificata come un paese che sponsorizza il terrorismo.

Forse ciò che tipifica il crimine è il luogo in cui si verifica? Se è vittima o carnefice secondo i criteri di Washington?

Niente, paradossi dei tempi in cui viviamo, quando la neolingua dell’impero qualifica a sua discrezione chi è buono e chi è cattivo, chi sono pacifici manifestanti e chi violenti terroristi.


El terrorismo y las paradojas del neolenguaje del imperio

El concepto de terrorismo adquiere diferentes significados para Estados Unidos

Autor: Raúl Antonio Capote

Las autoridades de la ciudad de Atlanta, ee. uu., acusaron de terrorismo a 23 manifestantes que lanzaron piedras y cocteles Molotov a las fuerzas del orden en esa ciudad.

Como resultado del incidente, fueron detenidas 35 personas, a 23 de las cuales se les presentaron cargos por terrorismo doméstico, imputación que, según el jefe de Policía de la ciudad, Darin Schierbaum, refleja la naturaleza «muy violenta» del episodio.

En una conferencia de prensa posterior al incidente, el funcionario acusó a los arrestados de «desestabilizadores», y agregó que «cuando arrojas cocteles Molotov, piedras, ladrillos y objetos contundentes a los oficiales, no se puede hablar de otra cosa».

Las 23 personas querelladas se opusieron violentamente a la construcción de un centro de entrenamiento policial en una zona verde. De acuerdo con las autoridades, los «agitadores» se acercaron a los oficiales presentes en la zona y lanzaron un «ataque coordinado», refiere RT.

Resulta curioso que, más allá de las razones que podrían tener o no los manifestantes estadounidenses, cuando acciones como estas ocurren en territorio de ese país, encuentran todos los argumentos del mundo para condenar el uso de la violencia, y los responsables son tildados de terroristas, desestabilizadores, etc.

Sin embargo, cuando en Cuba, grupos violentos, organizados, estimulados y pagados desde ee. uu., destruyen instalaciones, saquean tiendas, lanzan cocteles Molotov, piedras y otros objetos, queman, golpean y amenazan de muerte, para Washington son «manifestantes pacíficos».

Como «luchadores por la libertad» fueron calificados por la Casa Blanca los terroristas de Alpha 66, Omega 7, coru, Comandos l, etc., culpables de múltiples crímenes contra el pueblo cubano, como son signados hoy los que claman por la guerra y pagan acciones violentas contra la Isla.

Es larga la lista de organizaciones e individuos patrocinados por el Gobierno estadounidense, responsables de sembrar la muerte en la Mayor de las Antillas.

Contradictoriamente, Cuba, con una conducta ejemplar en materia de enfrentamiento a este flagelo, es colocada en una lista negra y calificada como país que patrocina el terrorismo.

¿Acaso lo que tipifica el delito es el lugar donde ocurre? ¿Se es víctima o verdugo según el criterio de Washington?

Nada, paradojas de los tiempos que vivimos, cuando el neolenguaje del imperio califica a su arbitrio quiénes son buenos y quiénes son malos, quiénes son pacíficos manifestantes y quiénes terroristas violentos.

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