Nel Secondo Fronte c’è un crogiolo della Patria

Tocco marziale, silenzio di rispetto, un inno, scariche di fucili in omaggio ai caduti. La nebbia è stata eliminata dal sole, ma anche nella notte più fitta nelle montagne del Secondo Fronte Frank País c’è sempre una luce accesa, una fiamma eterna che arde e onora. Anche lì la Patria ha avuto il suo crogiolo.

Ai piedi della montagna di Mícara, in piena Sierra Cristal, il paese ha ricordato, sabato 11, i 65 anni dalla creazione del fronte guerrigliero fondato dall’allora Comandante e oggi Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, che ha presieduto la cerimonia politica e militare.

Le circostanze in cui fu creato, l’esemplarità della sua organizzazione e la sua efficacia, i suoi obiettivi realizzati pienamente e gli epici capitoli che in nove mesi e 22 giorni si scrissero lì, con tutto quello che ci fu come fondazione, sono stati esaltati nella commemorazione alla quale hanno partecipato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; il Comandante dell’Esercito Ribelle e fondatore del fronte, José Ramón Machado Ventura, e il Comandante de la Revolución e vice primo ministro, Ramiro Valdés Menéndez.

Al termine della cerimonia, Raúl, con  Díaz-Canel e gli altri partecipanti, hanno offerto gladioli davanti alla fiamma eterna e dopo un breve percorso del mausoleo dove riposano i resti dei combattenti di questo fronte guerrigliero, morti nella guerra di liberazione  o dopo il trionfo rivoluzionario, c’è stato l’omaggio all’eroina della Sierra e del piano, Vilma Espín Guillois, davanti alla cui pietra il Generale d’Esercito ha posto un mazzo di fiori, simbolo dell’amore e del rispetto alla storia che, nella vita e nella lotta hanno scritto insieme.


Secondo Fronte Orientale: qui ci aspetterà sempre la vittoria

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana e il Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, hanno guidato la commemorazione  per i 65 anni del Secondo Fronte Orientale Frank País.

Santiago di Cuba.— Il leader della Rivoluzione cubana, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, ha presieduto  ai piedi della montagna di Mícara, nella Sierra Cristal, sabato 11 marzo, l’azione politica e la cerimonia militare in saluto al 65º anniversario della creazione del Secondo Fronte Orientale Frank País, del quale è stato capo  fondatore.

La mattina presto nel mausoleo dove riposano i resti dei combattenti di questo fronte guerrigliero, morti nella guerra di liberazione o morti dopo il trionfo rivoluzionario, le note dell’Inno Nazionale hanno rotto il silenzio della  montagna e hanno dato inizio a una cerimonia guidata anche dal  Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; dal Comandante dell’Esercito Ribelle e fondatore del fronte, José Ramón Machado Ventura e dal Comandante della Rivoluzione e vice primo ministro, Ramiro Valdés Menéndez.

Con la fiamma eterna, cuore acceso di uno dei luoghi sacri della Patria, sono state poste offerte di fiori in nome di Raúl, Díaz-Canel e del popolo di Cuba, continuità di un omaggio, con la presenza dei membri del Burò Politico e del Comitato Centrale, capi principali delle Forze Armate  Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni, le massime autorità del Partito e il Governo nell’orientale provincia, e una rappresentazione del popolo  santiaghero del municipio Secondo Fronte.

Tre salve di fucileria, il tocco del silenzio, il saluto agli ufficiali, vice ufficiali, cadetti, sergenti, soldati, camilitos, combattenti del Ministero degli Interni  e delle Milizie delle Truppe Territoriali, seguite da un sonoro Vinceremo!, sono state il preambolo di un simbolico appello dei caduti.

Presente! È stata la parola che ha sottolineato ogni nome, sintesi di quel principio martiano, secondo il quale «la morte non è verità quando si ha realizzato bene l’opera della vita».

Sono stati ricordati, in quest’ordine i combattenti della Colonna 6, Manuel Ameijeiras Delgado, della Forza Aerea Ribelle, della Colonna 19 José Tey, della 17 Abel Santamaría, della 18 Antonio Niño López, della 20 Gustavo Fraga, e della 16 Enrique Hart; così come i Dipartimenti della Sanità, l’Educazione, la Giustizia, la Propaganda, le Finanze, la Costruzione e le Comunicazioni, tutti fondati in quella tappa iniziale che piantò la semente dell’istituzionalità del paese.

Sono stati citati i combattenti del Burò Agrario e del Obrero, e dei Capi del Fronte, il cui lavoro ha permesso di materializzare  il pensiero  strategico del Comandante in Capo, di ampliare il teatro delle operazioni ad altre zone del territorio orientale, e trasformarono questo fronte guerrigliero in un baluardo decisivo per conquistare la vittoria.

Il cantautore santiaghero Eduardo Sosa ha interpretato la canzone El Mambí, dando la pennellata culturale che è seguita all’evocazione di tutti coloro che stavano e continuano a stare «con il piede nella staffa», e specialmente il Generale d’Esercito che, al comando del Secondo Fronte Orientale, aveva dimostrato, come disse Fidel «notevoli capacità di capo e di organizzatore, un grande senso della responsabilità, molta fermezza rivoluzionaria, realizzando un grande lavoro  politico tra i contadini e sviluppando  un’influenza molto positiva in tutti i quadri e tutti i capi».

La  pioniera di terza media della scuela  urbana 11 de Marzo, Licet Batista Martínez, ha parlato dell’orgoglio che significa essere nati in questa zona collinare e crescere nel mezzo di tanta storia. Poi ha sottolineato l’accesso all’Educazione e alla Cultura diritti che la  Rivoluzione ha conquistato «con tutti e per il bene di tutti».

Naybel Rizo Santana, cadetto del primo anno della specialità Armamento, della Scuola Interarmas Generale José Maceo, Ordine Antonio Maceo, ha parlato a nome della gioventù ed ha sottolineato l’impegno con la Rivoluzione e la difesa dei diritti delle donne, presenti in tutte le sfere della società.

Poi ha indicato l’esempio di Vilma Espín, guerrigliera del Secondo Fronte, «riflesso della dignità, simbolo marcato dall’amore e il dovere».

Il Primo Segretario del Comitato Provinciale del Partito in Santiago di Cuba, José Ramón Monteagudo Ruiz, nel suo discorso centrale ha ricordato i sei decenni del bastione ribelle, che furono edificati da un pugno di uomini con un giovane di 27 anni al fronte, appena nominato Comandante, arrivò a Piloto del Medio l’11 marzo del 1958, dopo dieci lughi giorni di traversata con il proposito d’estendere la lotta guerrigliera  a nord della provincia d’Oriente.

Il fronte, negli attuali territori di Santiago di Cuba, Guantánamo e Holguín, riuscì a comprendere  12 000 chilometri quadrati, e in soli nove mesi e 22 giorni di campagna, i suoi combattenti parteciparono a 250 azioni di guerra, occuparono 31 caserme  o guarnigioni, provocarono  1 970 perdite tra i nemici e conquistarono più di 1500 armi.

Basterebbe questo per affermare, come disse il Comandante in Capo, che «il II Fronte Orientale Frank País è stato un modello d’organizzazione e d’efficacia ed ha giocato un ruolo di straordinaria importanza strategica nella nostra guerra».

Nel suo discorso, il dirigente santiaghero si è riferito all’epica dei barbudos, e alle vittorie che marcarono, definitivamente, la rotta  degli avvenimenti, alle  trasformazioni  economiche e sociali impulsate dalla Rivoluzione e alle sfide che impone il contesto attuale, per continuare a rivalutare la vita nella zona collinare.

Se ieri si combatteva per conquistare la libertà e per edificare una società giusta, ha sostenuto, la battaglia di oggi è lavorare duramente per perfezionare e far crescere quest’opera.

Monteagudo Ruiz ha precisato che «la situazione attuale domanda d’incrementare i livelli di produzione, principalmente degli alimenti, avanzando nella produzione territoriale, con maggior efficienza e risparmio, prestando un servizio di più alta qualità, elevando l’esigenza, l’ordine e la disciplina nella lotta contro i reati e le illegalità».

Il  Generale d’Esercito, come parte della commemorazione aveva  Consegnato poco prima al mausoleo del Secondo Fronte Orientale un diploma, firmato da lui stesso, come riconoscimento al lavoro di conservazione della memoria di questo gruppo guerrigliero.

Alberto Vázquez García, colonnello della riserva e direttore del Complesso Storico dei Musei, e fondatore del fronte, ha ricevuto la distinzione.

La marcia in rivista delle truppe ha posto fine alla cerimonia politica e militare ed ha lasciato spazio a un omaggio più vicino ai combattenti che riposano lì, in perenne custodia delle palme e delle orchidee rosa.

Raúl, con Díaz-Canel e gli altri partecipanti hanno posto gladioli davanti alla fiamma   eterna e, dopo un breve percorso del mausoleo, è giunto l’omaggio all’eroina  della Serra e del piano, con fiori simbolo d’amore e rispetto alla storia che nella vita e nella lotta hanno scritto insieme.

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