Menzogne e attacchi cibernetici ci ricordano i giorni di Girón

Omar Pérez Salomón

La storia di Cuba e di quanto accade nell’isola, scritta sotto gli ordini dei centri di potere dell’imperialismo yankee, è piena di falsità e menzogne, lontanissima dalla verità e dall’etica. È vero che le piattaforme e le reti sociali digitali hanno aggiunto nuovi canali di comunicazione e modi per manipolare e travisare la realtà cubana; ma non significa che sia qualcosa di nuovo.

Uno dei capitoli più miserabili dell’incessante campagna di inganni, calunnie e misfatti contro la Rivoluzione Cubana fu l’Operazione Peter Pan, compiuta tra il 26 dicembre 1960 e il 23 ottobre 1962. Fu una delle azioni di sovversione più crudeli sviluppate dalla CIA, Dipartimento di Stato e istituzioni religiose USA, con l’appoggio di organizzazioni controrivoluzionarie all’interno di Cuba, dove le principali vittime sarebbero bambini e genitori indifesi ingannati o confusi da illusorie voci, con finalità destabilizzanti.

Sorprendentemente, i media capitalisti si riferirono a questa operazione come una delle più commoventi storie di cubani in fuga dal comunismo, esaltando il presunto umanesimo dei suoi esecutori. Trattamento simile realizzano ora giornali, agenzie di stampa, stazioni radio e televisive, media e reti digitali per instaurare nella mente delle persone che Cuba è uno Stato fallito ed è per questo che l’emigrazione e altri fenomeni negativi sono cresciuti nella società cubana, con la caratteristica che si sovradimensiona e decontestualizza il carattere di queste manifestazioni.

In questi giorni si celebra il 62° anniversario della prima grande sconfitta dell’imperialismo USA in America Latina, quando in meno di 72 ore la brigata mercenaria organizzata, equipaggiata e addestrata dalla CIA fu sconfitta a Playa Girón. Il piano includeva una campagna di propaganda e disinformazione in cui giocò un ruolo di primo piano Radio Swan, che offrì supporto tattico ai mercenari e travisò ciò che stava accadendo. Così riferì, “gli invasori stanno avanzando continuamente su tutti i fronti. In tutta Cuba, la gente si sta unendo agli invasori, insieme ai ribelli in clandestinità, le forze di Castro si arrendono in massa”.

L’agenzia AP riferiva, il 17 aprile da Miami, “la maggior parte della milizia 400000 uomini reclutati da Castro ha già disertato e la battaglia decisiva si svolgerà tra poche ore”. Ci furono quelli che hanno dato il loro contributo alla geografia di Cuba. È il caso dell’agenzia UPI, che, il 18 aprile, divulgò la seguente notizia: “Le forze d’invasione oggi isolarono il porto di Bayamo, sulla costa sud della provincia di Oriente”. Chiunque conosca un po’ la geografia di Cuba sa che la città di Bayamo non si trova sulla costa sud e non ha un porto.

È comune che, come parte della guerra non convenzionale contro di noi, alcuni siti controrivoluzionari pubblichino notizie per confondere e creare opinioni sfavorevoli. Nei giorni scorsi uno di loro ha informato che una ventina di medici cubani, che fanno parte della brigata che presta servizi in Messico, sono stati respinti per mancanza di licenza professionale. Ha comunicato, guarda quel dettaglio, che “nonostante i sanitari non esercitino, si continua a pagare  la Società Commerciali di Servizi Medici dell’isola”. In realtà si trattava di medici cubani che vivono in Messico, niente a che fare con la nostra Brigata.

In questo momento c’è un bombardamento senza pari dalle delle piattaforme digitali dirette a risaltare le nostre difficoltà nella costruzione del socialismo, nel tentativo di dimostrare il “non funzionamento” del sistema, mettere in discussione la capacità e l’integrità del Partito Comunista e dei dirigenti cubani, in particolare il presidente Miguel Díaz-Canel di guidare il Paese, con lo scopo di seminare sfiducia e rifiuto tra le masse, cercando di creare uno stato di malcontento, come primo passo per promuovere la sovversione interna e dare il via a un intervento militare diretto del vicino del nord. Non dimentichiamo che, in quel territorio, ci sono basi di addestramento e che vari personaggi hanno dichiarato sulle reti digitali che si preparano ad invadere Cuba.

A questo panorama si aggiunge un aumento degli attacchi informatici a portali e siti cubani, con maggiore articolazione e organizzazione, e la complicità dei padroni delle reti sociali digitali che consentono che nelle loro piattaforme gli aggressori  riconoscano e si esaltano di questi fatti, che costituiscono reati punibili dalla legge in qualsiasi Paese.

Negli ultimi anni, i nemici della Rivoluzione utilizzarono le reti sociali digitali, in particolare Twitter, per offrire al mondo ua falsa immagine dell’opposizione governativa. A questa operazione hanno partecipato agenzie governative USA, come ad esempio l’Office of Cuba Broadcasting, a cui appartiene Radio TV Martí.

È anche noto che Twitter  bloccò in modo massiccio gli account di organismi, mezzi stampa e professionisti di questo settore, soprattutto in date ed eventi cruciali per i cubani come il Referendum Costituzionale, le apparizioni dei dirigenti davanti ai media e la copertura dell’incidente aereo avvenuto all’Avana nel maggio 2018, per citare solo questi casi.

Se Playa Girón fu la conferma che il governo USA era determinato ad impedire a tutti i costi la realizzazione di trasformazioni sociali e strutturali a Cuba, la schiacciante sconfitta degli invasori dimostrò l’invincibilità di un popolo quando conquista la sua indipendenza e lotta per preservarla.


Mentiras y ataques cibernéticos nos recuerdan los días de Girón

Por Omar Pérez SAlomón

La historia de Cuba y lo que sucede en la isla, escrita bajo las órdenes de los centros de poder del imperialismo yanqui está llena de falsedades y mentiras, muy lejos de la verdad y la ética. Es cierto que las plataformas y redes sociales digitales han adicionado nuevos canales de comunicación y formas para manipular y tergiversar la realidad cubana; pero no quiere decir que sea algo nuevo.

Uno de los capítulos más miserables en la incesante campaña de engaños, calumnias y fechorías contra la Revolución Cubana fue la Operación Peter Pan, llevada a cabo entre el 26 de diciembre de 1960 y el 23 de octubre de 1962. Fue una de las acciones de subversión más crueles desarrolladas por la CIA, el Departamento de Estado e instituciones religiosas de Estados Unidos, con el apoyo de organizaciones contrarrevolucionarias dentro de Cuba, donde las principales víctimas serían indefensos niños y padres engañados o confundidos por ilusorios rumores, con propósitos desestabilizadores.

Asombrosamente, medios de comunicación capitalistas se refirieron a esta operación como una de las más conmovedoras historias de cubanos huyendo del comunismo, y engrandecieron el supuesto humanismo de sus ejecutores. Tratamiento similar realizan en la actualidad, periódicos, agencias de prensa, estaciones de radio y televisión, medios y redes digitales para instaurar en la mente de las personas que Cuba es un Estado fallido y por ello ha crecido la emigración y otros fenómenos negativos en la sociedad cubana, con la característica que se sobredimensiona y descontextualiza el carácter de estas manifestaciones.

Por estos días celebramos el 62 aniversario de la primera gran derrota del imperialismo estadounidense en América Latina, cuando en menos de 72 horas fue derrotada en Playa Girón la Brigada mercenaria organizada, equipada y entrenada por la CIA. El plan incluía una campaña de propaganda y desinformación en la que se destacó Radio Swan, que ofreció apoyo táctico a los mercenarios y tergiversó lo que estaba sucediendo. Así reportó, “los invasores están avanzando continuamente en todos los frentes. A través de Cuba, la gente se está uniendo a los invasores, junto con los rebeldes de la clandestinidad, las fuerzas de Castro se rinden en masa”.

La agencia AP reportaba el 17 de abril desde Miami, “la mayor parte de la milicia de 400 mil hombres reclutada por Castro ya ha desertado y la batalla decisiva se realizará dentro de unas horas”. Hubo quien hizo su aporte a la geografía de Cuba. Es el caso de la agencia UPI que divulgó la siguiente noticia el 18 de abril: “Fuerzas invasoras aislaron hoy el puerto de Bayamo en la costa sur de la provincia de Oriente”. Cualquiera que conozca un poco de geografía de Cuba sabe que la ciudad de Bayamo no está en la costa sur y no posee puerto.

Es común que como parte de la guerra no convencional que se nos hace, determinados sitios contrarrevolucionarios publiquen noticias para confundir y crear estados de opinión desfavorables. En días recientes uno de ellos informó que una veintena de médicos cubanos, que forman parte de la brigada que presta servicios en México, fueron rechazados por carecer de cédula profesional. Comunicó, miren que detalle, que “a pesar de que los sanitarios no ejercen, se sigue pagando a la Comercializadora de Servicios Médicos de la isla”. En realidad se trataba de médicos cubanos que viven en México, nada que ver con nuestra Brigada.

En la actualidad se produce un bombardeo sin igual por las plataformas digitales dirigidas a resaltar nuestras dificultades en la construcción del socialismo, en un intento por demostrar el “no funcionamiento” del sistema, poner en tela de juicio la capacidad e integridad del Partido Comunista y de los dirigentes cubanos, en particular del presidente Miguel Díaz-Canel para conducir el país, con el propósito de sembrar la desconfianza y el rechazo en las masas, intentando crear un estado de descontento, como primer paso para promover la subversión interna y dar paso a una intervención militar directa proveniente del vecino del norte. No olvidemos que en ese territorio existen bases de entrenamiento y que varios personajes han declarado en las redes digitales que se preparan para invadir a Cuba.

A este panorama se une un incremento de los ataques cibernéticos a portales y sitios cubanos, con una mayor articulación y organización, y la complicidad de los dueños de las redes sociales digitales que permiten que en sus plataformas los atacantes reconozcan y se harten de cometer estos hechos, que constituyen delitos penados por la ley en cualquier país.

En los últimos años los enemigos de la Revolución utilizaron las redes sociales digitales, especialmente Twitter, para ofrecer al mundo una falsa imagen de oposición gubernamental. Han participado en estas operaciones agencias del gobierno de EE.UU como la Office of Cuba Broadcasting, a la que pertenece Radio TV Martí.

También es conocido que Twitter bloqueó masivamente cuentas de organismos, medios de prensa y profesionales de este sector, sobre todo en fechas y eventos cruciales para los cubanos como el Referéndum Constitucional, en comparecencias de dirigentes ante los medios de comunicación y la cobertura al accidente aéreo ocurrido en La Habana en mayo de 2018, por citar solo estos casos.

Si Playa Girón fue la confirmación de que el gobierno de Estados Unidos estaba empeñado en impedir a toda costa la realización de transformaciones sociales y estructurales en Cuba, la aplastante derrota de los invasores demostró la invencibilidad de un pueblo cuando conquista su independencia y lucha por conservarla.

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