Díaz-Canel: Cuba è impegnata con tutti i meccanismi ONU in relazione ai Diritti Umani

«È un piacere riceverla nel nostro paese e speriamo che abbia potuto approfittare le inter relazioni con le autorità cubane e anche con la società civile»,  ha detto il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, poco dopo mezzogiorno di venerdì 5 a Alena Douhan, Relatrice speciale del Consiglio dei Diritti Umani sulle ripercussioni negative delle misure  coercitive unilaterali nel godimento dei Diritti Umani.

«Cuba è impegnata con tutti i meccanismi delle Nazioni Unite in relazione ai Diritti Umani e continuerà ad esserlo» ha detto  il  Capo di Stato alla Relatrice che si trova a Cuba invita dall’Università de L’Avana.

Nel dialogo svolto in un ambiente disteso e franco, Díaz-Canel ha spiegato che nell’Isola Grande delle Antille si promuovono meccanismi di alta partecipazione democratica tra la nostra popolazione nella presa delle decisioni e nel processo di creazione normativa per le nostre leggi.

«Stiamo  lavorando fortemente nella cornice giuridica che garantisce i diritti che abbiamo riconosciuto nell’ultima Costituzione approvata dalla maggioranza popolare», ha precisato.

«Le ratifichiamo che continueremo a lavorare in questa direzione», ha precisato il Presidente alla Relatrice Speciale, che ha vistato Cuba con un’agenda di taglio più accademico, ma ha anche realizzato varie attività associate alle funzioni proprie del suo incarico nell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Il mandatario ha spiegato che, partendo dal secondo semestre del 2019, quando l’amministrazione del Presidente nordamericano Donald Trump ha applicato 243 misure che hano indurito il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba, sono state tagliate di colpo le nostre principali fonti di finanziamento.

Con l’applicazione del Capitolo III della Legge Helms-Burton,  mai fatta da nessun altro  Presidente statunitense con anteriorità, ha ricordato Díaz-Canel, si è incrementata la persecuzione finanziaria e energetica verso il nostro paese.

«Questo ha implicato che abbiamo cominciato ad avere scarsità di medicinali, di combustibili,  di alimenti, e si è generata una situazione molto complessa», ha precisato.

«Se tutto questo sembra poco, ha continuato a spiegare il mandatario, Siamo stati nuovamente inseriti «nella lista dei paesi che patrocinano il terrorismo, una calunnia e una menzogna assoluta: Cuba è una vittima del terrorismo ed è stata  vittima di un terrorismo generato negli Stati Uniti».

Il Presidente ha commentato la portata di questa decisione per Cuba e i «bugiardi argomenti» usati dal Governo nordamericano per applicarla.

A tutto questo va sommato l’arrivo dell’epidemia della COVID-19 nel primo trimestre del 2020. Il modo in cui è stato danneggiato allora il popolo cubano è stato crudele, prodotto dalle misure d’indurimento applicate dal Governo degli USA che si è sforzato in continuazione per non far arrivare a Cuba vaccini, ventilatori polmonari e rifornimenti d’ossigeno, quando era più che mai necessario.

Questi mesi hanno presentato grandi sfide per Cuba e nonostante tutto  siamo riusciti ad affrontare l’epidemia e farlo con successo.

La Strategia di Vaccinazione Nazionale è stata eroica, realizzata con vaccini propri grazie all’innovazione, la creatività e l’impegno dei lavoratori della Salute e degli scienziati, e l’impegno delle Brigate Henry Reeve in 42 paesi, ha commentato Díaz-Canel durante l’incontro.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista ha reiterato alla Relatrice Speciale il rispetto che Cuba sente per il lavoro che realizza: «ammiriamo quello che sta facendo e può contare con il nostro appoggio».

La Relatrice Speciale del Consiglio dei Diritti Umani, ha ringraziato per l’opportunità di questo incontro nella fitta agenda del Presidente e per «l’appoggio e l’assistenza che Cuba ha offerto in maniera costante a questo mandato, che ha avuto luogo nel mezzo di una situazione sempre più difficile per il mondo, perché le sanzioni unilaterali che si applicano sono sempre maggiori e  vanno crescendo ogni giorno».

«Nonostante il carattere accademico che mi ha portato qui, ha precisato, ho avuto l’opportunità di riunirmi con differenti gruppi della società cubana e devo dire che m’impressionano molto la resilienza e la resistenza che mostrano i cubani».

Poi ha considerato il grande contributo delle differenti conversazioni sostenute in questi giorni , «che hanno permesso di conoscere gli effetti che provocano le misure unilaterali sulle questioni dei Diritti Umani e come queste misure si possono anche ripercuotere sulla vita umana».

Ha precisato che sono state molto importanti le riunioni con ministri, membri della società civile e altri gruppi della popolazione cubana. «Questi scambi mi hanno permesso di capire meglio alcune delle sfide che i cubani affrontano ogni giorno».

Nello stesso tempo, ha precisato: «Ho potuto esplorare e spiegare le opportunità che esistono nello stesso contesto dei meccanismi di Diritti Umani e nei propri organismi delle agenzie delle Nazioni Unite sul tema, su come lottare contro le sanzioni  unilaterali e i temi di compimento normativo».

Questo incontro si è svolto a L’Avana, nel Palazzo delle Convezioni e vi hanno partecipato il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla; Rodolfo Benítez Verson, direttore generale dei Temi  Multilaterali e del Diritto Internazionale della Cancelleria, e altri membri della delegazione che accompagnano la Relatrice Speciale.

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