Relazioni o aberrazioni diplomatiche?

https://heraldocubano.wordpress.com – Arthur Gonzalez

obama-traidorIl 17 dicembre 2014 è entrato nella storia come il giorno in cui gli USA hanno riconosciuto il fallimento della loro politica contro la Rivoluzione cubana.

Barack Obama è stato preciso nello spiegare la sua decisione di ripristinare le relazioni diplomatiche, in quanto era necessario cambiare la tattica per raggiungere gli obiettivi di distruggere il socialismo cubano, definendola come “un approccio obsoleto”. Per non lasciare dubbi sul fatto che le campagne mediatiche di distorsione sul processo rivoluzionario cubano e le azioni di sovversione continuavano, ha sottolineato: “… possiamo fare di più per sostenere il popolo cubano e promuovere i nostri valori attraverso l’impegno”. “nessun cubano dev’essere vittima di maltrattamenti, arresti o brutalità solo perché esercita il diritto universale di far sì che la sua voce si ascolti. E continueremo ad appoggiare la società civile”. “… i lavoratori cubani devono avere la libertà di creare i loro sindacati”. “Esortiamo Cuba a togliere le catene al potenziale di 11 milioni di cubani, ponendo fine alle restrizioni inutili nelle loro attività politiche, sociali e economiche.”. “…  insisteremo che la società civile si unisca, perché siano i cittadini e non solo i leader, quelli che diano forma al nostro futuro”.

Potranno, i due paesi, promuovere un’armoniosa relazione con tali proiezioni?

Nonostante l’ “approccio obsoleto” le misure prese dopo quello storico discorso si mantengono.

Apicella CubaIl 25 marzo 2015, la Vice Segretaria Roberta Jacobson, ha detto che il presidente ha sollecitato al Congresso due miliardi di dollari per l’America Latina e 53,5 milioni, di questo importo, si destineranno per l’Iniziativa Regionale di Sicurezza (CBSI) e una buona quantità sarà impiegata in programmi che promuovano “la libertà di stampa ed i diritti umani” a Cuba, Venezuela, Ecuador, Nicaragua.

Nell’ aprile l’organizzazione World Learning Inc., con sede a Washington, ha aperto la convocazione di un nuovo “Programma di Leadership d’Estate”, per quattro settimane negli USA, per i giovani cubani da 16 a 18 anni.

In giugno è stato annunciato che il bilancio di 20 milioni di dollari annuali per le azioni di sovversione nell’isola, aumenterà di un ulteriore 10 milioni.

Radio e TV Martí hanno ricevuto 27 milioni di dollari, sapendosi che non si sentono né vedono nell’arcipelago cubano.

L’attenzione alla controrivoluzione, creata dalla CIA dal 1961 secondo documenti segreti oggi declassificati, è identica a quella di tutti questi anni. I corsi per addestrarla e rifornirla non cambieranno, secondo quanto ha assicurato Roberta Jacobson.

frase_miente_miente_miente_queLe correnti di opinione contro l’immagine di Cuba sono rafforzate dallo stesso Presidente nel suo discorso del 17.12.2014, quando ha detto: “i cubani non devono essere vessati, arrestati o picchiati, solo per aver esercitato il diritto universale di fare che la loro voce si ascolti”; corrente di opinione che persistono nel mantenere perché nel mondo si creda alla falsità che esiste un governo che coarta la libertà di pensiero.

Così fa il con l’inventato “razzismo” che soffrono i neri e i meticci, nel loro  fallito tentativo di dividere la società cubana.

Lo scorso 21 maggio, Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato alla stampa estera: “Gli USA hanno cambiato i loro metodi, ma non i loro obiettivi” e ha definito i tipi di cambio che gli piacerebbero vedere a Cuba.

Un elemento chiave della politica di soffocamento della Rivoluzione è la sua guerra economica, che ancora non si muove verso la sua completa eliminazione, ciò che fa ricordare il Sottosegretario di Stato nel 1964, George W. Ball, quando espose all’ambasciatore del Regno Unito David Ormsby Gore: “… le sanzioni economiche contro Cuba sono l’unica arma […] per creare le condizioni di dissesto che alla fine possano provocare l’eliminazione del regime comunista”.

Quella riunione aveva lo scopo di fare pressione sul governo britannico perché tagliasse tutto il commercio con Cuba, come prima  avevano fatto con Canada, Giappone, Francia, Italia, Spagna e Germania.

La guerra psicologica, oggi, è simile a quando è stata rafforzata dall’amministrazione di Lyndon Johnson, contenuta nel memorandum segreto del Sottosegretario di Stato, G.W. Ball, al Presidente, il 6 febbraio 1964.

Nel sua proposta numero quindici suggeriva: “l’uso discreto della stampa” con la pubblicazione di opere dove si espongono i severi controlli di Washington sulle società commerciali che si relazionano con l’isola, lasciando intravedere che sarebbero incluse nella lista nera e pesantemente punite.

Se si rileggono gli accordi dell’atto finale della IX Riunione dei Cancellieri dell’OSA, celebrata il 26 luglio 1964, si osserva che le sanzioni imposte sotto la pressione del Dipartimento di Stato, avevano l’interesse che “… il popolo cubano, possa attraverso i propri sforzi e in un prossimo futuro, liberarsi della tirannia del comunismo che lo opprime … “

La vita dice che pochi saranno i cambiamenti nella politica yankee e i cubani dimostreranno quanto preparati sono ad affrontarli e a non lasciarsi ingannare dalla scusa che “gli USA non desiderano sabotare le conquiste della Rivoluzione e li appoggeranno in un regime post Castro”, come riportarono nel documento presentato dal Consiglio di Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato, il 15 luglio 1968, sulla politica nazionale verso Cuba.

Non si possono dimenticare le idee di José Martí, quando avvertì: “La libertà costa cara, ed è necessario o rassegnarsi a vivere senza di essa o decidersi a comprarla al suo prezzo”.

¿Relaciones o aberraciones diplomáticas?

 Arthur González
 
 El 17 de diciembre del 2014 entró en la historia como el día en que Estados Unidos reconoció el fracaso de su política contra la Revolución cubana.
 
 Barack Obama fue preciso al explicar su decisión de restablecer las relaciones diplomáticas, porque se requería cambiar la táctica para lograr los objetivos de destruir el socialismo cubano, denominándola como “un enfoque anticuado”.Para no dejar dudas de que las campañas mediáticas de tergiversación sobre el proceso revolucionario cubano y las acciones de subversión continuaban, subrayó: “…podemos hacer más para apoyar al pueblo cubano y promover nuestros valores a través del compromiso”. “…ningún cubano debe ser víctima de acoso, arresto o golpizas, solo por ejercer el derecho universal de hacer que su voz se escuche, y continuaremos apoyando la sociedad civil”. “…los trabajadores cubanos deben tener la libertad de crear sus sindicatos”. “Exhortamos a Cuba a desencadenar el potencial de 11 millones de cubanos poniendo fin a restricciones innecesarias en sus actividades políticas, sociales y económicas”. “…insistiremos en que la sociedad civil se nos una, para que sean los ciudadanos y no solo los líderes, los que conformen nuestro futuro”.
 
 ¿Podrán dos países fomentar una relación armónica con esas proyecciones?
 
 A pesar del “enfoque anticuado”, las medidas tomadas después de ese histórico discurso se mantienen.
 
 El 25 de marzo 2015, la Subsecretaria Roberta Jacobson, dijo que el Presidente solicitó al Congreso 2 mil millones de dólares para Latinoamérica y de esa suma 53,5 millones se destinarán para la Iniciativa Regional de Seguridad (CBSI) y una buena cantidad será empleada en programas de promoción de “la libertad de prensa y los derechos humanos” en Cuba, Venezuela, Ecuador, Nicaragua.
 
 En abril la organización World Learning Inc., con sede en Washington, abrió la convocatoria de un nuevo “Programa de Liderazgo de Verano” durante cuatro semanas en Estados Unidos, para jóvenes cubanos de 16 a 18 años.
 
 En junio se anuncia que el presupuesto de 20 millones de dólares anuales para las acciones de subversión en la isla, se incrementará en 10 millones adicionales.
 
 Radio y TV Martí recibieron 27 millones de dólares, a sabiendas de que no se escuchan ni ven en el archipiélago cubano.
 
 La atención a la contrarrevolución, creada por la CIA desde 1961 según documentos secretos hoy desclasificados, es idéntica a la de de todos estos años. Los cursos para entrenarla y el abastecimiento no cambiarán, según aseguró Roberta Jacobson.
 
 Las matrices de opinión contra la imagen de Cuba se refuerzan por el propio Presidente en su discurso del 17.12.2014, cuando expresó: “los cubanos no deben ser víctimas de acoso, arresto o golpizas, solo por ejercer el derecho universal de hacer que su voz se escuche”; matriz de opinión que persisten en mantener para que el mundo se crea la falacia de que existe un gobierno que coarta la libertad de pensamiento.
 
 Lo mismo hace con el inventado “racismo” que sufren los negros y mestizos, en su fallido intento por dividir la sociedad cubana.
 
 El pasado 21 de mayo, Josh Earnest, vocero de la Casa Blanca, declaró ante la prensa extranjera: “Estados Unidos cambiaba sus métodos pero no sus objetivos” y definió los tipos de cambio que les gustarían ver en Cuba.
 
 Un elemento clave en la política de ahogamiento a la Revolución es su guerra económica, la cual sigue sin moverse hacia su plena eliminación, lo que hace recordar al Sub Secretario de Estado en 1964, George W. Ball, cuando expuso al embajador del Reino Unido, David Ormsby Gore: “…las sanciones económicas contra Cuba son la única arma […] para crear las condiciones de aprieto que finalmente puedan provocar la eliminación del régimen comunista”.
 
 Esa reunión pretendía presionar al Gobierno Británico para que cortara todo comercio con Cuba, como ejecutaron antes con Canadá, Japón, Francia, Italia, España y Alemania.
 
 Hoy la guerra sicológica es similar que cuando fue reforzada por la administración de Lyndon Johnson, recogido en el memorando secreto del Sub Secretario de Estado, G.W. Ball, al Presidente, el 6 de febrero de 1964.
 
 En su propuesta número decimoquinta sugería: Continuar “el empleo discreto de la prensa”, con la publicación de trabajos donde se expongan los rigurosos controles de Washington sobre las compañías comerciales que se relacionen con la Isla, dejando entre ver que serían incluidas en la lista negra y fuertemente sancionadas.
 
 Si se releen los acuerdos del acta final de la IX Reunión de Cancilleres de la OEA, celebrada el 26 de julio de 1964, se observa que las sanciones impuestas bajo presiones del Departamento de Estado, tenían el interés de que “…el pueblo cubano, pueda con su propio esfuerzo y en un futuro próximo, librarse de la tiranía del comunismo que lo oprime…”
 
 La vida dice que pocas serán las transformaciones en la política yanqui y los cubanos demostrarán cuan preparados están para enfrentarlas y no dejarse engañar con el pretexto de que: “Estados Unidos no desea echar por tierra los logros de la Revolución y los apoyarán en un régimen post Castro”, como plasmaron en el documento presentado por el Consejo de Planificación Política del Departamento de Estado el 15 de julio de 1968, sobre la política nacional hacia Cuba.
 
 No se pueden olvidar las ideas de José Martí cuando alertó: “La libertad cuesta muy cara, y es necesario, o resignarse a vivir sin ella, o decidirse a comprarla por su precio”.

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