Con la presenza di circa 200 partecipanti di 31 paesi che rappresentano quattro continenti, rivendichiamo le parole dell’Eroe Nazionale di Cuba José Martí: Patria è Umanità.
Oggi in Nostra America, i popoli e i loro comunicatori affrontano le destre e le loro nuove articolazioni estreme. Avanzano stabilendo gli schemi ideologici dell’individualismo, la polarizzazione e il rifiuto della diversità culturale.
Tentano di spezzare la solidarietà tra i popoli e le persone, con l’obiettivo strategico di sottomettere la sovranità politica, economica e sociale dei nostri stati e nazioni.
In «Patria» partiamo dalla ferma convinzione che la pratica e l’articolazione politica del nostro presente attraversano un processo di rapida e accelerata trasformazione che ci obbliga ad adattare le nostre concezioni e a dotarci dei nostri propri strumenti per fare della nostra pratica politica uno strumento efficace per la costruzione di un mondo più giusto,
Gli incipienti sviluppi nelle tecnologie delle intelligenze artificiali permettono, attraverso sistemi automatizzati d’apprendistato, di produrre forme di conoscenza inedita nella storia dell’umanità, ma si possono anche trasformare in strumenti pericolosi che trasformano drasticamente la percezione e l’intervento sulla costruzione del mondo nuovo che vogliamo.
Dalle tradizioni politiche popolari e della sinistra ci proponiamo d’incorporare analisi e strategie che permettano di far fronte a questo momento storico. Una delle condizioni necessarie per avanzare in questo cammino è abbandonare lo sguardo strumentale delle tecnologie per passare a concepirle come parte dello spazio politico stesso, perturbanti ma popolate di possibilità d’emancipazione.
Il III Colloquio Internazionale Patria assume come impegni obbligatori:
• Stimolare uno spazio permanente d’articolazione, formazione, sviluppo delle tecnologie e la comunicazione condivise, che ci doti di strumenti adeguati per frenare l’avanzata della nuova destra in Nuestra America e nel mondo
•Affrontare il ruolo subordinato nella divisione globale del lavoro controllata dalle grandi tecnologiche. Noi manifestiamo contro l’ estrazione e l’uso illegale di dati dei nostri popoli e la loro concentrazione in oligopoli digitali.
•Di fronte alla privatizzazione: sovranità tecnologica sotto il controllo pubblico e al servizio dei popoli.
•Denunciare l’uso e lo sviluppo di tecnologie applicate alla guerra cognitiva, che non sono altra cosa che la continuazione della guerra di sempre con altri mezzi.
• Continuare la lotta per la liberazione incondizionata e immediata di Julian Assange e di Pablo González, detenuti in Europa per aver esercitato con rigore il dovere d’informare.
• Condannare con fermezza il genocidio del popolo palestinese contro il quale la potenza occupante, l’entità sionista, utilizza le tecniche più avanzata delle nuove tecnologie per massimizzare lo sterminio e giustificare con la comunicazione la sua politica criminale permanente.
• Riaffermare il nostro impegno con la denuncia del blocco statunitense contro Cuba, che hackea la sovranità tecnologica e impedisce di sviluppare pienamente le capacità economiche, produttive e creative del paese.
Un blocco che tenta di condannare alla sofferenza tutto un popolo ed è una vergogna per l’umanità.
Con la presenza di più di 200 partecipanti di 31 paesi, che rappresentano i quattro continenti, rivendichiamo le parole dell’Eroe Nazionale di Cuba José Martí: Patria è Umanità.
L’Avana, 20 marzo 2024