Il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela, Diosdado Cabello ha reso noto un libello che circola in Venezuela e a Miami, nel quale la destra traccia un cronogramma per generare violenza, quando il Consiglio Nazionale Elettorale faccia conoscere i risultati delle elezioni presidenziali del 28 luglio.
Il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, ha allertato sui piani dei settori dell’opposizione nazionale che includono anche l’occupazione del Palazzo di Miraflores, sede del Governo.
Nel suo programma notturno “Con el Mazo Dando”, del 29 maggio, il dirigente politico ha mostrato un libello che circola in Venezuela e a Miami, nel quale la destra ha tracciato un cronogramma per generare violenza quando il Consiglio Nazionale Elettorale, (CNE), renderà pubblici i risultati delle elezioni presidenziali del 28 luglio. Cabello ha denunciato che settori dell’opposizione e dell’imperialismo statunitense pretendono di condurre il paese a una guerra civile ed ha avvertito che i piani si scontreranno con le intenzioni delle forze rivoluzionarie e chaviste di mantenere e difendere la pace nelle strade.
Il libello, che mostra foto allusive ad ogni operazione da realizzare, convoca «tutti a votare e a restare nei Centri di Votazione» il 28 luglio e propone per il giorno dopo «indipendentemente dai risultati annunciati dal CNE, Marcia e occupazione di Miraflores».
Per il 30 luglio , il volantino chiede «Giudizio aperto contro alti Dirigenti del Governo» e considera che il 31 sarà il giorno del «Rinascimento del Venezuela».
Il deputato all’Assemblea Nazionale ha segnalato che questo è il piano di destabilizzazione della destra ed ha detto che «è quello che credono che faranno mentre noi ce ne staremo tranquilli».
Cabello ha commentato che «loro – il settore all’opposizione più estremista- devono mantenere preparato lo Stadio Universitario per il giudizio che annuncia il fascismo oppositore contro i chavistas, come avvenne in Cile nel 1971, dopo la caduta del governo democratico di Salvador Allende».
Negli ultimi 25 anni abbiamo imparato a resistere e non ci siamo seduti a vedere quello che succede e «le forze chaviste abbiamo lottato, resistito, vinto e costruito le nostre vittorie».
Abbiamo anche imparato e «commettiamo errori però meno di prima», ha sottolineato ed ha aggiunto che in tutto questo tempo hanno imparato a conoscerli e sanno che non scommettono mai la via elettorale perché il loro espediente è sempre quello della violenza».
Il dirigente del PSUV ha indicato che i chavisti hanno costruito le proprie vittorie con il comandante Hugo Chávez (1954-2013) e con il presidente Nicolás Maduro.