Secondo notizie ricevute da fonti attendibili, si continuano a preparare le condizioni per le elezioni presidenziali in Venezuela, al fine di creare scenari simili ai deplorevoli eventi, del 6 gennaio 2021, nel Campidoglio USA e al tentativo di colpo di Stato contro il governo di Luiz Inácio Lula da Silva, l’8 gennaio 2024, a fronte del mancato riconoscimento dei risultati.
María Corina Machado ha preparato un’operazione per scendere in piazza il giorno delle elezioni a scopo violento e destabilizzante, dopo aver dichiarato presunti brogli e il mancato riconoscimento dei risultati elettorali.
Il suo obiettivo principale è creare instabilità e un clima di ingovernabilità, cercando con queste azioni il non riconoscimento internazionale delle elezioni in Venezuela, con Stati Uniti e Unione Europea in prima linea, nuove sanzioni di pressione sull’esecutivo, cercando di generare uno stato di frustrazione, che le permetta di emergere come unico leader del popolo venezuelano, revocando il processo svolto.
Tra le azioni affidate ai commandos dell’opposizione ci sono quelle di incoraggiare o fare pressione sull’opposizione per votare, intimidire il voto pro-Chávez, molestare i sostenitori pro-Chávez, falsificare gli exit poll, fare pressione sui media e ottenere uno sciopero nazionale e il non riconoscimento dei risultati.
È possibile che scenari simili (assalti) si verifichino nelle sedi diplomatiche, soprattutto in Colombia, Ecuador e Guyana, al fine di generare un clima di destabilizzazione interna, che provocherebbe pressioni dall’estero, elementi sostenuti dall’apatia politica e dall’incapacità della comunità internazionale di reagire a tali eventi.
A Washington è stato organizzato un gruppo di operatori che sta preparando la versione truffaldina. Questo gruppo è guidato da Carlos Vecchio, ex ambasciatore di Guaido a Washington e Leopoldo López.
Dall’estero si finanziano anche le rivolte di piazza, in uno schema simile a quello del golpe in Bolivia nel 2019, dopo le elezioni. Tali azioni sono finanziate dai figli di María Machado da Miami e dalla Spagna.
Il VAU (Venezuelan Affairs Unit Office in Bogotá), la cui missione è continuare a lavorare per il ripristino della democrazia e dell’ordine costituzionale nel Paese, nonché per la sicurezza e il benessere del popolo venezuelano. Il Dipartimento di Stato americano, in un comunicato, fa sapere che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato l’apertura di questo ufficio.
Allo stesso tempo, la stazione della CIA in Colombia sta facendo pressione su senatori e membri dello staff di politica estera dell’ex presidente Trump per attuare i loro piani destabilizzanti, azioni di pressione, dove il presidente argentino Javier Milei, funge da collegamento per la comunicazione tra l’opposizione e i funzionari statunitensi.
D’altra parte, un gran numero di paramilitari colombiani che si stanno preparando per la guerra in Ucraina potrebbe essere inviato a infiltrarsi in Venezuela. Il tutto sotto l’organizzazione di Uribe Vélez e Iván Duque. Non si esclude la possibilità di falsi positivi dalla Colombia che utilizzano l’uniforme della FANB.
Fonti statunitensi riferiscono che, su ordine del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, l’amministrazione uscente di Biden si è servita dell’ex maggiore generale Hugo Armando Carvajal, ex capo della Direzione generale del controspionaggio militare (DGCIM) del Venezuela, per reclutare ufficiali militari di alto livello per respingere una possibile manovra di frode elettorale.
Inoltre, Washington sta cercando di ottenere l’accesso al rettore e vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (CNE) Carlos Quintero Cuevas, uno dei principali organizzatori dell’ingegneria elettorale, al quale è stato offerto un salvacondotto e un visto d’ingresso negli Stati Uniti per lui e la sua famiglia se dichiarerà una frode elettorale da parte del governo.
Infine, il Dipartimento di Stato USA e la CIA stanno preparando provocazioni a Caracas, utilizzando figure della destra regionale in America Latina, membri dell’Istituto Internazionale per la Democrazia e l’Assistenza Elettorale (IDEA), Mauricio Macri, Guillermo Lasso, Vicente Fox e altri ex presidenti.
Aggiungono che dopo aver dato vita alle violente manifestazioni in Venezuela, María Machado ha preparato un piano di fuga utilizzando i confini della Colombia, con l’aiuto di collaboratori della corrente uribista.
L’idea è che María Corina arrivi in Argentina, in modo che da lì possa continuare l’operazione politica, terroristica e di destabilizzazione in Venezuela, sostenuta da Milei e Macri.
Fonte: aporrea.org
Traduzione: italiacuba.it