Questa domenica ricorre il sesto anno dal fallito tentativo di omicidio contro il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro attraverso un piano eseguito da elementi dell’estrema destra dell’opposizione su ordine degli USA.
I fatti
Il 4 agosto 2018 si commemorava l’81° anniversario della Guardia Nazionale Bolivariana (GNB), quando due droni carichi di esplosivo esplosero per cercare di uccidere il presidente Maduro e le autorità nazionali lì presenti.
Va ricordato che uno esplose all’esterno del suo obiettivo principale, durante la parata militare, provocando il ferimento di diversi cadetti e soldati della GNB.
Il secondo esplose vicino a un edificio residenziale, provocando l’incendio di un appartamento senza vittime.
Entrambi gli ordigni furono deviati con i meccanismi di difesa delle forze di sicurezza venezuelane.
Più dettagli
Dopo le indagini ufficiali, le autorità scoprirono che i droni erano stati acquistati online negli USA. Successivamente furono trasferiti in una fattoria in Colombia, dove i terroristi si esercitarono a far volare gli ordigni in un settore del comune di Chinácota. Erano equipaggiati con esplosivi C-4 ad alto potere distruttivo in un’operazione che chiamarono “Anvil-Hammer”.
I responsabili
È stato stabilito che questo tentativo di omicidio fu finanziato dagli USA e dalla Colombia. Due dei finanziatori sono stati identificati come Rayder Alexander Russo Márquez e il colonnello in pensione della GNB, Oswaldo Valentín García Palomo, residenti in Colombia. Un altro finanziatore, residente negli USA, si chiama Osman Alexis Delgado Tabosky.
L’opposizione venezuelana, attraverso fake news, cercò di minimizzare il grave fatto ai danni del presidente Maduro.
Anche funzionari del governo colombiano furono coinvolti nella pianificazione di atti terroristici, in combinazione con fattori dell’estrema destra venezuelana.