Il turismo è un settore cruciale per l’economia cubana, il più dinamico senza dubbio, e fornisce lavoro a gran parte della popolazione sia nei centri statali che privati. Pertanto, si converte in bersaglio prediletto degli attacchi contro Cuba.
Nel più recente bilancio del Ministero del Turismo all’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il 2023 è stato descritto come un “anno difficile”, con l’arrivo di 2,4 milioni di turisti, che rappresenta il 64% di quanto pianificato, e con il conseguente mancato raggiungimento del piano di entrate. È stato inoltre denunciato che, tra le misure adottate per ostacolare i flussi turistici come parte della guerra economica contro Cuba, vi sono: la sospensione delle crociere e dei voli dagli USA, la penalizzazione dei viaggiatori che successivamente non possono visitare il territorio USA, il tentativo di impedire l’uso di carte di credito internazionali e le sanzioni contro i presidenti delle catene alberghiere che operano sull’isola.
Per il 2024, si prevede l’arrivo di circa 3,2 milioni di visitatori, per raggiungere un introito pianificato di 1363 milioni di $, in un auspicato e lento recupero del settore, che continua a risentire della crisi causata dalla pandemia di Covid-19.
Nel bel mezzo di questa complessa situazione per un settore così fondamentale nello sviluppo della nazione caraibica, sottoposta a un blocco economico e a una persecuzione finanziaria da parte degli USA, è in corso una vorace campagna mediatica volta a boicottarne il suo sviluppo, cercando di promuovere opinioni negative sia attraverso i media come di utenti nelle differenti reti sociali digitali.
Dal 2020 sono state lanciate varie iniziative, con più o meno impatto nel tempo, utilizzando gli hashtag #NoTravelToCuba o #NoViajesACuba, promosse da diversi youtuber dei più ottusi di Miami.
Inoltre, è stato promosso un boicottaggio digitale contro le strutture alberghiere a Cuba, che consisteva nel lasciare recensioni negative su diverse piattaforme per abbassare il loro punteggio.
Nel 2024, prendendo in considerazione solo 6 dei principali “media” anticubani finanziati dalla NED (El Toque, CiberCuba, 14 y Medio, CubaNet, Periódico Cubano e ADN Cuba) hanno pubblicato 116 articoli esclusivamente dedicati al turismo a Cuba; un tema prioritario per CiberCuba, 14 y Medio e CubaNet.
Queste pubblicazioni si sviluppano su due fronti.
Uno rivolto al pubblico cubano, cercando di evidenziare l’alto standard delle strutture turistiche paragonandole con le carenze della popolazione, e la presunta discriminazione dei clienti nazionali; si attaccano i finanziamenti alle strutture alberghiere, contrapponendoli ai bisogni abitativi e si fomenta l’idea che “Cuba si sta vendendo a pezzi” agli investitori stranieri.
L’altro fronte, contraddittorio rispetto al primo, si rivolge a un pubblico straniero: si cerca di denigrare l’immagine di Cuba cercando di venderla come un paese miserabile, privo di servizi di base, si esagerano gli alti tassi di criminalità e la scarsa qualità dei servizi, dove un turista ha avuto un incidente perché le strade non sono sicure, cercando di costruire una narrazione distorta della realtà cubana.
Dei 116 articoli, 31 miravano a sminuire i risultati del turismo a Cuba, amplificando il “fallimento”, evidenziando il mancato raggiungimento degli obiettivi pianificati dal governo e, soprattutto, confrontando la lenta ripresa con altre destinazioni come il Messico e la Repubblica Dominicana. In quest’ultimo caso, senza menzionare che il principale mercato emettitore di turisti verso le destinazioni caraibiche proviene dagli USA, un mercato vietato a Cuba; inoltre evitano di menzionare che l’inclusione nella controversa lista dei “paesi promotori del terrorismo” ha avuto un impatto su uno dei principali mercati turistici cubani, quello europeo.
24 degli articoli pubblicati da questi media “pro-Miami”, in particolare ADNCuba, si sono concentrati sull’attacco agli investimenti nel settore turistico, accusando le catene alberghiere che investono di “essere complici del regime” o di “sostenere la dittatura”. Hanno persino distorto i dati sui miliardari investimenti del governo in hotel di lusso con ogni tipo di comfort, a scapito dei servizi di base per i cubani, senza menzionare che la maggior parte della costruzione di hotel deriva da solidi accordi di investimento di capitali stranieri. Arrivano persino a dichiarare che “solo il presidente e l’élite politica beneficiano del turismo”, senza però osare dire lo stesso a chi vive di attività private, affittando stanze ai turisti, o a chi lavora negli hotel in tutta l’isola.
Al contrario, 21 delle pubblicazioni erano dedicate a manipolare le informazioni sui “cattivi servizi” nel settore turistico in generale, con CubaNet che ha dato priorità a questo tema. Ha diffuso una serie di testimonianze di singoli turisti che presumibilmente si sono lamentati di questa o quella struttura, con il chiaro obiettivo di creare una narrazione negativa per scoraggiare nuovi viaggi o almeno ridurne il numero.
Con lo stesso obiettivo, 23 dei 39 articoli pubblicati esclusivamente da CiberCuba si sono concentrati su una propaganda, in modo chiaramente intenzionale, che amplificava gli incidenti stradali in cui erano coinvolti veicoli noleggiati per il turismo e anche quando la maggior parte di questi casi vedeva cittadini cubani al volante e non stranieri, lanciavano titoli sensazionalistici per insinuare l’opinione che le strade cubane fossero insicure.
La campagna mediatica è incessante: hanno i mezzi e i milioni per diffondere questi attacchi contro il settore più dinamico dell’economia cubana, da cui molte famiglie dipendono per il loro sostentamento.
Sono consapevoli che un turismo libero attiverebbe l’intero sviluppo economico della nazione e che se ai turisti USA non fosse vietato, arriverebbero milioni di visitatori traducendosi in un’iniezione multimiliardaria per il paese. Per loro, il fatto che una famiglia cubana perda la sua principale fonte di reddito non è un danno collaterale, è chiaramente una parte essenziale affinché il loro piano funzioni: sabotare l’economia e poi dare la colpa al sabotato, accusando il governo di ogni singolo “fallimento”.
Tuttavia, nonostante tutte le campagne orchestrate per boicottare il turismo cubano, la nostra locomotrice continua a progredire, e questo infastidisce chi ci odia tanto. Di recente, il premio Best Hotels in the World 2024, assegnato attraverso i sondaggi del sito di viaggi Tripadvisor, ha inserito due hotel cubani nella lista dei 25 migliori al mondo. Inoltre, la stessa piattaforma ha premiato 11 strutture di Iberostar Cuba Hotels & Resorts ai Travelers’ Choice 2024. Cuba è stata anche eletta “Migliore destinazione culturale dei Caraibi” ai World Travel Awards, considerati gli Oscar del turismo mondiale, premio già ottenuto nel 2021.
Arriveranno altre campagne, altri attacchi, ma ci sarà anche più creatività e un maggiore sfruttamento delle potenzialità interne, dell’economia circolare, per, soprattutto, continuare con i nostri propri sforzi a mantenere un settore turistico all’altezza di Cuba.
El turismo, blanco predilecto de los ataques contra Cuba!
cubaporsiempre
El turismo es un sector crucial para la economía cubana, el más dinámico sin dudas y da empleo a gran parte de la población tanto en centros estatales como privados. Por tanto, se convierte en blanco predilecto para los ataques contra Cuba.
En el más reciente balance del Ministerio de Turismo a la Asamblea Nacional del Poder Popular se catalogó al pasado 2023 como un “año difícil”, con la llegada de 2,4 millones turistas que representó el 64% de lo planificado, incumpliéndose en consecuencia el plan de ingresos. Se denunció además entre las medidas tomadas para entorpecer los flujos turísticos como parte de la guerra económica contra Cuba: la suspensión de los cruceros y vuelos desde los EEUU, penalizar a viajeros que luego no puedan visitar territorio estadounidense, tratar de impedir el uso de las tarjetas internacionales y sancionar a presidentes de cadenas hoteleras radicadas en la isla.
Para 2024 se tiene previsto la llegada de unos 3,2 millones de visitantes, para alcanzar un ingreso planificado de 1.363.000 millones de dólares, en una esperada y lenta recuperación del sector que arrastra la crisis provocada por la pandemia de Covid 19.
En medio de esta situación compleja para un eslabón tan fundamental en el desarrollo de la nación caribeña sometida a un bloqueo económico y persecución financiera desde los EEUU, se mantiene desatada una voraz campaña mediática con la intención de boicotear su desarrollo, intentándose posicionar matrices de opinión negativas tanto a través de los medios como de usuarios en diferentes redes sociales digitales.
Desde 2020 se han generado con más o menos impacto a lo largo del tiempo, diferentes convocatorias con las etiquetas #NoTravelToCuba o #NoViajesACuba, las cuales han sido impulsadas por varios youtubers de lo más rancio de Miami.
Igualmente se promovió el boicot digital contra las instalaciones hoteleras en Cuba, que consistía en dejar comentarios negativos sobre estos en diferentes páginas webs para bajar la calificación de los mismos.
En lo que va de 2024, teniendo en cuenta solo seis de los principales “medios” anticubanos financiados por la NED (El Toque, CiberCuba, 14 y Medio, CubaNet, Periódico Cubano y ADN Cuba), se han detectado 116 publicaciones dedicadas exclusivamente al turismo en Cuba, siendo este uno de los temas prioritarios para CiberCuba, 14 y Medio y CubaNet.
Estas publicaciones marcan dos aristas.
Una dedicada al público cubano, en la cual se busca resaltar el alto estándar de las instalaciones turísticas comparándolas con las carencias de la población, así como la supuesta discriminación del cliente nacional; atacar los financiamientos a las instalaciones hoteleras que contraponen con las necesidades del fondo habitacional y fomentar la idea de que “Cuba se está vendiendo a pedazos” a inversores extranjeros.
En la otra arista y contradictoria con la primera, de cara a un público extranjero, se busca denigrar la imagen Cuba intentando vender un país miserable, donde faltan los servicio básicos, se magnifican los índices de delincuencia, la mala calidad en los servicios, donde no podrás contar con asistencia médica de calidad y donde un turista tuvo un accidente mientras conducía porque las calles no son seguras, intentando construir una narrativa distorsionada de la realidad cubana.
De las 116 publicaciones, 31 estaban encaminadas a demeritar los resultados del turismo en Cuba, a magnificar el “fracaso”, a remarcar el incumplimiento de lo planificado para ese sector por el gobierno y sobre todo, a comparar el bajo repunte respecto a otros polos como México y República Dominicana. En este último caso sin mencionar que el principal emisor de turistas hacia los polos del caribe proviene de los EEUU, un mercado prohibido para Cuba, también obvian mencionar que la inclusión en la espuria lista de “países promotores del terrorismo” ha impactado en uno de los principales mercados cubanos, el europeo.
24 de los artículos de estos medios “pro Miami”, destacando a ADNCuba, se enfocaron en atacar el proceso de inversiones al turismo, desde las cadenas hoteleras que invierten acusándolas de “ser cómplices del régimen” de “sostener la dictadura”, hasta tergiversar gastos millonarios del gobierno en hoteles de lujo con todo tipo de comodidades en detrimento de los servicios básicos de los cubanos, sin mencionar que en su mayor parte las construcción de hoteles corresponde a convenios firmes de inversión de capital extranjero, o al punto de mencionar que “solo el presidente y la elite política se benefician del turismo”, pero no se atreven a decirle eso a quienes viven de negocios privados, de arrendar habitaciones a turistas, o a quienes trabajan en los hoteles por toda la Isla.
Por el contrario, 21 de las publicaciones estaban destinadas a manipular sobre “malos servicios” en el turismo en general, CubaNet dando prioridad a este tema, difundió series de menciones a turistas individuales que supuestamente se quejaban de alguna y otra instalación, con el objetivo claro de instalar una matriz negativa para desestimar nuevos viajes o al menos buscar disminuirlos.
Con el mismo objetivo 23 de los 39 artículos publicados únicamente por CiberCuba se enfocaron en propagandizar de forma claramente intencionada, accidentes de tránsito en los cuales estaban involucrados vehículos de la renta al turismo y aun cuando en la mayoría de estos casos estaban siendo conducidos por ciudadanos cubanos y no extranjeros, lanzan ese titular sensacionalista encaminado a posicionar la matriz de inseguridad en las calles cubanas.
La campaña mediática es incesante, tienen los medios y los millones para difundir estos ataques contra el renglón más dinámico de la economía cubana y en el cual más de una familia tiene sustentado sus ingresos.
Son conscientes de que un turismo liberado activaría todo el desarrollo económico de la nación, y que si a los turistas norteamericanos no les estuviera prohibido, llegarían millones de visitantes traduciéndose en una inyección multimillonaria al país; por tanto para ellos, que una familia cubana se quede sin su principal fuente de ingresos no es un daño colateral, es claramente algo esencial para que su plan funcione: saboteas la economía, pero culpas al saboteado, señalando al gobierno como el responsable de todos y cada uno de los “fracasos”.
Sin embargo y a pesar de todas las campañas armadas para boicotear el turismo cubano, nuestra locomotora sigue en marcha y eso les arde a quienes tanto nos odian, recientemente el premio Best Hotels in the World 2024 de la mano de las encuestas de la web de viajes Tripadvisor, colocó a dos hoteles cubanos en su lista preferencial de 25 establecimientos a nivel mundial, también la misma plataforma en los Travelers’ Choice 2024 premió a 11 instalaciones de Iberostar Cuba Hotels & Resorts, y además Cuba fue electa como “mejor destino cultural del Caribe” en el World Travel Awards, considerados los Oscar del turismo mundial, un premio ya alcanzado en 2021.
Vendrán más campañas, vendrán más ataques, pero también habrá más creatividad y un mayor aprovechamiento de las potencialidades internas, de la economía circular, para sobre todo, con nuestros propios esfuerzos seguir teniendo un sector turístico a la altura de Cuba.