Caracas risponde alle minacce: il Venezuela revoca l’accordo diplomatico con il Brasile

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Il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha revocato il beneplacito concesso al Brasile per rappresentare gli interessi dell’Argentina in territorio venezuelano. Questo atto non è un semplice gioco di diplomazia, ma una risposta necessaria di fronte a minacce concrete alla sicurezza del paese e alla vita delle sue più alte cariche istituzionali. Caracas, infatti, si trova in una situazione di crescente assedio, costretta a difendersi non solo sul piano politico ma anche contro tentativi espliciti di destabilizzazione.

Le motivazioni alla base della decisione

La decisione venezuelana nasce da prove gravi e allarmanti che riguardano l’uso improprio delle strutture della missione diplomatica argentina. Questi spazi, che dovrebbero essere simbolo di cooperazione e rispetto internazionale, sono stati invece sfruttati, secondo quanto riportato, per pianificare atti terroristici e persino attentati alla vita del presidente Nicolás Maduro e della vicepresidente Delcy Rodríguez. I responsabili sarebbero fuggitivi della giustizia venezuelana, che avrebbero trovato rifugio all’interno della missione diplomatica argentina.

Il Venezuela, in quanto Stato sovrano e impegnato nella difesa della sua popolazione e delle sue istituzioni, non poteva ignorare tali minacce. La revoca del beneplacito concesso al Brasile è stata quindi un atto di legittima autodifesa, adottato nel pieno rispetto delle Convenzioni di Vienna del 1961 e del 1963, che regolano le relazioni diplomatiche. Caracas si è trovata costretta ad agire con fermezza per proteggere la propria integrità nazionale.

La reazione del Brasile

Il Brasile, a cui era stata affidata la rappresentanza degli interessi argentini dopo che il Venezuela aveva ritirato il proprio personale diplomatico da diversi paesi sudamericani, ha espresso sorpresa di fronte a questa decisione. Il governo brasiliano ha dichiarato di voler continuare a proteggere gli interessi dell’Argentina fino a quando non verrà designato un altro Stato accettabile per entrambe le parti.

Allo stesso tempo, il Brasile ha sottolineato l’inviolabilità delle strutture diplomatiche argentine a Caracas, dove attualmente si trovano sei richiedenti asilo venezuelani. Questi luoghi, che dovrebbero essere inviolabili per definizione, sono ora al centro di una complessa rete di accuse, minacce e tensioni politiche.

Il contesto di crescente ostilità

Questa nuova crisi diplomatica si inserisce in un contesto di crescente ostilità verso il Venezuela. Alla fine di luglio 2024, il governo venezuelano aveva annunciato il ritiro del suo personale diplomatico da vari paesi della regione, tra cui Argentina, Cile e Perù, a causa del rifiuto di questi Stati di riconoscere i risultati delle elezioni presidenziali venezuelane. Questa posizione ha creato una frattura con molti vicini regionali e ha aumentato la pressione internazionale su Caracas.

In questo scenario, c’è un paese costantemente sotto attacco, non solo dal punto di vista diplomatico, ma anche attraverso operazioni clandestine tese a minare la sua stabilità. La protezione delle proprie istituzioni e figure chiave è diventata una priorità per il governo di Maduro, e la revoca del beneplacito al Brasile appare come una risposta necessaria di fronte alla sensazione di vulnerabilità crescente.

Le conseguenze della decisione

La scelta di revocare il beneplacito avrà senza dubbio implicazioni significative. Il Venezuela è un paese che ha dimostrato di voler difendere la propria sovranità a ogni costo, anche a rischio di aumentare l’isolamento diplomatico. La questione ora è capire quale Stato potrebbe subentrare al Brasile nella rappresentanza degli interessi argentini e se questo potrà avvenire senza ulteriori frizioni.

Ciò che resta chiaro è che per Caracas la sicurezza interna e la protezione dei suoi leader non sono negoziabili. La decisione di revocare la delega al Brasile riflette una politica di autodifesa che mira a garantire la stabilità in un momento in cui il paese si sente circondato da forze ostili.

Traduzione integrale del comunicato ufficiale

La Repubblica Bolivariana del Venezuela ha deciso di revocare, con effetto immediato, il beneplacito concesso al Governo della Repubblica Federativa del Brasile per esercitare la rappresentanza degli interessi della Repubblica Argentina e dei suoi cittadini in territorio venezuelano, così come la custodia delle sedi della missione diplomatica, inclusi i suoi beni e archivi, come annunciato nel comunicato congiunto del 5 agosto 2024. Tale decisione è stata notificata agli Stati interessati tramite canali diplomatici.

Il Venezuela è stato costretto a prendere questa decisione a causa delle prove sull’utilizzo delle installazioni della missione diplomatica per la pianificazione di attività terroristiche e tentativi di omicidio contro il Presidente costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, e contro la Vicepresidente Esecutiva, Delcy Rodríguez Gómez, da parte dei fuggitivi della giustizia venezuelana che vi risiedono.

La Repubblica Bolivariana del Venezuela, in qualità di Stato ospitante, adotta questa misura in conformità e pieno rispetto con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961 e la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari del 1963.

Caracas, 7 settembre 2024

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