Il blocco USA contro Cuba e il suo effetto extraterritoriale

Claudia Fonseca Sosa

La politica USA verso Cuba ha avuto come uno dei suoi pilastri, per oltre sei decenni, l’implementazione di misure economiche coercitive unilaterali. Sebbene i fondamenti di questa politica siano un poco cambiati nel tempo, secondo gli esperti, l’obiettivo costante del blocco è stato quello di usare il potere economico USA per minare il sistema socioeconomico e politico cubano, al fine di provocare un cambio di regime sull’isola.

Il memorandum del Dipartimento di Stato, dell’aprile 1960, così lo definiva: “L’unico modo prevedibile per alienare il sostegno interno è attraverso la delusione e il malcontento basati sull’insoddisfazione economica e le difficoltà… Se l’anteriore si accetta o non si può contrastare con successo, si deduce che sia possibile, ne consegue devono essere prese misure, rapidamente, per indebolire la vita economica di Cuba”.

Con questo scopo, appena un mese dopo l’entrata in vigore del blocco USA contro Cuba, nel 1962, un’altra disposizione definì il suo carattere extraterritoriale. Il 24 marzo di quell’anno, il Dipartimento del Tesoro stabilì il divieto di ingresso in territorio USA di qualsiasi prodotto realizzato totalmente o parzialmente con materie prime o produzioni cubane, anche se provenienti da un paese terzo.

Questa misura ebbe un grande impatto sugli scambi commerciali con importanti soci commerciali dell’Avana, in particolare con le nazioni dell’Europa occidentale. Da allora, queste non potevano più usare zucchero o nichel cubano per le loro esportazioni verso il mercato USA, cosa che si rivelò una delle prime misure extraterritoriali del blocco.

Tale disposizione si aggiunse alla lunga lista di provvedimenti di Washington contro Cuba, tra cui il divieto per le sussidiarie di società USA di commerciare con la nazione caraibica da qualsiasi altro territorio.

Limitò inoltre l’esportazione di apparecchiature, prodotti o qualsiasi tecnologia con più del 10% di componenti USA e vietò l’ingresso nei porti USA di navi che commercino con Cuba.

Furono applicate anche sanzioni punitive contro istituzioni e cittadini di altri territori coinvolti nei loro rapporti commerciali.

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Il 7 febbraio 1962, l’allora presidente USA, J.F. Kennedy, attraverso la Sezione 620a della Legge sugli Aiuti Esteri, dichiarò il blocco totale contro Cuba.

Le amministrazioni successive si appoggiarono su vari strumenti per attuare questa politica. Tra questi spicca la cosiddetta Legge per la Democrazia Cubana o Legge Torricelli, promulgata dall’ex presidente George H. W. Bush (padre) nel 1992. Questa legge proibisce alle sussidiarie di compagnie USA in paesi terzi di commerciare beni con Cuba o cittadini cubani. Inoltre, vieta alle navi di paesi terzi che hanno toccato porti cubani di entrare in territorio USA per un lasso di 180 giorni, tranne quelle con licenza del Segretario del Tesoro.

Nel 1996, la Legge per la Libertà e Solidarietà Democratica Cubana o Legge Helms-Burton stabilisce che il blocco potrà cessare solo se Cuba accettasse di trasformare il proprio sistema socioeconomico e politico, secondo precise specifiche descritte in questo testo interventista. Questa legge codificò le disposizioni del blocco, ampliando la sua portata extraterritoriale, attraverso l’imposizione di sanzioni a dirigenti di aziende straniere che effettuano transazioni con proprietà USA nazionalizzate a Cuba, minacciando cause legali, per lo stesso motivo, nei tribunali USA.

Gli esperti concordano nel ritenere che la Legge Helms-Burton, con i suoi quattro titoli, abbia limitato le prerogative del Presidente USA per revocare la politica del blocco nel suo insieme.

°Il primo di tali titoli internazionalizza il conflitto USA-Cuba e lo estende a tutti i paesi del mondo, vietando l’acquisto e la vendita a Cuba, poiché questo – secondo la legge Helms-Burton – lo decide Washington.

°°Il secondo titolo mira a presentare l’“aiuto” del governo USA al popolo cubano affinché “transiti verso il capitalismo”.

°°°Il Titolo III consente ai vecchi proprietari di beni che furono nazionalizzati a Cuba, inclusi i cittadini cubani diventati successivamente statunitensi, di citare in giudizio nei tribunali USA quelle persone fisiche e giuridiche che, in qualche modo, abbiano avuto contatti con tali beni, ciò che la legge qualifica come “traffico”.

°°°°Il quarto titolo stabilisce che questo regime di blocco rimarrà in vigore fino a quando a Cuba non ci sarà un governo che, “a giudizio degli USA”, si regga su “norme democratiche”.

L’applicazione della Helms-Burton cerca non solo di colpire l’economia cubana, bensì anche di ostacolare gli sforzi del governo cubano di reintegrarsi nell’economia mondiale e nel sistema internazionale di relazioni commerciali.

Le sue disposizioni sono state progettate per perpetuare la politica nel tempo, indipendentemente dal fatto che l’amministrazione USA sia democratica o repubblicana, secondo gli esperti.

Sebbene nel 2000, la Legge sulla Riforma delle Sanzioni Commerciali e sul Miglioramento delle Esportazioni abbia previsto eccezioni umanitarie per l’acquisto di determinati prodotti di prima necessità, persino per la vendita di alimenti, a Cuba sono stati imposti termini sfavorevoli e molto onerosi a causa di altre disposizioni e sanzioni finanziarie vigenti, come il divieto di utilizzare il dollaro USA e l’obbligo di pagamento anticipato senza il coinvolgimento delle banche USA in tali transazioni.

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Il 17 dicembre 2014, i presidenti di Cuba e USA annunciarono l’inizio del processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali. Da quella data, furono fatti importanti progressi sul piano politico e diplomatico e raggiunti accordi che ebbero una certa ripercussione economica sull’isola.

L’allora presidente USA, Barack Obama, allentò alcune sanzioni come risultato del processo di negoziati iniziato con Cuba. Tuttavia, queste misure furono limitate e non modificarono sostanzialmente il complicato quadro di disposizioni, regolamenti e leggi che regolano l’applicazione del blocco.

Con l’arrivo del presidente Donald Trump alla Casa Bianca, lo scenario divenne più complesso poiché il repubblicano non solo annullò in gran parte i modesti cambi fatti da Obama, ma portò il programma di sanzioni a nuovi estremi, utilizzando strumenti precedentemente non applicati, come il Titolo III della Legge Helms-Burton.

Le 243 misure imposte dall’amministrazione Trump – ad oggi ancora in vigore – mirano chiaramente a portare alla bancarotta lo Stato cubano. Puntano ai settori di forza economica del paese, come il turismo e l’esportazione di servizi professionali, sfruttando al contempo le sue vulnerabilità, come la dipendenza energetica e la necessità di attrarre investimenti diretti esteri.

Tutte le sfere della nostra società e la vita quotidiana dei cittadini hanno sofferto l’impatto di questo disegno, accentuato nel contesto della pandemia. L’enfasi nell’ostacolare le principali fonti di ingresso e nell’intralciare le nostre relazioni commerciali ha avuto una portata evidente.

Una delle misure adottate da Trump, pochi giorni prima della sua uscita dalla Casa Bianca, è stata la reintroduzione di Cuba nella Lista degli Stati patrocinatori del terrorismo, sulla base di argomenti inconsistenti e senza prove. Il governo Biden mantiene questa designazione del Dipartimento di Stato, con piena consapevolezza che i pretesti che la giustificavano erano disonesti, sostiene il Ministero degli Esteri cubano.

È evidente che la presenza di Cuba nella Lista degli Stati patrocinatori del terrorismo genera conseguenze gravi per l’economia del paese, principalmente nel settore bancario-finanziario, e rafforza gli effetti dissuasivi e intimidatori verso terzi nelle loro relazioni commerciali con l’isola.

Il suo impatto non è solo estremamente dannoso per il commercio, ma anche per le possibilità di ottenere crediti e di effettuare pagamenti per beni e forniture essenziali per lo sviluppo del paese.

Il Ministero degli Esteri afferma che, a causa della qualifica di Stato che presumibilmente patrocina il terrorismo, numerose compagnie e istituti finanziari nel mondo hanno rifiutato di operare con Cuba per timore di rappresaglie da parte del governo USA, in particolare del Dipartimento del Tesoro.

Tra gennaio 2021 e febbraio 2024, sono state segnalate un totale di 1064 azioni da parte di banche straniere, che hanno rifiutato di prestare servizi a entità cubane, comprese transazioni per l’acquisto di alimenti, medicinali, combustibili, pezzi di ricambio per il sistema energetico nazionale e beni di consumo essenziali per la popolazione.

A causa di questa posizione di diverse istituzioni finanziarie per il pagamento ai fornitori, e di fronte all’impossibilità di accedere a rotte logistiche più rapide e immediate, Cuba ha dovuto sostenere elevati costi aggiuntivi per l’acquisto di forniture prioritarie.

Allo stesso modo, decine di missioni diplomatiche cubane hanno affrontato difficoltà con le istituzioni bancarie che tradizionalmente fornivano loro servizi, situazione che ha danneggiato il funzionamento e mantenimento delle Ambasciate e dei loro consolati.

Anche il pagamento degli obblighi finanziari di Cuba con vari organismi internazionali e regionali ha registrato seri disagi.

Come risultato di questa misura, i cittadini dei paesi beneficiari del sistema ESTA per entrare negli USA – praticamente tutti i paesi dell’Unione Europea – non hanno potuto beneficiare del programma di esenzione dal visto con gli USA, ma hanno dovuto richiedere formalmente un visto di ingresso in quel paese se hanno visitato Cuba dopo il 1° marzo 2011.

L’effetto punitivo di questa disposizione ha colpito, in modo significativo, il settore dei viaggi e del turismo a Cuba, identificato come una delle principali fonti di ingresso del paese.

L’inclusione di Cuba nella lista ha anche aumentato il Rischio Paese, il che mina e scoraggia l’interesse degli investitori stranieri a partecipare all’economia cubana, evidenziando le condizioni estremamente svantaggiose con cui l’Isola concorre sul mercato internazionale.

Dal 1° marzo 2023 al 29 febbraio 2024, si sono verificati danni e perdite materiali stimati in 5056,8 milioni di $, una cifra che rappresenta un aumento di 189,8 milioni rispetto a quella precedentemente riportata.

La cifra rappresenta un danno approssimativo di oltre 421 milioni di $ al mese, più di 13,8 milioni di $ al giorno e oltre 575683 $ di danni per ogni ora di blocco.

A prezzi correnti, i danni accumulati durante oltre sei decenni di applicazione di questa politica ammontano a 164141,1 milioni di $.

Secondo il più recente rapporto di Cuba sull’impatto del blocco USA, “l’inclusione di Cuba nella lista unilaterale del Dipartimento di Stato USA sui paesi presumibilmente patrocinatori del terrorismo; la possibilità di intraprendere azioni legali nei tribunali USA per presentare cause in base al Titolo III della Legge Helms-Burton; le sanzioni o minacce di sanzioni contro le compagnie marittime, di trasportatori, le assicurazioni o le riassicurazioni coinvolte nella fornitura di combustibile a Cuba; la persecuzione, intensa e meticolosa, delle transazioni finanziarie cubane e i conseguenti ostacoli per la fornitura di risorse di primordine; così come la continuità di altre liste anch’esse unilaterali, si sono confermate come le misure di maggiore severità”.

“Il governo USA ha mantenuto, nel corso dell’ultimo anno, leggi e disposizioni relative al blocco contro Cuba e le tradizionali pratiche per la sua attuazione, basate sull’obiettivo storico di deprimere l’economia e i salari, generare carenze materiali e danni ai servizi pubblici, provocare insoddisfazione e disperazione nella popolazione e sovvertire l’ordine costituzionale legittimamente stabilito”, denuncia il testo, presentato dal Ministero degli Esteri questa settimana.

Nel periodo coperto dal rapporto (marzo 2023 – febbraio 2024), le azioni USA sono state indirizzate a identificare e perseguitare, in modo chirurgico, le principali fonti di ingresso dell’economia cubana, applicando rigorosamente le disposizioni della Legge Helms-Burton, comprese quelle che ne determinano la sua portata extraterritoriale.

In questo senso, “si evidenzia l’offensiva contro il turismo, l’accusa di attacchi sonici inesistenti contro diplomatici USA come giustificazione per qualificare Cuba come un paese poco sicuro, la persecuzione degli accordi di cooperazione medica internazionale, tra altre azioni che rispondono a un disegno coercitivo perfezionato, diretto a impedire l’entrata degli ingressi indispensabili per soddisfare le crescenti esigenze della popolazione”.

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Esempi di applicazione extraterritoriale del blocco (marzo 2023 – febbraio 2024):

A marzo 2023, a causa dell’acquisto della compagnia canadese APOTEX da parte della statunitense SK Capital, è stata colpita l’acquisizione di forniture mediche da parte di MEDICUBA, inclusi farmaci per il trattamento del cancro, allergie e altre malattie terminali.

A maggio 2023, il Banco Santander ha informato la direzione generale della compagnia cubana, con sede in Spagna,  IC Neuronic della decisione di cancellare, a giugno 2023, la polizza assicurativa che questa società operava con la detta banca dal 2020.

A maggio e giugno 2023, la filiale bulgara della Citibank Europe ha bloccato una transazione dell’Ambasciata cubana in Bulgaria per il pagamento di servizi all’azienda di telecomunicazioni Vivacom. A luglio, la Citibank ha proceduto alla restituzione del pagamento alla sede diplomatica cubana che, da allora, ha dovuto continuare le operazioni con Vivacom attraverso un’altra banca.

Nel primo semestre del 2023, la banca giapponese MUFG ha rifiutato una transazione della franchigia Dragoni di Chunichi al conto della Confederazione Mondiale di Baseball e Softball meccanismo che funzionava, dal 2018, per i guadagni ottenuti dalla formazione di atleti cubani contrattati. Il motivo era il legame con Cuba e la possibilità di incorrere in una trasgressione delle leggi USA sul blocco.

Il 17 agosto 2023, l’organizzazione GS1 Aisbl, amministratrice degli standard internazionalmente accettati per la comunicazione e lo scambio di informazioni tra soci commerciali di diverse catene di fornitura globale, ha comunicato a Cuba l’impossibilità che questa partecipasse, in modo presenziale, alla riunione regionale GS1 LATAM, celebratasi nell’ottobre 2023 a Buenos Aires, Argentina. L’organizzazione ha motivato che Cuba era sotto un regime di sanzioni, e la sua partecipazione metteva a rischio il personale di GS1.

Ad agosto 2023, la banca Swedbank ha inviato lettere ai propri clienti chiedendo di non effettuare transazioni da o verso Habanos Nordic e Cuba, indicando che ciò comportava un rischio che la banca non poteva assumersi a causa delle sanzioni a cui è sottoposto il paese. In caso di mancato rispetto della disposizione, la banca avrebbe limitato o chiuso i conti e i servizi dei clienti.

Ad agosto 2023, alla associazione francese Cuba Linda, che promuove viaggi per l’avvicinamento tra i popoli, è stato vietato l’uso della piattaforma di pagamenti e soluzioni di rischio SumUp, servizio che aveva richiesto per facilitare le vendite tramite carte bancarie nel suo stand al festival de l’Humanité. L’associazione ha ricevuto una piattaforma di punto di vendita che le è stata successivamente ritirata sulla base dell’articolo 13 delle condizioni generali del contratto che era stato firmato. Si adduceva nel citato articolo l’obbligo della prevenzione del coinvolgimento in attività “fraudolente, come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo o altre attività criminali”.

A settembre 2023, si è appreso che la banca svedese Skandinaviska Enskilda Banken AB (SEB) si è rifiutata di continuare le operazioni con Habanos Nordic A.B. a causa del rischio di incorrere in penalità da parte USA a causa del blocco.

Il 21 novembre 2023, l’Ufficio per il Controllo degli Attivi Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro ha inflitto una multa di 968618825 $ alla società di criptovalute Binance Holdings, Ltd. (‘Binance’) con sede nelle Isole Caiman per violazioni di vari programmi di sanzioni USA, incluse le leggi del blocco contro Cuba. L’impresa ha dovuto pagare importi aggiuntivi al Dipartimento di Giustizia e alla Rete per la Lotta ai Crimini Finanziari (FinCEN) del Dipartimento del Tesoro ed alla Commissione per la Negoziazione dei Futures sui Prodotti di Base degli USA (CFTC) per un totale di 4,3 miliardi di $.

Il 6 dicembre 2023, BMW Group Financial Services- BMW Leasing Suiza, ha comunicato all’Ambasciata di Cuba in Svizzera la rescissione della sua relazione commerciale con la sede diplomatica a causa del rifiuto, del loro dipartimento legale, ad accettare pagamenti provenienti dal governo cubano, il che li lasciava senza altra opzione che annullare i contratti. Inoltre, BMW Group Financial Services ha annullato il contratto di leasing di un’auto ufficiale dell’Ambasciata presso la concessionaria AG BMW Marti con sede a Berna, nella prima settimana di dicembre.

Nel 2023, inoltre: Il Banco Comercial Português S.A. ha annullato il trasferimento in dollari USA dell’Associazione di Amicizia Cuba-Portogallo verso l’agenzia AMISTUR a Cuba. L’Associazione aveva il proprio conto presso BCP Millennium e AMISTUR presso il Banco Financiero Internacional (BFI). La somma era di 55186 $, destinata al pagamento della brigata di solidarietà che tornava da Cuba.

La banca FRANSABANK Francia ha rifiutato di elaborare un trasferimento inviato dall’ufficio diplomatico cubano a Bonn, Germania, a favore dell’Ambasciata di Cuba in Algeria, citando la “politica di rischio di sanzioni ed embarghi”, chiarendo il divieto di qualsiasi transazione diretta o indiretta collegata a Cuba.

Le banche ING, New B, Argenta, Bpost e BNP-Paribas-Fortis non hanno accettato transazioni con la causale “Aiuto a Cuba”, a seguito dell’incidente alla base dei super serbatoi di Matanzas. Queste transazioni non accettate sono state rilevate grazie alla campagna di solidarietà “1 Euro per Cuba”, promossa da Associazioni di Amicizia con Cuba in Europa.

All’inizio del 2024, è stata ostacolata la contribuzione volontaria di Cuba all’Ufficio dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani (OACNUDH) per l’anno 2023. Nonostante gli sforzi dell’OACNUDH con la banca UBS, questa non ha mai accettato il trasferimento cubano. In varie occasioni l’istituto ha dichiarato che, non essendo un contributo obbligatorio che comportasse perdita di diritti o inadempienze finanziarie per il paese emittente, non avevano l’obbligo di accettare un trasferimento proveniente da uno dei paesi soggetti a sanzioni USA.

A gennaio 2024: JCC Payments Systems Ltd, azienda terziaria che collabora con il Banco di Cipro per i pagamenti tramite terminale bancario e gateway di pagamento, ha informato l’Ambasciata di Cuba in quel paese che avevano proceduto alla rescissione immediata dell’accordo con l’entità cubana, essendo vietata la prestazione di servizi di acquisto a tale organizzazione. Di conseguenza, l’Ambasciata cubana è rimasta senza la possibilità di elaborare pagamenti tramite terminale.

A gennaio 2024: La banca indiana Axis Bank si è rifiutata di effettuare un trasferimento a Cuba dalla compagnia indiana Panacea come pagamento per le forniture acquistate dal CIGB per la produzione del vaccino pentavalente. La banca ha citato l’inclusione di Cuba nella Lista degli Stati patrocinatori del terrorismo del governo USA e ha richiesto a Panacea di garantire che il pagamento non fosse destinato a nessuna istituzione sotto il controllo dell’esercito cubano, servizi di sicurezza o intelligence.

A febbraio 2024: La compagnia di distribuzione di posta, UPS, ha rifiutato a un cittadino sloveno l’invio di un documento, sostenendo che il destinatario, il Consolato di Cuba con sede in Austria, non rispettava una o più normative governative dei paesi/zone in cui opera UPS.

Il 15 marzo 2024, l’OFAC ha inflitto una penalità di 3740442 $ alla compagnia bancaria EFG International AG, con sede in Svizzera, per aver violato le Normative sul Controllo degli Attivi Cubani e altri programmi di sanzioni. Tra il 2014 e il 2018, sono state effettuate 727 transazioni verso clienti a Cuba, per un importo di 29939701 $.

Nota: Esempi esposti nel Rapporto di Cuba in virtù della risoluzione 78/7 dell’Assemblea Generale ONU, intitolata “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”.


El bloqueo de EEUU a Cuba y su efecto extraterritorial

Por: Claudia Fonseca Sosa

La política estadounidense hacia Cuba ha tenido entre sus pilares, durante más de seis décadas, la implementación de medidas económicas coercitivas unilaterales. Si bien los fundamentos de este proceder han variado un poco con el tiempo, de acuerdo con expertos, el objetivo constante de la política de bloqueo ha sido utilizar el poder económico de EE.UU. para socavar el sistema socioeconómico y político cubano, y lograr de ese modo un cambio de régimen en la Isla.

El Memorando del Departamento de Estado de abril de 1960 así lo definía: “El único medio previsible de enajenar el apoyo interno es a través del desencanto y la desafección basada en la insatisfacción económica y las dificultades… Si lo anterior se acepta o no se puede contrarrestar con éxito, se deduce que es posible, entonces deben tomarse medidas rápidamente para debilitar la vida económica de Cuba”.

Con ese propósito, apenas un mes después de la entrada en vigor del bloqueo de EE.UU. contra Cuba, en 1962, otra disposición definió su carácter extraterritorial. El 24 de marzo de ese año, el Departamento del Tesoro estableció la prohibición de entrada a territorio norteamericano de cualquier producto elaborado total o parcialmente con materia prima o producciones cubanas, aunque vinieran de un tercer país.

La disposición tuvo gran impacto para el intercambio con importantes socios comerciales de La Habana y, en particular, las naciones de Europa Occidental. A partir de entonces, estas no podrían usar el azúcar o el níquel que adquirieran para sus producciones de exportación al mercado de EE.UU., lo que resultó en la práctica una de las primeras medidas extraterritoriales del bloqueo.

Esta disposición se sumó a la larga lista de medidas de Washington contra Cuba que incluyó la prohibición a empresas subsidiarias de EE.UU. de comerciar con la nación caribeña desde cualquier otro territorio.

También limitó la exportación de equipos, productos o cualquier tecnología con más del diez por ciento de componentes estadounidenses y prohibió la entrada en puertos de ese país de naves que comercien con Cuba.

Asimismo, se aplicaron  acciones punitivas contra instituciones y nacionales de otros territorios involucrados en sus relaciones comerciales.

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El 7 de febrero de 1962, el entonces presidente de EE.UU., J. F. Kennedy, mediante la Sección 620a de la Ley de Ayuda Extranjera, declaró el bloqueo total contra Cuba.

Las sucesivas administraciones se apoyaron en diversos instrumentos para implementarlo. Sobresale entre estos la llamada Ley para la Democracia Cubana o Ley Torricelli, promulgada por el ex presidente George Bush (padre) en 1992. Esta ley prohíbe a las subsidiarias de compañías estadounidenses en terceros países comerciar bienes con Cuba o nacionales cubanos. Además, prohíbe a los barcos de terceros países que toquen puerto cubano entrar a territorio estadounidense en un plazo de 180 días, excepto aquellos que tengan licencia del Secretario del Tesoro.

En 1996, la Ley para la Libertad y la Solidaridad Democrática Cubanas o Ley Helms Burton estipula que el bloqueo podría cesar solo si Cuba consintiese la transformación de su sistema socioeconómico y político, conforme a especificaciones precisas descritas en ese texto injerencista. Esta ley codificó las disposiciones del bloqueo, ampliando su alcance extraterritorial, mediante la imposición de sanciones a directivos de empresas extranjeras que realicen transacciones con propiedades estadounidenses nacionalizadas en Cuba y la amenaza de demandas en tribunales de EE.UU. por igual motivo.

Expertos coinciden en afirmar que la Ley Helms Burton, con sus cuatros títulos, limitó las prerrogativas del Presidente de EE.UU. para levantar la política del bloqueo en su conjunto.

El primero de sus títulos internacionaliza el conflicto EE.UU.-Cuba y lo hace extensivo a todos los países del mundo, al prohibir la compra y venta a Cuba, pues esto –según la Helms Burton- lo decide Washington.

El segundo título se orienta a presentar la “ayuda” del Gobierno norteamericano al pueblo de Cuba para que “transite hacia el capitalismo”.

El Título III permite a los antiguos dueños de propiedades que fueron nacionalizadas en Cuba, incluyendo a ciudadanos cubanos devenidos con el tiempo en estadounidenses, la posibilidad de demandar ante los tribunales norteamericanos a aquellas personas naturales y jurídicas que, de cierto modo, tuvieran contacto con dichas propiedades, a lo cual la ley califica como “tráfico”.

Y el cuarto título asegura que este régimen de bloqueo se mantendrá hasta que en Cuba haya un gobierno que, “a criterio de EE.UU.”, se rija por “normas democráticas”.

La aplicación de la Helms Burton busca no solo afectar la economía cubana, sino también entorpecer los esfuerzos del Gobierno de Cuba para reinsertarse en la economía mundial y en el sistema internacional de relaciones comerciales.

Sus disposiciones están diseñadas para perpetuar la política en el tiempo, más allá de que la administración sea demócrata o republicana, de acuerdo con expertos.

Si bien en el año 2000, la Ley de Reforma de las Sanciones Comerciales y Mejora de las Exportaciones previó exenciones humanitarias para la compra de determinados productos de primera necesidad; incluso para la venta de alimentos, se impusieron a Cuba términos adversos y muy costosos, debido a otras disposiciones y sanciones financieras vigentes, como la prohibición del uso del dólar estadounidense y el requisito de pago anticipado sin la participación de los bancos de EE.UU. en esas transacciones.

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El 17 de diciembre de 2014, los presidentes de Cuba y EE.UU. anunciaron el inicio del proceso de normalización de las relaciones bilaterales. A partir de esa fecha, se dieron pasos importantes en los planos político y diplomático, y se alcanzaron acuerdos que tuvieron cierta repercusión económica en la Isla.

El entonces presidente de EE.UU., Barack Obama, alivió algunas sanciones como resultado del proceso de negociaciones iniciado con Cuba. Pero estas medidas fueron limitadas y no modificaron de manera sustancial el complicado entramado de las disposiciones, regulaciones y leyes que rigen la aplicación del bloqueo.

A la llegada del presidente Donald Trump a la Casa Blanca, el escenario se tornó más complejo, pues el republicano no solo revirtió en buena medida los modestos cambios realizados por Obama, sino que llevó el programa de sanciones a nuevos extremos con el uso de instrumentos no aplicados anteriormente. Este fue el caso del Título III de la Ley Helms Burton.

Las 243 medidas impuestas por la Administración Trump -y vigentes hasta hoy- están claramente orientadas a llevar a la bancarrota al Estado cubano. Apuntan a las áreas de fortaleza económica del país, como el sector del turismo y la exportación de servicios profesionales, y explotan sus vulnerabilidades, como la dependencia energética y la necesidad de atraer inversión extranjera directa.

Todas las esferas de nuestra sociedad y la vida cotidiana de los ciudadanos han sufrido el impacto de este diseño, acentuado en el contexto de la pandemia. El énfasis en obstaculizar las principales fuentes de ingresos y entorpecer nuestras relaciones comerciales ha tenido un alcance notorio.

Una de las medidas aplicadas por Trump, a pocos días de su salida de la Casa Blanca, fue la reinserción de Cuba en la Lista de Estados patrocinadores del terrorismo, sobre la base de argumentos inconsistentes y sin evidencias. El Gobierno de Biden mantiene esta designación del Departamento de Estado, con total conocimiento de que los pretextos que la justificaron fueron deshonestos, sostiene la Cancillería cubana.

Lo cierto es que la presencia de Cuba en la Lista de Estados patrocinadores del terrorismo genera consecuencias severas para la economía del país, principalmente en el sector bancario-financiero, al tiempo que refuerza los efectos disuasivos e intimidatorios hacia terceros en sus relaciones comerciales con la isla.

Su impacto no solo resulta en extremo perjudicial para el comercio, sino también para las posibilidades de obtener créditos y realizar pagos de bienes e insumos imprescindibles para el desarrollo del país.

La Cancillería afirma que debido a la calificación como Estado que supuestamente patrocina el terrorismo, numerosas compañías y entidades financieras del mundo se ha rehusado a operar con Cuba por temor a represalias del gobierno de EE.UU., específicamente del Departamento del Tesoro.

Entre enero de 2021 y febrero de 2024, se reportaron un total de 1064 acciones por parte de bancos extranjeros, de negativas a prestar servicios a entidades cubanas, incluyendo transferencias para las compras de alimentos, medicamentos, combustible, piezas de repuesto para el sistema energético nacional y bienes de consumo esenciales para la población.

Debido a esta posición de varias instituciones financieras para el pago a los proveedores, y ante la imposibilidad de acceder a rutas logísticas más rápidas y expeditas, Cuba ha debido asumir elevados costos adicionales para adquirir insumos de prioridad.

Asimismo, decenas de misiones diplomáticas cubanas han enfrentado dificultades con las entidades bancarias que tradicionalmente les prestaban servicios, situación que ha afectado el funcionamiento y sustento de las Embajadas y sus consulados.

El pago de las obligaciones financieras de Cuba con varios organismos internacionales y regionales, también ha registrado serias afectaciones.

Como resultado de esta medida, los nacionales de los países beneficiados por el sistema ESTA para ingresar al territorio estadounidense –prácticamente todos los países de la Unión Europea-, no pudieron acogerse al programa de exención de visados con EE.UU., sino que debieron solicitar formalmente una visa de entrada a ese país si visitaron Cuba en fecha posterior al 1ro de marzo de 2011.

El efecto punitivo de esta disposición afecta significativamente el sector de los viajes y el turismo a Cuba, identificado como una de las fuentes fundamentales de ingresos al país.

La inclusión de Cuba en la lista ha elevado también el Riesgo País, lo que socava y desalienta el interés de inversionistas extranjeros de participar en la economía cubana y evidencia las condiciones sumamente desventajosas en las que la Isla concurre al mercado internacional.

Del 1 de marzo de 2023 hasta el 29 de febrero de 2024 causó daños y perjuicios materiales estimados en 5 056.8 millones de dólares, cifra que representa un incremento de 189.8 millones con respecto a la reportada anteriormente.

La cifra representa una afectación aproximada de más de 421 millones de dólares mensuales, más de 13.8 millones de dólares diarios, y más de 575 683 dólares en daños por cada hora de bloqueo.

A precios corrientes, los daños acumulados durante más de seis décadas de aplicación de esta política ascienden a 164 141.1 millones de dólares.

De acuerdo con el más reciente informe de Cuba sobre el impacto del bloqueo de EE.UU., “la inclusión de Cuba en la lista unilateral del Departamento de Estado de EE.UU. sobre países supuestamente patrocinadores del terrorismo; la posibilidad de tomar acción en tribunales de EE.UU. para interponer demandas en virtud del Título III de la Ley Helms-Burton; las sanciones o amenazas de sanciones contra las empresas navieras, transportistas, aseguradoras o reaseguradoras involucradas en el suministro de combustible a Cuba; la persecución intensa y minuciosa a las transacciones financieras cubanas y los consiguientes obstáculos para el suministro de recursos de primer orden; así como la continuidad de otros listados también unilaterales, se confirmaron como las medidas de mayor severidad”.

“El gobierno estadounidense ha mantenido en el curso del último año leyes y disposiciones relacionadas con el bloqueo contra Cuba y las tradicionales prácticas para su implementación, sobre la base del objetivo histórico de deprimir la economía y los salarios, generar carencias materiales y daños a los servicios públicos, provocar insatisfacciones y desesperación en la población y subvertir el orden constitucional legítimamente establecido”, denuncia el texto, presentado por Cancillería esta semana.

En el período que abarca el informe (marzo 2023-febrero 2024), las acciones de EE.UU. se encaminaron a identificar y perseguir, de manera quirúrgica, las principales fuentes de ingreso de la economía cubana, en aplicación estricta de las disposiciones de la Ley Helms-Burton, incluyendo aquellas que estipulan su alcance extraterritorial.

En ese sentido, “sobresale la ofensiva contra el turismo, la alegación de ataques sónicos inexistentes a diplomáticos estadounidenses como justificación para calificar a Cuba como país poco seguro, la persecución de los convenios de cooperación médica internacional, entre otras acciones que responden a un diseño coercitivo perfeccionado, dirigido a impedir la entrada de los ingresos imprescindibles para atender las necesidades crecientes de la población”.

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Casos de aplicación extraterritorial del bloqueo (marzo 2023-febrero 2024)*:

En marzo de 2023, se conoció que, debido a la compra de la compañía canadiense APOTEX por la estadounidense SK Capital, se vio afectada la compra de insumos médicos por MEDICUBA, incluyendo medicamentos para el tratamiento del cáncer, alergias y otras enfermedades terminales.

En mayo de 2023, el Banco Santander informó a la dirección general de la empresa cubana radicada en España, IC Neuronic, la decisión de cancelar en junio de 2023 la póliza de seguro que esta entidad operaba con el mencionado banco, desde 2020.

En mayo y junio de 2023, el Citibank Europe Bulgaria Branch retuvo una transferencia de la Embajada de Cuba en Bulgaria para el pago de servicios a la empresa de telecomunicaciones Vivacom. En julio, el Citibank procedió con la devolución del pago de la factura a la sede diplomática cubana, que en lo adelante debió continuar sus operaciones con Vivacom a través de otro banco.

En el primer semestre del año 2023, el banco MUFG de Japón denegó una transferencia de la franquicia de Dragones de Chunichi a la cuenta de la Confederación Mundial de Béisbol y Softbol, mecanismo que funcionaba desde 2018 para obtener los ingresos correspondientes a la formación de atletas cubanos contratados. El motivo fue el vínculo con Cuba y la posibilidad de incurrir en una trasgresión a las leyes estadounidenses del bloqueo.

El 17 de agosto de 2023, la organización GS1 Aisbl, administradora de estándares internacionalmente aceptados para la comunicación y el intercambio de información entre los socios de negocios de diferentes cadenas de suministro global, comunicó a Cuba la imposibilidad de que participara de manera presencial en la reunión regional GS1 LATAM, la cual se celebró en octubre de 2023 en Buenos Aires, Argentina. La organización alegó que Cuba se encontraba bajo un régimen de sanciones y su participación pondría en riesgo al personal de GS1.

En agosto de 2023, el banco Swedbank comenzó a enviar cartas a sus clientes solicitando que no realizaran transacciones desde o hacia Habanos Nordic y Cuba, indicando que ello entrañaba un riesgo que el banco no podía asumir debido a las sanciones a las que está sometido el país. Informaron que, en caso de no acatar la disposición, se verían forzados a limitar o terminar las cuentas y servicios del cliente.

En agosto de 2023, a la asociación francesa Cuba Linda, que promueve viajes para el acercamiento entre pueblos, le fue prohibido el uso de la plataforma de procesamiento de pagos y soluciones de riesgo SumUp, servicio que había solicitado para facilitar la venta por tarjetas bancarias en su stand en el Festival de l’Humanité. La asociación recibió una terminal de punto de venta que le fue posteriormente retirada al amparo del artículo 13 de las condiciones generales del contrato que había firmado. Se aducía en el mencionado artículo la obligación de prevenir la implicación en actividades “fraudulentas, como el blanqueo de dinero, la financiación del terrorismo o cualquier otra actividad criminal”.

En septiembre de 2023, se conoció que el banco Skandinaviska Enskilda Banken AB (SEB), en Suecia, se negó a continuar operaciones con Habanos Nordic A.B., por el riesgo de enfrentar penalidades de los EE.UU. debido al bloqueo.

El 21 de noviembre de 2023, la Oficina para el Control de Activos Extranjeros (OFAC) del Departamento del Tesoro, impuso una penalidad de 968 618 825 dólares a la compañía de criptomonedas Binance Holdings, Ltd. (“Binance”), con sede en Islas Caimán, debido a violaciones de varios programas de sanciones de los EE.UU., incluyendo las leyes del bloqueo contra Cuba. La compañía debió pagar montos adicionales al Departamento de Justicia, a la Red de Ejecución de Delitos Financieros (FinCEN) del Departamento del Tesoro y a la Comisión de Negociación de Futuros de Productos Básicos de los Estados Unidos (CFTC), para un total de 4 300 millones de dólares.

El 6 de diciembre de 2023, BMW Group Financial Services- BMW Leasing Suiza, comunicó a la Embajada de Cuba en Suiza que debían rescindir su relación comercial con la sede diplomática debido a que el departamento legal del Banco no aceptaba pagos provenientes del gobierno cubano, lo cual los dejaba sin otra opción que la de anular los contratos.

Adicionalmente, la BMW Group Financial Services anuló el contrato de leasing de un auto oficial de la Embajada por la concesionaria AG BMW Marti radicada en Berna, en la primera semana de diciembre.

En 2023, además: El Banco Comercial Portugués S.A canceló la transferencia en dólares estadounidenses de la Asociación de Amistad Cuba-Portugal a la agencia AMISTUR en Cuba. La Asociación tiene su cuenta en BCP Millenium y AMISTUR en el Banco Financiero Internacional (BFI). La suma era de 55 186 dólares, destinados al pago de la brigada de solidaridad que regresaba de Cuba.

El banco FRANSABANK FRANCIA rechazó tramitar una transferencia enviada por la oficina diplomática cubana en Bonn, Alemania, a favor de la Embajada de Cuba en Argelia, alegando la “política de riesgos de sanciones y embargos”, dejando claro la prohibición de cualquier transacción directa o indirecta vinculada con Cuba.

Los bancos ING, New B, Argenta, Bpost y BNP-Paribas-Fortis, no aceptaron transacciones que contaran con la comunicación “Ayuda a Cuba”, tras el accidente de la base de supertanqueros de Matanzas. Estas transacciones no aceptadas se detectaron gracias a la campaña de solidaridad “1 Euro para Cuba” desplegada por Asociaciones de Amistad con Cuba en Europa.

A inicios de 2024, se obstaculizó la contribución voluntaria de Cuba a la Oficina del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Derechos Humanos (OACNUDH) correspondiente a 2023. A pesar de las gestiones de la OACNUDH con el banco UBS, este en ningún momento aceptó la transferencia cubana. En varias ocasiones dicha institución alegó que, al no tratarse de una contribución obligatoria que pudiera significar pérdida de derechos o mora financiera para el país emisor, no tenían la obligación de aceptar una transferencia proveniente de uno de los países sujetos a sanciones de los Estados Unidos.

En enero de 2024: JCC Payments Systems Ltd, empresa terciaria que trabaja con el Banco de Chipre para pagos por terminal bancario y transferencia por pasarela de pago, informó a la Embajada de Cuba ante ese país, que habían procedido a la rescisión inmediata del acuerdo con la entidad cubana, al estar prohibida la prestación de servicios de adquisición a la organización. Como resultado, la Embajada cubana se quedó sin capacidad de cobro por terminal.

En enero de 2024: El banco indio Axis Bank se negó a realizar una transferencia a Cuba de la empresa india Panacea como pago por los insumos adquiridos del CIGB para la producción de la vacuna pentavalente. El banco alegó la inclusión de Cuba en la Lista de Estados patrocinadores del terrorismo del gobierno estadounidense y demandó a Panacea tener claridad de que el pago no estaría dirigido a ninguna institución bajo control del ejército cubano, cuerpo de seguridad o inteligencia.

En febrero de 2024: La empresa UPS de distribución de correo le rechazó a un ciudadano esloveno el envío de una documentación, alegando que el destinatario, que era el Consulado de Cuba con sede en Austria, no cumplía con una o más normativas gubernamentales de los países/zonas en los que opera UPS.

El 15 de marzo de 2024, la OFAC impuso una penalidad de 3 740 442 dólares a la compañía bancaria EFG International AG, con sede en Suiza, por violar las Regulaciones para el Control de Activos Cubanos y otros programas de sanciones. Específicamente entre 2014 y 2018, ocurrieron 727 transacciones hacia clientes en Cuba, por un monto de 29939701 dólares.

* Nota: Ejemplos expuestos en el Informe de Cuba en virtud de la resolución 78/7 de la Asamblea General de las Naciones Unidas, titulada “Necesidad de poner fin al bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por los Estados Unidos de América contra Cuba”.

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