Cubainformacion: negoziati vs dissidenza?

Fino a che punto i negoziati Cuba-USA Uniti colpiranno i milioni che la Casa Bianca consegna alla `dissidenza’?

cubainformacionQuando si parla del contenzioso Cuba-USA, i media mainstream si limitano a ripetere la retorica della Casa Bianca.

Non dicono che Cuba è stata 54 anni assediata, circondata, perseguitata e bloccata. Le notizie parlano al massimo -prendendo le letterali parole del Presidente USA- che Cuba fu “isolata” e che questa politica “non funzionò”.

Ma le centinaia di attentati pianificati o finanziati dalla CIA, l’invasione sconfitta, le aggressioni biologiche, che hanno provocato più di 3000 vittime cubane, sono scomparse dalle notizia.

Tutte queste aggressioni ed il blocco economico -nonostante le parole di Obama- sì hanno funzionato in un certo senso: come si pianificò, sono riuscite a ridurre le condizioni di vita del popolo cubano.

Naturalmente, non funzionarono nel loro obiettivo centrale: sconfiggere la Rivoluzione. Pertanto, l’apertura delle ambasciate ed il riconoscimento del fallimento del blocco sono, tradotti in buono spagnolo, l’accettazione della vittoria di Cuba in questo conflitto disuguale.

Una vittoria che sembrava irraggiungibile per tanta gente che, a Cuba, ha sofferto e soffre il blocco. Anche per molti che, all’estero, non hanno mai scommesso che la piccola Cuba vincesse il braccio di ferro col gigante imperiale.

E per i rappresentanti interni dell’aggressore, per i cosiddetti “dissidenti”, ciò che sta accadendo è qualcosa d’inaudito ed inconcepibile, che li pone in una situazione imbarazzante ed altamente instabile. Perché come saranno finanziati, a partire da oggi? Fino a che punto si vedranno danneggiati dall’agenda dei negoziati?  Il tempo… lo dirà.

¿Hasta qué punto la negociación Cuba-EEUU afectará a los millones que entrega la Casa Blanca a la `disidencia´?

A la hora de hablar del diferendo Cuba-EEUU, los grandes medios se limitan a repetir la retórica de la Casa Blanca.
 
 No dicen que Cuba ha estado 54 años asediada, cercada, perseguida y bloqueda. Las noticias hablan a lo sumo –tomando las palabras literales del Presidente de EEUU- de que Cuba fue “aislada” y de que esa política “no funcionó”.
 
 Pero los centenares de atentados planeados o financiados por la CIA, la invasión derrotada, las agresiones biológicas, con el resultado de más de 3.000 víctimas cubanas, han desaparecido del relato informativo.
 
 Todas estas agresiones y el bloqueo económico –a pesar de las palabras de Obama- sí han funcionado en cierto sentido: tal como se planificó, han conseguido mermar las condiciones de vida del pueblo cubano.
 
 Por supuesto, no funcionaron en su objetivo central: derrotar a la Revolución. Por ello, la apertura de embajadas y el reconocimiento del fracaso del bloqueo son, traducidos al buen español, la aceptación de la victoria de Cuba en este conflicto desigual.
 
 Una victoria que parecía inalcanzable para tanta gente que, en Cuba, ha sufrido y sufre el bloqueo. También para muchos que, en el exterior, jamás apostaron a que la diminuta Cuba ganaría el pulso al gigante imperial.
 
 Y para los representantes internos del agresor, para los llamados “disidentes”, lo que está ocurriendo es algo inaudito e inconcebible, que los pone en una situación vergonzosa y sumamente inestable. Porque ¿cómo serán financiados a partir de ahora? ¿Hasta qué punto se verán afectados por la agenda de negociación? El tiempo… lo dirá.

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