L’invasione di Playa Girón

Il 17 aprile di quest’anno si è commemorato il 64° anniversario della vittoria del popolo cubano contro l’invasione mercenaria di Playa Giron, un’operazione approvata, organizzata e pianificata dal presidente statunitense uscente Eisenhower e che doveva essere portata a termine dal nuovo presidente John F. Kennedy. Questa invasione fu molto ben pianificata e attentamente supervisionata dalla CIA, dal Pentagono e dal governo USA, poiché si trattava della più grande operazione segreta condotta da quel Paese dopo la II Guerra Mondiale, e fu pianificata per: creare una forza sufficientemente preparata e ben armata che permettesse di portare a termine la missione in tempi molto brevi, rendendo possibile lo scatenamento di una rivolta armata nel Paese, che avrebbe contribuito al rovesciamento della Rivoluzione.

Creare un clima di insicurezza e di discredito nella nazione nei confronti della Rivoluzione e dei suoi principali leader; avere, all’interno, una forza organizzata che, dall’interno, realizzasse un gruppo di azioni a sostegno degli invasori.

Sviluppare una forte campagna mediatica che li facesse apparire come liberatori dal comunismo e salvatori del popolo cubano.

Conquistare un territorio che permettesse loro di stabilire una testa di ponte e di sbarcarvi un consiglio di governo, che sarebbe stato immediatamente riconosciuto e sostenuto dal governo statunitense e dall’OSA.

Il piano d’azione prevedeva: un attacco aereo che distruggesse a terra i pochi mezzi aerei di cui disponeva la Rivoluzione, effettuato all’alba del 15 aprile contro gli aeroporti di Ciudad Libertad, San Antonio de los Baños e Santiago de Cuba.

Realizzare un gruppo di azioni di sabotaggio che avrebbero paralizzato l’intero Paese.

Simulare uno sbarco sulla costa nord di Guantánamo, per far credere che l’invasione sarebbe partita da lì. Questi mercenari si sono presentati con uniformi verde oliva e non con quelle mimetiche indossate dai mercenari di Giron, il che fa pensare che facesse parte di un vecchio piano per simulare un attacco dei cubani alla base navale yankee situata in quel territorio, e presentarlo come una provocazione che sarebbe servita da pretesto per un intervento diretto delle forze armate statunitensi.

L’invasione sarebbe effettivamente avvenuta attraverso la Baia dei Porci, Playa Larga-Playa Girón, nel sud della provincia di Las Villas.

I mercenari erano stati preparati in basi militari allestite in America Centrale (Guatemala e Nicaragua). La brigata mercenaria 2506 era composta da 1500 uomini a cui il governo statunitense aveva assegnato 5 carri armati, 14 aerei da trasporto, 16 bombardieri b-26, 8 barche, 7 mezzi da sbarco, camion, jeep, cannoni, armi leggere e pesanti, esplosivi, munizioni e altre risorse.

Da parte sua, la massima dirigenza della Rivoluzione, attraverso una rapida mobilitazione di forze e mezzi e la presenza e la direzione delle azioni di combattimento da parte del Comandante in Capo Fidel Castro sul campo di battaglia, ha reso possibile la totale distruzione di quella brigata mercenaria in meno di 72 ore, senza dare il tempo al cosiddetto governo provvisorio, creato negli USA, di sbarcare. Va notato che il 16 aprile, in occasione dell’estremo saluto ai caduti del bombardamento aereo, Fidel dichiarò il carattere socialista della rivoluzione cubana e sottolineò che la rivoluzione cubana era una rivoluzione socialista:

“Quello che gli imperialisti non possono perdonarci è che abbiamo fatto una rivoluzione socialista sotto il loro naso”.

Circa 200 mercenari furono uccisi e 1127 catturati. I prigionieri furono processati e condannati al carcere, ad eccezione di coloro che avevano conti in sospeso per atti criminali compiuti durante la tirannia, ai quali fu comminato il massimo della pena. Poi, un anno dopo, fu chiesto un risarcimento al governo statunitense, pari a circa 50 milioni di dollari, da pagare in cibo e medicine per i bambini e trattori per lavorare la terra.

Da parte nostra, nel conflitto perirono 157 nostri connazionali, che da allora sono diventati eterni eroi della patria!

Da quei giorni gloriosi, da allora abbiamo celebrato: il 15 aprile come “Giornata dell’artiglieria contraerea”; il 17 “Giornata DAAFAR”; il 18 “Giornata del carrista” e il 19 “Giornata della vittoria”.

La vittoria a Playa Giron fu la prima grande sconfitta dell’imperialismo in America.

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