Il quotidiano egiziano Al Ahram ha evidenziato nella sua edizione domenicale i successi del sistema sanitario cubano e ha denunciato una campagna USA contro la cooperazione dell’isola caraibica in questo settore con altri Paesi.
In un articolo d’opinione firmato dall’autorevole giornalista Kamal Gaballa, il giornale ha sottolineato che la nazione latinoamericana dispone di personale formato ed esperto nel campo della salute e dell’istruzione, che “viene utilizzato in altri Paesi in difficoltà”.
La testata ha criticato la recente decisione del Segretario di Stato americano, Marco Rubio, di sospendere i visti d’ingresso nella nazione nordamericana per i funzionari associati agli accordi di cooperazione medica internazionale con Cuba.
Ha ricordato che Rubio è uno dei simboli della comunità cubano-americana più estremista dello Stato americano della Florida.
Tuttavia, L’Avana sostiene che il lavoro delle sue équipe mediche sta guadagnando terreno nel mondo, fornendo eccellenti servizi sanitari e salvando vite umane, nonostante le misure arbitrarie e politicamente motivate adottate da Washington, ha affermato Al Ahram.
La testata ha sottolineato che la solidarietà e il contributo umanitario di migliaia di cubani che lavorano nel campo della salute in più di 50 Paesi meritano un riconoscimento.
I programmi medici dell’isola caraibica in varie parti del mondo sono compatibili con i sistemi e le regole delle Nazioni Unite, ha sottolineato.
Il giornale ha stimato che l’obiettivo della nuova misura di Washington è quello di privare Cuba di importanti risorse finanziarie grazie ai suoi servizi medici a terzi.
Questa strategia mira ad “aumentare la pressione economica” per provocare una rivolta popolare contro il governo guidato dal presidente Miguel Díaz-Canel, ha avvertito.
Al Ahram ha sottolineato che i programmi di cooperazione medica internazionale di Cuba non presentano alcuna delle caratteristiche che indicano lo sfruttamento o il traffico di esseri umani, una delle accuse della Casa Bianca.
Al contrario, i lavoratori del settore che prestano servizi all’estero lo fanno volontariamente, senza alcuna coercizione e sulla base di accordi di cooperazione bilaterali.
Nessuno di loro è disoccupato sull’isola; infatti, una volta terminati i loro servizi in altre nazioni, torneranno al loro posto di lavoro originario.
Il giornale ha sottolineato gli sforzi e le risorse impiegate dall’Avana per sviluppare il settore sanitario e aumentare la formazione dei suoi professionisti, che “hanno permesso di raggiungere il più alto tasso di medici pro capite al mondo”.
Invece di elogiare i risultati della cooperazione medica cubana, si sta conducendo una campagna di molestie contro l’isola caraibica per “ingiuste ragioni politiche”, ha concluso il giornale.
Fonte: Cubadebate
Traduzione: Italia-Cuba