Soffocare l’economia di Cuba, principale obiettivo degli USA

Arthur González

Gli USA hanno sprecato miliardi di dollari nel tentativo di far fallire la Rivoluzione cubana, inizialmente con atti di terrorismo contro impianti industriali, piantagioni di canna da zucchero, raffinerie di petrolio, centri commerciali, ponti, linee ferroviarie e qualsiasi altro elemento che potesse favorire lo sviluppo economico del Paese.

Tutto ciò è documentato nei loro piani desecretati in cui, con totale sfacciataggine, viene chiaramente esposto l’obiettivo che il popolo soffra la fame e incolpi delle proprie penurie il sistema socialista, come affermato esplicitamente, nel 1960, dal sottosegretario di Stato, che propose: “Deve utilizzarsi rapidamente ogni mezzo concepibile per indebolire la vita economica di Cuba. Negarle denaro e forniture per ridurre i salari reali e monetari, al fine di causare fame, disperazione e il rovesciamento del governo”.

Poiché ciò non sortì l’effetto desiderato, i presidenti che si sono succeduti alla Casa Bianca hanno continuato nel perseguire la stessa strategia delineata dal frustrato Dwight Eisenhower – che morì senza vedere realizzato il suo sogno – approvando nuovi piani e leggi ma anch’essi passarono all’altro mondo senza ottenere risultati.

Convinto di poter assistere al rovesciamento di Fidel Castro, il presidente Bill Clinton si lasciò influenzare dalla mafia terroristica presente al Congresso e approvò nel 1996 la “Legge per la libertà e la solidarietà democratica cubana”, conosciuta nel mondo come “Legge Helms-Burton”, il cui punto focale è l’imposizione di sanzioni internazionali contro gli investimenti stranieri a Cuba, dopo che il governo rivoluzionario aveva aperto il Paese al capitale estero con la riforma costituzionale del 1992, accompagnata da un pacchetto di leggi e decreti volti ad aprire l’economia cubana.

Dopo l’approvazione di questa legge e di fronte al rifiuto dei paesi europei, che approvarono a loro volta leggi per difendersi dall’ingerenza USA, Clinton sospese temporaneamente il Titolo III, ma Donald Trump lo rese operativo nel 2019, e lo ha nuovamente confermato nel 2025, una volta tornato alla Casa Bianca, nonostante fosse un condannato.

Seguendo la linea di soffocare l’economia cubana e sotto l’ombrello della Helms-Burton, sono state presentate diverse richieste di risarcimento contro attività commerciali costituite a Cuba, sostenendo, falsamente, che si tratti di proprietà confiscate illegalmente, quando in realtà le nazionalizzazioni e le confische furono eseguite nel rispetto della legge.

Una delle richieste più recenti è stata presentata da Mario Echevarría, cubano che ha acquisito la cittadinanza USA nel 1983 e che ora reclama la proprietà di terreni a Cayo Coco, presumibilmente confiscati alla sua famiglia tramite la Legge di Riforma Agraria. Su quei terreni, Cuba ha costruito diversi hotel di lusso, le cui camere vengono prenotate su varie piattaforme internazionali specializzate.

L’attuale causa è contro Expedia Group, società madre di Hotel.com LP, Hotels.com GP e Orbitz LLC, con l’accusa di aver effettuato prenotazioni “per trarre profitto da hotel costruiti su terreni espropriati dal regime castrista”.

Questa azione dimostra l’intensificarsi della guerra economica, commerciale e finanziaria contro Cuba mirata, in questo caso, a ostacolare lo sviluppo del settore turistico, che attualmente rappresenta una delle principali fonti di valuta estera per l’isola.

Una giuria federale di Miami, capitale della mafia anticubana e rifugio di terroristi e assassini, ha ordinato, il 17 aprile 2025, alla corporazione Expedia Group di pagare un risarcimento di 29,8 milioni di $, basandosi sul Titolo III della Legge Helms-Burton, in un tentativo di intimidire tutti gli investitori stranieri che fanno affari con Cuba.

Ora a Miami festeggeranno questa decisione, che sicuramente verrà appellata presso un tribunale superiore e che probabilmente seguirà la stessa sorte di altre in cui i denuncianti sono rimasti con la voglia di arricchirsi alle spese degli investitori.

Nel 2019, lo stesso Echevarría, insieme ad altri tre cubani che si dichiaravano eredi di proprietà confiscate a Varadero e Santa Cruz del Norte, presentò una causa respinta, nel 2020, dal giudice federale di Miami, Robert N. Scola.

Dal 2019, da quando Trump ha dato il via libera al Titolo III, i tribunali USA hanno ricevuto 45 denunce, con 6 accordi extragiudiziali e 1 solo verdetto favorevole.

Vale la pena ricordare che i giudici della Corte d’Appello dell’Undicesimo Circuito di Atlanta hanno annullato una precedente sentenza della giudice federale Beth Bloom, che obbligava a pagare 439 milioni di $ alle compagnie Carnival, MSC SA, Royal Caribbean e Norwegian, per presunte violazioni durante i loro viaggi a Cuba tra il 2015 e il 2019.

I furbetti di Miami cercano di arricchirsi accusando potenti compagnie, ma finora non sono riusciti nel loro intento, e nessuna azienda ha avuto timore di investire nel mercato cubano, nei limiti imposti dalle leggi della guerra economica, mentre le proprietà continuano a rimanere nelle mani del popolo cubano.

Tuttavia ci sono ancora coloro che si ostinano a non riconoscere che questa guerra criminale sia la causa delle penurie del popolo cubano, ignorando volutamente quanto espresso nelle varie leggi pensate per strangolare l’economia dell’isola, come:

-Legge sul Commercio con il Nemico del 1917, sezione 5.b.

-Legge di Cooperazione Internazionale del 1961, sezione 620.a.

-Decreto N° 3447, Risoluzione Federale N° 1085 sull’Embargo commerciale contro Cuba del 1962.

-Regolamenti sul Controllo degli Attivi Cubani del 1963.

-Legge sull’Amministrazione delle Esportazioni del 1979.

-Legge per la Democrazia a Cuba del 1992, conosciuta anche come Legge Torricelli.

-Legge per la Libertà e la Solidarietà Democratica Cubane del 1996 (Legge Helms-Burton).

-Legge sulle Sanzioni Commerciali e Incremento del Commercio del 2000.

-Proibizioni per i paesi inseriti nella lista degli Stati sponsor del terrorismo.

Ciò che irrita maggiormente coloro che sognano di tornare ad essere i padroni di Cuba è che, nonostante tante leggi, atti terroristici, pressioni diplomatiche e politiche di ogni tipo, il popolo cubano continua a resistere, consapevole di ciò che perderebbe se l’isola tornasse nelle mani dell’imperialismo yankee.

Per questo José Martí affermava: “Alzare la fronte è molto più bello che chinare il capo”.


Asfixiar la economía de Cuba, principal objetivo de Estados Unidos

Por Arthur González

 

Miles de millones de dólares ha malgastado Estados Unidos para hacer fracasar la Revolución cubana, inicialmente con actos de terrorismo contra sus instalaciones industriales, campos de caña, refinerías de petróleo, centros comerciales, puentes, líneas de ferrocarril y cualquier elemento que posibilitara el desarrollo económico del país.

Así consta en sus planes desclasificados con total desfachatez, donde el objetivo a alcanzar es que el pueblo pase hambre y culpe al sistema socialista de sus penurias, expuesto claramente en 1960 por el subsecretario de Estado, cuando propuso: “Debe utilizarse prontamente cualquier medio concebible para debilitar la vida económica de Cuba. Negarle dinero y suministros para disminuir los salarios reales y monetarios, a fin de causar hambre, desesperación y el derrocamiento del gobierno”.

Como esto no resultó, los presidentes de turno en la Casa Blanca continuaron el mismo empeño que estableció el frustrado Dwight Eisenhower, quien murió sin ver su sueño dorado, y aprobaron otros planes y leyes, pero también pasaron a la otra vida sin lograr ningún resultado.

Creyéndose que él sí podría ver el derrocamiento de Fidel Castro, el presidente Bill Clinton se dejó presionar por la mafia terrorista asentada en el Congreso y aprobó en 1966 la “Ley para la libertad y la solidaridad democrática cubana”, conocida mundialmente como “Ley Helms-Burton”, cuyo punto focal son las sanciones internacionales contra aquellasinversiones extranjeras que se materialicen en la Isla, después que el gobierno revolucionario iniciara una apertura a las empresas extranjeras a partir de la reforma constitucional de 1992, unido a un conjunto de leyes y decretos leyes que abrían la economía cubana.  

Al aprobarse dicha ley y ante el rechazo de los países europeos que aprobaron leyes para defenderse del garrote yanqui, Clinton dejó congelado temporalmente el Título III, pero Donald Trump lo puso en vigor en el 2019, ratificado nuevamente en el 2025 al regresar a la Casa Blanca, a pesar de ser un convicto.

Siguiendo la línea de asfixiar a la economía cubana y al amparo de la Helms-Burton, se han presentado varias reclamaciones contra negocios constituidos en Cuba, bajo la supuesta versión de que se ejecutaron en propiedades ilegalmente confiscadas, algo falso porque las nacionalizaciones y confiscaciones se realizaron bajo leyes y decisiones legales.

Una de las más recientes reclamaciones la efectuó el cubano Mario Echevarría, quien adoptó la ciudadanía estadounidense en 1983 y ahora demanda la propiedad de terrenos en Cayo Coco, según dice confiscados a su familia a partir de la Ley de Reforma Agraria. El asunto radica en que allí Cuba construyó varios hoteles de lujo y sus habitaciones son reservadas desde varias plataformas internacionales especializadas en el tema.

La actual demanda es contra Expedia Group, compañía matriz de Hotel.com LP, Hotels.com GP y Orbitz LLC, bajo el argumento de que esas cuatro entidades hicieron reservaciones “para obtener ganancias en hoteles construidos en los terrenos expropiados por el régimen castrista”.

Esta acción prueba el incremento de la guerra económica, comercial y financiera contra Cuba y en este caso para impedir el desarrollo del sector turístico, por ser en estos momentos una de las entradas fundamentales de dinero fresco.

Un jurado federal en Miami, la capital de la mafia anticubana y refugio de terroristas y asesinos, ordenó a la corporación Expedia Group, el pasado viernes 17 de abril 2025, pagar una indemnización de 29,8 millones de dólares, amparado en el Título III de la Ley Helms-Burton, acción que busca atemorizar a todos los extranjeros que realizan negocios con Cuba

Ahora celebrarán en Miami la decisión que seguramente será apelada en una corte superior y posiblemente seguirá la misma suerte de otros demandantes que se quedaron con las ganas de enriquecerse a costa de los inversionistas.

En el 2019, este mismo cubano presentó una demanda, de conjunto con otros tres cubanos, que se dicen herederos de propiedades confiscadas en Varadero y Santa Cruz del Norte, pero la reclamación fue denegada en 2020 por Robert N. Scola, juez federal de Miami.

Desde el 2019 cuando Trump dio luz verde al Título III, tribunales yanquis recibieron 45 demandas, con seis acuerdos extrajudiciales y un solo veredicto a favor de ellas.

Recordar que jueces del Tribunal de Apelaciones del Onceno Circuito, en Atlanta, le dio marcha atrás a un dictamen anterior de Beth Bloom, una jueza federal que obligaba a pagar la suma de 439 millones de dólares a las compañías Carnival, MSC SA, Royal Caribbean y Norwegian, supuestamente por incurrir en acciones ilegales durante sus viajes a Cuba entre 2015 y 2019.

Los picaros en Miami pretenden hacer la cena de navidad acusando a compañías poderosas, pero hasta la fecha se han quedado con las ganas y ninguna ha tenido temor en invertir en el mercado cubano, hasta donde las leyes de la guerra económica se los permite y las propiedades siguen siendo del pueblo cubano.

Todavía hay algunos que no quieren reconocer que esa criminal guerra no es la responsable de las penurias del pueblo cubano, porque ni siquiera se han leído lo que expresan las diferentes leyes para estrangular la economía de la Isla, como son:

Ley de Comercio con el Enemigo de 1917, sección 5.b. Ley de Cooperación Internacional de 1961, sección 620.a. Decreto N0 3447 Resolución Federal N0 1085 Embargo sobre el comercio con Cuba de 1962. Regulaciones al Control de los Activos Cubanos de 1963. Ley para la Administración de las Exportaciones de 1979.  Ley para la Democracia en Cuba de 1992, conocida también como Ley Torricelli.   Ley para la Libertad y la Solidaridad Democrática Cubanas de 1996 (Ley Helms-Burton). Ley de Sanciones Comerciales e Incremento del Comercio de 2000. Prohibiciones para los países que están en la lista de Países que patrocinan el terrorismo.

Los que irrita a esos que sueñan con volver a ser los dueños de Cuba, es que, a pesar de tantas leyes, acciones terroristas, presiones diplomáticas y políticas de todo tipo, el pueblo cubano se mantiene firme porque sabe lo que perderían su la Isla vuelve a caer en manos del imperialismo yanqui.

Por eso José Martí afirmó: “Alzar la frente es mucho más hermoso que bajarla”.

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