A Cuba si può parlare di continuità storica

È un tema ricorrente tra i cubani. Alcuni sono preoccupati per il futuro socialista della Patria e della Rivoluzione. Altri sono preoccupati per la prima ragione espressa sopra e per lealtà verso la generazione storica dei nostri mambises, verso la generazione fondatrice della nostra nazione e soprattutto verso coloro che hanno forgiato la vittoriosa rivoluzione socialista.

Alla maggioranza dei cubani oggi costa meno capire che stiamo forgiando politiche e cambiamenti che, insieme all’unità nazionale, alla resistenza e al lavoro di tutti, ci permetteranno di uscire da questa crisi economica e di avanzare verso il socialismo.

È molto più difficile di quanto detto sopra vedere che la continuità del lavoro collettivo, nonostante gli impedimenti che ci sono stati imposti dal blocco rafforzato e genocida dell’imperialismo, la continuità storica è forgiata dall’essenza stessa del carattere popolare, massiccio e partecipativo del popolo nell’esercizio democratico del potere politico cubano.

E nella direzione attuale, con il nostro Partito in prima linea e la direzione del governo basata sugli Organi del Potere Popolare e sulle organizzazioni sociali, studentesche e operaie di tutto il Paese.

In questo esercizio modesto e intelligente, con metodi di direzione collettiva e in costante contatto con il popolo, i nostri quadri dirigenti, con a capo il nostro Primo Segretario e Presidente, che oggi compie 65 anni, sono una garanzia per raggiungere la vittoria. E per raggiungere questo obiettivo, stiamo lavorando con l’avanguardia giovanile e studentesca: UJC FEU, FEEM e con la CTC, nella cura del pool di quadri.

Fonte: Razones de Cuba

Traduzione: italiacuba.it

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