Breve revisione dei principali punti
Il presidente Nicolás Maduro è giunto a Mosca nella notte del 7 maggio per partecipare alla commemorazione dell’80º anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, un evento storico celebrato in Russia e in altri paesi ex sovietici che conserva tuttora una forte attualità, in un momento di lotta contro il fascismo e il neofascismo su diversi fronti globali.
Questo contesto si è rivelato propizio affinché il capo di Stato venezuelano tenesse un incontro bilaterale con il suo omologo Vladimir Putin nello stesso giorno, incontro che si è concluso con la firma di un Accordo di Cooperazione e Partenariato Strategico, nel quadro degli 80 anni dall’instaurazione delle relazioni tra Caracas e Mosca.
Questo trattato rafforza i legami storici tra le due nazioni, ma stabilisce anche un quadro multidimensionale per la cooperazione politica, energetica, economica, militare, tecnologica e culturale.
In un contesto internazionale segnato dall’ascesa del multipolarismo e dalle tensioni geopolitiche, Russia e Venezuela cercano di consolidare un’alleanza strategica volta a contrastare le pressioni esterne e promuovere una visione alternativa dell’ordine mondiale.
Difesa, energia, commercio e finanza
L’accordo, che ha una validità iniziale di dieci anni con rinnovo automatico ogni cinque, prevede un rafforzamento del coordinamento su molteplici fronti. Tra questi spicca la cooperazione in ambito difensivo, con particolare enfasi sul potenziamento delle capacità tecnico-militari per garantire la sicurezza nazionale di entrambi gli Stati.
I due paesi si sono impegnati a collaborare strettamente nella lotta contro il terrorismo internazionale e l’estremismo. È importante ricordare che la denazificazione è stata uno degli obiettivi centrali dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina a favore del popolo del Donbass, che era oggetto di genocidio da parte del governo filostatunitense di Kiev.
Inoltre, si sono impegnati a lavorare congiuntamente sul controllo degli armamenti e sulla prevenzione dei conflitti spaziali, riaffermando la loro posizione comune contro la militarizzazione dello spazio — come invece propugnato da Washington — e a favore del suo utilizzo esclusivamente pacifico.
Questo include il dispiegamento in Venezuela di una stazione del sistema di navigazione satellitare russo Glonass.
Nel settore energetico — uno dei pilastri fondamentali della relazione bilaterale — Mosca e Caracas hanno concordato di promuovere l’esplorazione e lo sfruttamento congiunto di nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale, punto cruciale per il Venezuela in un contesto segnato dalle sanzioni criminali imposte dagli USA al settore degli idrocarburi.
Tale punto assume maggiore rilevanza se si considera che, nel 2024, il commercio bilaterale è cresciuto del 64%, raggiungendo i 200 milioni di $, secondo dati ufficiali russi.
La collaborazione strategica potrebbe tradursi in tecnologia russa applicata all’infrastruttura venezuelana, così come in nuovi canali di finanziamento e commercializzazione per i prodotti energetici venezuelani.
Tutto ciò include anche rilevanti aspetti finanziari contenuti nell’accordo: la promozione di un’infrastruttura finanziaria indipendente che consenta di aggirare le sanzioni illegali imposte principalmente dagli USA e dai loro soci occidentali.
È possibile che si tratti di un’iniziativa volta a creare meccanismi bilaterali di pagamento e credito utilizzando valute nazionali, forse supportate da beni tangibili come metalli e risorse strategiche — possibilmente il petrolio —, come proposto da esperti russi in vari forum euroasiatici e da altri attori globali. In tal modo si ridurrebbe la dipendenza dal dollaro USA e dal sistema bancario globale dominato dagli USA, che regola i flussi finanziari su scala internazionale.
Tra geopolitica e verità storica
Entrambi i paesi hanno mostrato la volontà di rispettare e ampliare la propria presenza nei forum multilaterali. In effetti, la Russia ha manifestato il suo sostegno all’adesione del Venezuela come membro a pieno titolo dei BRICS, un blocco emergente che rappresenta un’alternativa alla tradizionale direzione economica e politica USA.
Hanno inoltre condannato le sanzioni unilaterali, considerate una violazione della Carta delle Nazioni Unite e di altri principi del diritto internazionale. In tale ambito, il presidente Maduro ha più volte invocato una riforma del sistema delle Nazioni Unite, sostenendo che si tratti di una piattaforma in crisi, citando il genocidio israeliano a Gaza come esempio emblematico.
Il trattato afferma inoltre l’impegno a promuovere iniziative congiunte all’interno di organizzazioni con forte impatto nelle dinamiche geoeconomiche internazionali, come l’OPEC+ e il Forum dei Paesi Esportatori di Gas, il che rafforzerebbe la loro influenza nei mercati globali dell’energia.
Di rilievo è anche la dimensione ideologica e comunicativa dell’accordo. Putin e Maduro hanno concordato sulla necessità di combattere la disinformazione e la propaganda negativa guidata dall’estremismo occidentale contro i loro paesi e Stati.
Nello stesso spirito hanno condannato esplicitamente la glorificazione del nazismo e la manipolazione della storia, in particolare per quanto riguarda gli esiti della II Guerra Mondiale, ribadendo il loro impegno con la memoria storica e la verità oggettiva. La commemorazione degli 80 anni della vittoriosa conclusione della Grande Guerra Patriottica rappresenta uno scenario ideale per riaffermarlo.
Infine, il trattato comprende componenti culturali e sociali, come il rafforzamento dei legami in ambito educativo, scientifico e sportivo. In particolare, entrambe le parti si sono impegnate a contrastare qualsiasi tentativo di dividere il movimento olimpico internazionale, con chiaro riferimento alle esclusioni selettive di atleti russi e bielorussi dalle competizioni internazionali dopo l’inizio dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina.
In sintesi, l’Accordo di Partenariato Strategico e Cooperazione tra Russia e Venezuela rappresenta una pietra miliare nella consolidazione di un’alleanza integrale che va oltre il semplice ambito diplomatico formale.
Si tratta di uno strumento volto ad assicurare la sovranità di due attori fondamentali nella dinamica delle loro rispettive regioni e nello scenario geopolitico globale. In tal senso, punta a costruire un’alternativa alle pressioni esterne e una visione condivisa del mondo basata sul rispetto reciproco, la cooperazione strategica e la multipolarità.
Per il Venezuela, questo accordo può diventare uno strumento fondamentale per la trasformazione economica, in linea con i piani del governo del presidente Nicolás Maduro, oltre a rappresentare un impulso alla sua integrazione in nuove dinamiche geopolitiche. Per la Russia, invece, si tratta di un rafforzamento della sua presenza in America Latina, regione nella quale intrattiene relazioni privilegiate con diversi attori, ma con poche alleanze istituzionalizzate di tale portata.
Breve revisión de los principales puntos
Analizando el Acuerdo de Asociación Estratégica entre Rusia y Venezuela
El presidente Nicolás Maduro arribó a Moscú en la madrugada del 7 de mayo para participar en la conmemoración del 80 aniversario de la Victoria de la Gran Guerra Patria, un hito histórico celebrado en Rusia y en otros países exsoviéticos que cuenta con vigencia actual, en un momento de lucha contra el fascismo y el neofascismo en distintos frentes globales.
Dicho contexto ha sido propicio para que el primer mandatario nacional tuviera una reunión bilateral con su homólogo Vladímir Putin el mismo día, cuya conclusión se materializó en la firma de un Acuerdo de Cooperación y Asociación Estratégica, en el marco de los 80 años de la instauración de las relaciones entre Caracas y Moscú.
Este tratado refuerza los vínculos históricos entre ambas naciones, pero también establece un marco multidimensional para la cooperación política, energética, económica, militar, tecnológica y cultural.
En un contexto internacional marcado por el auge de la multipolaridad y las tensiones geopolíticas, Rusia y Venezuela buscan consolidar una alianza estratégica orientada a contrarrestar las presiones externas y promover una visión alternativa del orden mundial.
Defensa, energía, comercio y finanzas
El acuerdo, que tiene una vigencia inicial de diez años con renovación automática por periodos de cinco, contempla la profundización de la coordinación en múltiples frentes. Entre ellos destaca la cooperación en defensa, con énfasis en el fortalecimiento de capacidades técnico-militares para garantizar la seguridad nacional de ambos Estados.
Los dos países se comprometieron a colaborar estrechamente en la lucha contra el terrorismo internacional y el extremismo. Es importante recordar que la desnazificación fue uno de los objetivos centrales de la Operación Militar Especial en Ucrania a favor del pueblo del Dombás, que estaba siendo objetivo de genocidio por el gobierno proestadounidense de Kiev.
Asimismo, se comprometen a trabajar conjuntamente en cuestiones de control de armamentos y en la prevención de conflictos espaciales, reafirmando su postura común contra la militarización del espacio —así manifestado por Washington— y en favor de su uso exclusivamente pacífico.
Esto incluye el despliegue de una estación del sistema ruso de navegación por satélite Glonass en Venezuela.
En el ámbito energético —uno de los pilares fundamentales de la relación bilateral—, Moscú y Caracas acordaron impulsar la exploración y explotación conjunta de nuevos yacimientos de petróleo y gas natural, lo cual resulta crucial para Venezuela en un contexto donde las sanciones criminales de Estados Unidos aprietan el sector hidrocarburífero.
Este punto adquiere mayor relevancia si se considera que, en 2024, el comercio bilateral creció 64%, hasta alcanzar los 200 millones de dólares, según datos oficiales rusos.
La colaboración estratégica puede traducirse en tecnología rusa aplicada a la infraestructura venezolana, así como en nuevas vías de financiamiento y comercialización para los productos energéticos venezolanos.
Lo que también incluye aspectos financieros trascendentales contenidos en el acuerdo: el impulso a una infraestructura financiera independiente que permita sortear las sanciones ilegales impuestas principalmente por Estados Unidos y sus socios occidentales.
Es posible que se trate de una iniciativa que busca crear mecanismos bilaterales de pago y crédito utilizando monedas nacionales, quizás respaldadas por activos tangibles como metales y recursos estratégicos —posiblemente petróleo—, tal como lo han propuesto expertos rusos en foros euroasiáticos y otros actores globales. De esta manera, se reduciría la dependencia del dólar estadounidense y del sistema bancario global dominado por EE.UU., que determinan los flujos financieros a escala internacional.
Entre la geopolítica y la verdad histórica
Ambos países han mostrado su voluntad de respetar y ampliar los establecimientos formales de los foros multilaterales. De hecho, Rusia ha expresado su apoyo a la incorporación de Venezuela como miembro pleno de los Brics, un bloque emergente que representa una alternativa al liderazgo económico y político tradicional de Estados Unidos.
También se opusieron a las sanciones unilaterales, que violan la Carta de la ONU y otros principios del derecho internacional. En este marco, el presidente Maduro ha llamado en varias oportunidades a la reforma del sistema de Naciones Unidas ya que —señala— es una plataforma que se encuentra en crisis, poniendo el genocidio israelí en Gaza como un ejemplo de ello.
El tratado afirma, además, que se comprometieron a impulsar iniciativas conjuntas dentro de organizaciones con gran aliciente en las dinámicas geoeconómicas internacionales como la OPEP+ y el Foro de Países Exportadores de Gas, lo que fortalecería su influencia en los mercados globales de energía.
También reviste importancia la dimensión ideológica y comunicacional del acuerdo. Putin y Maduro coincidieron en la necesidad de combatir la desinformación y la propaganda negativa, dirigida por el extremismo occidental, dirigida hacia sus países y Estados.
En la misma senda rechazaron de forma explícita la glorificación del nazismo y la manipulación de la historia, especialmente en lo referente a los resultados de la Segunda Guerra Mundial, y subrayaron su compromiso con la memoria histórica y la verdad objetiva. La conmemoración de los 80 años de la conclusión victoriosa de la Gran Guerra Patria es un escenario ideal para reafirmarlo.
Finalmente, el tratado incluye componentes culturales y sociales, como el fortalecimiento de los lazos educativos, científicos y deportivos. Específicamente, ambas partes convinieron en contrarrestar cualquier intento de dividir el movimiento olímpico internacional, en clara alusión a las exclusiones selectivas de atletas rusos y bielorrusos en competencias internacionales tras el inicio de la Operación Militar Especial en Ucrania.
En síntesis, el Acuerdo de Asociación Estratégica y Cooperación entre Rusia y Venezuela representa un hito en la consolidación de una alianza integral que trasciende lo diplomático formal.
Hablamos de un instrumento que busca asegurar la soberanía de dos actores fundamentales en la dinámica de sus respectivas regiones, así como en la geopolítica mundial. En ese sentido, proyecta como objetivo construir una alternativa ante las presiones externas y una visión común de mundo basada en el respeto mutuo, la cooperación estratégica y la multipolaridad.
Para Venezuela, este acuerdo puede convertirse en una herramienta fundamental para la transformación económica, de acuerdo con los planes del gobierno del presidente Nicolás Maduro, así como sirve de impulso a su inserción en nuevas dinámicas geopolíticas. Mientras que para Rusia, supone un refuerzo de su presencia en América Latina, región donde mantiene una relación privilegiada con varios actores, pero pocas alianzas institucionalizadas de tal magnitud.