I vincoli tra i due partiti costituiscono la pietra miliare delle relazioni tra Cuba e il Vietnam in tutti gli ambiti.
Il membro del Burò Politico e segretario dell’ Organizzazione, Roberto Morales Ojeda, seguendo questa massima ha incontrato Nguyen Xuan Thang, membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Vietnam, direttore dell’Accademia Nazionale di Politica Ho Chi Minh e presidente del Consiglio Teorico Centrale.
Questo incontro ha preceduto la celebrazione del VI Seminario Teorico interpartiti e la 2ª Conferenza Scientifica Fidel Castro Ruz-Ho Chi Minh, realizzati a L’Avana
Morales Ojeda ha sottolineato l’importanza di questo seminario che precede i Congressi dei due Partiti e che permette d’abbordare temi che sono vitali nella costruzione del socialismo.
Ha precisato che si condividono esperienze su come affrontare un fenomeno che è incompatibile con il nostro sistema sociale: il delitto, la corruzione, le illegalità e le indiscipline sociali.
Nguyen Xuan Thang ha risaltato che il meccanismo degli scambi del seminario teorico è molto importante, perchè aiuta a rinforzare i vincoli tra i due Partiti e inoltre promuove la cooperazione nell’implementazione dei consensi realizzati tra i leaders dei due Partiti e dei due paesi e specialmente gli accordi stabiliti durante la visita di Stato a Cuba del Segretario generale del Partito, To Lam, nel settembre scorso.
Il tema centrale del 6º Seminario è; Esperienze Teoriche e Pratiche nella costruzione del socialismo in Cuba e nel Vietnam.
Si lavora in tre commissioni: Il Partito nella conduzione dei processi economici; Esperienze e lezioni nelle forme di gestione statale e non statale dell’economia, e Il lavoro politico ideologico con i giovani.
I Seminari teorici tra i due Partiti Comunisti si realizzano dal 2012 e costituiscono importanti meccanismi di scambio di esperienze nel processo di costruzione del socialismo con caratteristiche proprie.
Hanno partecipato all’incontro membri della Segreteria, capi dei Dipartimenti e degli Uffici del Comitato Centrale del Partito, dirigenti dell’Unione dei Giovani Comunisti, dell’Università del Partito Ñico López e del Ministero delle Relazioni Estere.
Due popoli e il loro legato di comunione
La relazione tra i cubani e i vietnamiti è marcata dalla storia, l’ammirazione mutua e le comuni aspirazioni per l’Umanità
16 maggio – Quando il visitatore giunge al nuovo Museo di Storia Militare del Vietnam, ad Hanoi, più dei grandi spazi la cui bellezza e monumentalità nessuno può negare, impressionano i dettagli.
I grandi gruppi di bambini in uniforme davanti ai cartelli che raccontano che un giorno ci fu la guerra; il veterano senza una gamba sulla cui candida camicia risplendono le medaglie e i giovani che scattano selfi davanti alla testimonianza di alcune atrocità.
Ma se il visitatore proviene dall’altro lato del mondo, da Cuba, quello che lo sorprende di più, quasi alla fine della visita, è la riproduzione di una copertina del quotidiano Granma con il titolo in maiuscola: TRIONFO DEFINITIVO DELLA CAUSA DEL POPOLO VIETNAMITA
Quel titolo racchiudeva molto più della notizia del 30 aprile del 1975. Era un trionfo che l’Isola viveva come proprio dopo anni di denunce dei crimini dell’imperialismo nordamericano e di quell’esempio straordinario di resistenza che faceva di un popolo distante geograficamente e culturalmente, un fratello.
Non fu per caso che Fidel disse che per il Vietnam eravamo disposti a dare il nostro sangue e che Ho Hi Minh commentò a Marta Rojas, giornalista di questo giornale «Che la forza e la grandezza del popolo vietnamita risiedevano nella unita e nel fatto che godevano dell’appoggio dei popoli del mondo, e come esempio c’è il popolo di Cuba».
Il legato di comunione tra due nazioni, i valori, le tradizioni di lotta e le aspirazioni seguono vigenti.
Oggi con l’orizzonte di lavorare uniti per un futuro migliore non solo per i due territori, ma anche per l’Umanità.
Roberto Morales Ojeda, membro del Burò Politico e segretario dell’Organizzazione del Comitato Centrale, ha spiegato che nella sessione inaugurale del 6º Seminario Teorico tra il Partito Comunista di Cuba e il Partito Comunista del Vietnam, realizzata pochi giorni fa, «il dialogo sistematico e fruttifero che sviluppiamo insieme con lo studio e lo scambio di esperienze su problemi teorici e pratici del processo di costruzione del socialismo, costituiscono pilastri essenziali della solida fiducia reciproca e della cooperazione che oggi sfruttiamo in tutti gli ambiti».
Il Vietnam è un esempio per i rivoluzionari e per i popoli del mondo
Erano le grinfie di un mostro assetato di sangue, avido di dominio e d’espansione. Le sue fauci cercavano d’inghiottire un ordito magico di volontà d’acciaio e d’unità, attributi che diedero luce all’eroismo di esseri umani toccati dalla luce della nobiltà.
Uomini, donne, anziani e anche bambini seppero tessere una della più epiche opere in difesa del suolo patrio.
Nel XX secolo non ci fu un’altra guerra più genocida d’una super potenza mondiale contro un piccolo e umile popolo.
L’imperialismo USA scaricò sul Vietnam del Sud e la Repubblica Democratica del Vietnam, con un esercito sofisticato, con forze aeree, marittime e terrestri, armi chimiche, bombe di frammentazione, l’agente arancia, fosforo vivo, napalm, e persino una cortina elettronica che fu burlata rapidamente e ingegnosamente.
Su quest’ultima ricadde un’enorme brutalità aerea.
Prima, alla fine del decennio del 1940, la Francia lottava per controllare le sue colonie in Indocina, Cambogia e Laos.
Ma nonostante il supporto finanziario che le avevano offerto gli USA, i sollevamenti contro il dominio coloniale francese cominciarono a far piegare la metropoli europea. Senza dubbio, così come altre potenze, la Francia tentò di recuperare questi territori dopo il 1945, al termine della II Guerra Mondiale.
Il Laos ottenne l’indipendenza nel 1949 e la Cambogia nel 1953, e fu nel 1949 che la Francia propose al Vietnam la sua autonomia, ma si trattava di un’indipendenza limitata, perché la nazione del vecchio continente continuava a controllare il sistema difensivo e la politica estera.
Di fronte alla proposta ingannatrice, il movimento indipendentista vietnamita non smise di crescere con la guida di Ho Chi Minh, l’architetto e fondatore del Vietnam attuale, orafo delle vittorie sul colonialismo francese, sul giapponese, che dopo la sua sconfitta voleva pescare prodotti facili nelle terre e nelle coste degli annamiti, e sul colonialismo statunitense.
Lo ZioHo, come lo si conosceva, aveva proclamato il 2 settembre del 1945, la Repubblica del Vietnam, in una piazza Ba Dinh affollatissima e ribollente di giubilo nel centro di Hanoi, nel nord del Vietnam.
Gli alleati avevano sconfitto i nazisti, e la Francia, metropoli di molti paesi d’oltremare, era anch’essa liberata.
Fu in quel preciso momento che Ho Chi Minh diede al mondo un Vietnam indipendente, anche se terminava di soffrire una cruenta guerra contro i giapponesi, parte centrale dell’asse Roma-Berlino-Tokio, disposto a conquistare l’universo.
Nonostante la sempre presente allegria espressa a Ba Dinh, la Francia, protetta dagli USA si propose di riprendere le colonie e il Vietnam era la prima.
Ma si scontrò con un esercito di contadini che affrontò questo potere e nel 1954 a Dien Bien Phu, nella frontiera con il Laos, le forze coloniali meglio preparate dell’epoca soffersero una violenta sconfitta.
Quella fu la fine del colonialismo francese nel suolo vietnamita e, inoltre, l’inizio di una nuova guerra, come se fosse stata necessaria un’ulteriore prova di resistenza e di valore di questo popolo.
Apparve allora senza alcuna maschera «la preoccupazione» statunitense per «l’instabilità regionale». L’impero si compromise sempre più per contro arrestare i comunisti: gli USAnon si ritirarono dal Vietnam sino a 20 anni dopo.
In virtù degli accordi della fine della guerra e della fine del colonialismo francese in Vietnam, quelle truppe si dovevano riunire a Sud del 17º Parallelo per andare verso il loro paese.
Fu allora che gli Stati uniti appoggiarono il Governo «provvisorio» sudvietnamita con armi e denaro in quantità, perchè si facesse forte e il Vietnam restasse diviso.
A Nord, la Repubblica Democratica del Vietnam, con la sua capitale in Hanói. A Sud, la Repubblica del Vietnam del Sud, con la sua capitale in Saigón. Lì si sarebbe ubicato un Governo yanquee.
LA GUERRA DI LIBERAZIONE DEL SUD ERA UN FATTO SOTTO LA DIVISA DI HO CHI MINH: UN SOLO VIETNAM!
Contro i bombardamenti indiscriminati i vietnamiti usavano trappole di bambù nella selva, che terrorizzavano le ben equipaggiate truppe statunitensi, e addomesticavano le vespe per usarle contro l’esercito usurpatore.
Questo metodo di lotta Ho Chi Minh lo chiamò tattica e strategicamente “La guerra di tutto il popolo” per la salvezza nazionale, la libertà, la sovranità e la riunificazione.
Da lì sorse una dottrina militare.
Qualsiasi somiglianza con la realtà nell’Isola grande delle Antille non è pura coincidenza; è che Cuba è ugualmente un piccolo paese con una Rivoluzione e un Partito che con orgoglio difende gli stessi ideali, di fronte allo stesso nemico.
Nei campi di riso, nei villaggi e nelle città, nel piano o nella montagna, nei sentieri o nei fiumi, restava l’impronta della mitraglia contro l’eroico popolo indocinese, che non smise mai d’erigersi e mostrò un’infinita e solida convinzione di vittoria. Si calcola che i bombardamenti uccisero piu di due milioni dei suoi figli.
Non si arrese, divenne gigante di fronte al mostro usando la sua astuzia come arma, il suo coraggio come scudo e la sua intelligenza per fare a pezzi il poderoso nemico.
Nulla fu casuale, il popolo vietnamita combatteva seguendo i solidi principi programmatici del Partito Comunista del Vietnam, descritti dal suo fondatore, Ho Chi Minh.
Tanto valore e tanta perseveranza furono ricompensati e un giorno come oggi di 50 anni, fa i soldato statunitensi capitolarono in una fuga disordinata e abbandonarono Saigon.
UN CAMBIO STORICO NELLA LOTTA DI TUTTA L’UMANITÀ
Il 30 aprile 1975 significa il culmine di una lunga lotta durata decenni combattuta dal popolo vietnamita che, con il suo eroismo, sconfisse dapprima l’imperialismo francese, poi il giapponese e finalmente quello degli USA.
La caduta dell’allora Saigón marcò il trionfo della lotta per la liberazione del Vietnam, e della sua indipendenza definitiva e la sua sovranità.
Fu una vittoria dell’unità e della volontà di lotta del popolo vietnamita; fu un trionfo del Partito Comunista del Vietnam e del suo popolo, unito negli ideali di Ho Chi Minh, che anche se non riuscì a vederla fu il suo grande artefice e la sua ispirazione.
Il trionfo del popolo e la Rivoluzione Vietnamita contro l’imperialismo yankee significò un cambio storico nella lotta di tutta l’umanità, fu una sconfitta storica dell’imperialismo e del colonialismo.
Fu una pietra miliare per la rivoluzione mondiale, un riferimento per la storia.
L’ EROISMO DEL POPOLO VIETNAMITA NELLA VOCE DEL COMANDANTE IN CAPO FIDEL CASTRO RUZ
Hemos visto infinidad de cráteres de bombas, es imposible calcular los millones de cráteres que han dejado los bombardeos en Vietnam. Esos cráteres aparecen por todas partes. Desde el aire se puede apreciar que la mayor parte de esas bombas fueron lanzadas indiscriminadamente para sembrar el terror, sobre cualquier lugar, sobre cualquier punto del territorio de Vietnam. Y verdaderamente que algu[1]nas zonas ofrecen el aspecto de un paisaje lunar.
Hemos estado en la heroica provincia de Quang Binh, allí no quedó en pie una sola vivienda, un solo edificio, una sola construcción, una sola escuela, un solo hospital.
Durante años enteros la población tuvo que vivir prácticamente bajo tierra.
Profundamente nos ha impresionado el pueblo vietnamita, nos ha impresionado su unidad indestructible, su valor, su heroísmo, su patriotismo, su conciencia revolucionaria, su espíritu internacionalista, su entusiasmo, su capacidad de sacrificio, su ánimo de lucha y de trabajo.
Solo conociendo al pueblo vietnamita se puede comprender su victoria sobre el imperialismo. ¡Cómo un pueblo pequeño y pobre fue capaz de resistir primero y derrotar después la agresión imperialista con todo su poderío militar, técnico y económico! Solo un pueblo que defiende una causa muy justa: la causa de su libertad, de su independencia, de sus derechos más sagrados, pero además un pueblo poseído de un profundo patriotismo y de un extraordinario espíritu revolucionario, puede ser capaz de realizar esa proeza histórica.
En el pueblo de Vietnam podemos palpar la educación de un partido revolucionario y la extraordinaria huella que dejaron en el corazón y en el alma del pueblo vietnamita las enseñanzas de Ho Chi Minh.
Nuestro pueblo cooperará con Vietnam en la medida de sus fuerzas. Y no tendrán ustedes que agradecernos esa cooperación. Seremos nosotros quienes agradeceremos eternamente a ustedes los servicios que han prestado a todos los pueblos del mundo. Los servicios extraordinarios que han prestado al movimiento revolucionario mundial.
Que los vietnamitas del Norte y del Sur del río Ben Hai son exactamente iguales, que la tierra, la vida y las costumbres son exactamente iguales (Aplausos). Que el idioma es exactamente igual, que el alma es la misma. Y allí pudimos ver lo absurdo que fue dividir este país, lo criminal y lo injusto que es esa división.
No pudimos ver al ejército de los títeres, pero sí vimos y nos encontramos con el ejército de los revolucionarios. ¡Y qué ejército, qué tropa, qué combatientes, cuántas decenas y decenas de héroes extraordinarios! Con ellos tuvimos oportunidad de conversar mucho y nos dimos cuenta de que aquellos hombres jamás podrán ser derrotados.
Es esa moral y esa dignidad de los combatientes revolucionarios, lo que nos da la más absoluta confianza y la más absoluta seguridad, de que la justa causa de los derechos sagrados del pueblo de Vietnam triunfará (Applausi). Jamás el enemigo corrompido, mercenario y traidor podrá exhibir semejante espíritu.
Fonte: Discorso del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, nel Palazzo presidenziale di Hanoi, il 16 settembre del 1973.
Il VIETNAM OGGI
Oggi è una nazione con uno sviluppo rapido e una gran crescita della sua produzione di beni e servizi. Con un’enorme differenziazione è avanzato nell’industrializzazione e le tecnologie più moderne.
Se progetta che il PIL reale del Vietnam cresca del 6,8% nel 2025, e del 6,5% nel 2026, secondo l’ultima relazione d’attualizzazione economica del Banco Mondiale per il Vietnam.
Questi risultati si devono alla sicura guida del Partito e dello Stato, così come all’appoggio unanime del popolo.
Il suo sviluppo ha come punto focale la preoccupazione permanente d’elevare il livello di vita del suo popolo e costruire la giustizia sociale.
Lo sviluppo dell’economia socialista pianificata, il ruolo del mercato in questa, le relazioni commerciali e politiche con il resto dei paesi, la difesa della pace e la solidarietà, sono alcune delle caratteristiche del Vietnam che oggi stupiscono tutti .
Per il suo passato eroico, per il suo presente di avances e per quello che si propone in futuro, il Vietnam è un esempio per tutte le rivoluzionarie e i rivoluzionari e per i popoli del mondo.
ECONOMIA
7,09% di crescita del pil, nel 2024
460000 milioni di dollari in aumento del pil.
4700 dollari del pil pro capite.
800000 milioni di dollari delle esportazioni e le importazioni l
405053 milioni di dollari in esportazioni.
Tra le prime 20 economie più dinamiche del mondo.
Secondo produttore di caffè del mondo.
Quinto produttore di riso del mondo.
Quarto produttore di pesce.
Tredicesimo produttore di carbone.
UN ESEMPIO DELLO SVILUPPO DELLE TIC
+ di 20000 clienti nel mondo hanno InCorp Vietnam, fornitore leader dei servizi d’accesso a mercati globali.+ di 20000 entità incorporate a InCorp Vietnam negli ultimi dieci anni.
+ di 1500 professionisti in questa entità.
+ di 12000 transazioni di compimento annuale.