En protestas en #LosÁngeles vimos uso excesivo de la fuerza, utilización de Guardia Nacional de #EEUU, ataques a periodistas, violación de derechos de migrantes.
Pero hasta ahora no hemos visto condenas a esos hechos de políticos anticubanos. Su hipocresía es grave y enfermiza. pic.twitter.com/UclCjMkM2y
— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) June 10, 2025
I politici anticubani negli USA restano in silenzio di fronte all’ondata di repressione contro migranti e giornalisti a Los Angeles, California, ha denunciato oggi il ministro degli Esteri dell’isola, Bruno Rodríguez.
Nelle proteste a #LosAngeles, abbiamo assistito a un uso eccessivo della forza, all’impiego della Guardia Nazionale #USA, ad attacchi contro giornalisti e a violazioni dei diritti dei migranti. Ma finora non abbiamo visto alcuna condanna di queste azioni da parte dei politici anti-cubani. La loro ipocrisia è grave e disgustosa, ha accusato il Ministro degli Esteri nel caso X.
Le proteste e la risposta federale continuano ad intensificarsi oggi, con richieste di manifestazioni ad Atlanta, Burlington e New York con slogan come “Fuori l’ICE (Immigration and Customs Enforcement)” e “Ferma le deportazioni”.
Migliaia di persone sono scese in piazza per esprimere la loro opposizione alle politiche sull’immigrazione dell’amministrazione di Donald Trump, che il giorno prima aveva ordinato l’invio di altri 2000 membri della Guardia Nazionale e di circa 700 Marines del Pentagono.
Tra gli atti vandalici e l’uso della forza per reprimere le richieste di un trattamento equo per i migranti, la retorica del presidente è rivolta al governatore dello stato occidentale, Gavin Newsom, e al sindaco della città, Karen Bass, che lui definisce incompetenti.
“La situazione a Los Angeles sembra pessima. MANDATE L’ESERCITO!!!”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma social, minacciando di “dispiegare l’esercito ovunque. Non permetteremo che questo accada al nostro Paese. Non permetteremo che il nostro Paese venga fatto a pezzi”.
Da parte sua, Newsom ha fatto causa all’amministrazione repubblicana perché “dispiegare la Guardia Nazionale di uno Stato senza consultare il governatore di quello Stato è illegale e immorale”.