Le azioni di Cuba in difesa della giustizia sociale e del lavoro onesto come pilastri irrinunciabili dello sviluppo sostenibile, sono stati esposti da Marta Elena Feitó Cabrera, la ministro del Lavoro e la Sicurezza Sociale, intervenendo nella 113ª Conferenza Internazionale del Lavoro.
Nel suo discorso ha riaffermato l’impegno di Cuba con il multi lateralismo, e ha affermato che la maggioranza della forza lavoro dell’Isola è formalmente assunta con pieni diritti, conta con un accesso universale ai servizi di salute e d’educazione gratuiti, e su una copertura del 100% nella sicurezza sociale.
Poi ha sottolineato come si lavora nell’implementazione di politiche che differenziano l’economia, potenziano la scienza e l’innovazione,
Proteggono i settori più vulnerabili, tra l’altro, come strumenti per la concertazione di soluzioni giuste e sostenibili.
Feitó Cabrera ha definito il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo USA contro Cuba, come il principale ostacolo per lo sviluppo economico e sociale del paese.
Ha denunciato che il blocco impedisce che la nazione dei Caraibi conti con maggiori risorse per migliorare la qualità di vita del popolo e dei lavoratori, in particolare le loro condizioni nel lavoro e la retribuzione.
Limita l’accesso a strumenti di protezione personale, tecnologie per la sicurezza e la salute nel lavoro, pone difficoltà nella prevenzione degli incidenti nel lavoro, delle malattie da occupazione, tra i vari effetti.
Feitó Cabrera ha reiterato la volontà di Cuba di continuare a lavorare assieme all’Organizzazione Internazionale del Lavoro nella costruzione di un mondo nel quale il lavoro degno non sia un privilegio, ma un diritto umano garantito.
La difesa dei diritti del lavoro, dell’equità e della dignità umana continuerà ad essere una bandiera irrinunciabile del popolo cubano, ha sottolineato ancora la Ministro Marta Elena Feitó Cabrera.