La 34ª Fiera Internazionale del Libro, gode già aspettative internazionali perché sarà dedicata al principale promotore della lettura, il Comandante in Capo Fidel Castro, nel suo centenario.
Juan Rodríguez Cabrera, presidente dell’Istituto Cubano del Libro (ICL), ha considerato come un merito il fatto che non ha chiuso nemmeno una delle 196 editoriali del sistema, nella difficile circostanza che vive il mondo e in particolare il nostro paese, che soffre per un blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA da più di 60 anni e indurito più che mai in questi tempi.
Rodríguez Cabrera, in una conferenza stampa realizzata nel Centro Internazionale della Stampa, ha segnalato il ruolo del ICL come ente che traccia il cammino metodologico di queste entità ed ha assicurato che tutte lavorano arduamente in funzione delle differenti azioni letterarie che avvengono durante tutto l’anno, in tutta l’Isola, e specialmente della 34ª Fiera Internazionale del Libro, che gode già di un’aspettativa internazionale perché sarà dedicata al principale promotore della lettura il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, nel suo centenario.
Il dirigente ha riferito a proposito della situazione reale per comprare materiali in funzione del libro fisico che i prezzi sono cresciuti notevolmente. «Una tonnellata di carta bond costava 600 $ e oggi non si può portarla a Cuba per meno di 1500, ha spiegato, e una tonnellata di carta per gazzetta che si comprava a 400 $, come media, prima della COVID, oggi a Cuba costa 900 $, tutto questo senza il prezzo del trasporto. In queste condizioni Cuba ha realizzato la sua 33ª Feria Internazionale, che è giunta in tutte le province con la presenza di più di due milioni di persone, nella quale è stato rotto il record di partecipazione di 60 paesi», ha precisato.
«Gli amici stranieri vedono come una prodezza il principale evento letterario e sarà davvero una prodezza quello che ci aspetta, ha detto.
Credo che sia difficile per un amico di Cuba resistere alla tentazione d’accompagnarci nella Fiera che si dedica al Comandante in Capo», ha sostenuto e ha lamentato che personalità del mondo editoriale degli USA che l’hanno già visitata, sono bloccate anche loro e non possono condividere la loro cultura con Cuba, un paese solidale, un paese che non si blocca.