I dati di Cuba sui Diritti Umani

La città cubana di Sancti Spiritus, nel centro dell’Isola, ha addirittura il record del 3 x mille, cioè meno della metà delle città del meridione italiano.

Alta cura della vita dunque per i neonati cubani che ricevono nel primo anno ben 18 vaccinazioni. Non sono forse questi “Diritti Umani Fondamentali”?

Nelle carceri cubane, per esempio nel “Combinado del Este”, vicino l’Avana, vige nel regolamento carcerario la seguente possibilità. Ogni cinque settimane il detenuto può compilare un formulario in cui fa richiesta di “cella matrimoniale”. Cioè è possibile ottenere per ddhh USAun giorno la compagnia di una moglie o fidanzata in una cella privata riservata. Non solo, altri detenuti cubani, sia uomini che donne, possono fare domanda per ricevere, in alcune domeniche i familiari che allestiscono nel carcere un pranzo festivo da consumare assieme. Sembra incredibile, vero? Andatelo a spiegare ai detenuti italiani ( o statunitensi).

Il lavoro minorile a Cuba è severamente vietato dalla legge e quindi inesistente fino alla maggiore età, che a Cuba si raggiunge al compimento dei sedici anni. Prima, bambini e ragazzi devono frequentare la scuola nei vari ordini e gradi obbligatoriamente. Il risultato è che i cubani sono alfabetizzati e con una istruzione di base nella misura del 98,5% e anche la quota dei laureati è alta, attorno al 30 % e con prevalenza femminile.

Come il sistema sanitario anche quello scolastico a Cuba è completamente gratuito. Esiste all’Avana (periferia ovest dove inizia la superstrada per la città di Mariel) la ELAM, “Escuela Latinoamericana de Medicina”, dove ogni anno si laureano circa 4000 giovani studenti provenienti da molto paesi poveri latinoamericani e africani.

Il corso di studi è completamente gratuito. C’è anche una piccola parte di giovani statunitensi (una quindicina solamente, in quanto limitati dal proprio governo) che si laureano per poi andare a fare i dottori nelle periferie povere degli Stati Uniti. (Vedere la sequenza nel film-documentario “Comandante” girato all’Avana nel febbraio del 2002 dal regista Oliver Stone). Una laurea in medicina per un giovane americano negli Usa costa come minimo 50mila dollari, a L’Avana è gratuita.

Esistono al mondo altri Paesi, grandi e piccoli, poveri o ricchi, che decidono di realizzare e regalare Diritti Umani di questa portata ?

Operacion Milagro è la campagna medica internazionale che la Medicina cubana ha realizzato specie tra il 2003 e il 2009, effettuando oltre 2 milioni di operazioni di cataratta completamente gratuite, offerte ad altrettanti pazienti non in grado di pagare l’intervento nella sanità privata di molti paesi latinoamericani. Molte decine di migliaia di malati sono stati ospitati in alberghi riservati dell’Avana (per esempio l’Hotel Copacabana chiuso per alcuni anni al turismo) per essere operati negli ospedali della capitale, e molte altre decine di migliaia sono stati operati di cataratta dalle missioni mediche cubane che da molti anni sono presenti sul territorio di diversi paesi latinoamericani.

In Bolivia è accaduto addirittura un fatto straordinario nel 2006 quando nel corso della “Operazione miracolo”, ha recuperato in buona misura la vista un settantenne di nome Mario Teràn. Precisamente l’uomo che, nelle vesti di sergente dei ranger dell’esercito boliviano, nell’ottobre 1967 assassinò con 4 colpi di mitra Ernesto Che Guevara.

Etica è una parola, un termine che si può ascoltare spesso in giro per Cuba. Ci sono molti paesi al mondo – uno per esempio molto, molto vicino a noi tutti – in cui la parola “Etica” è praticamente in disuso. Facciamo un esempio di Etica cubana, diremmo quasi unico.

Lo sport cubano ha ottenuto risultati straordinari nel mondo, basti pensare al record Olimpico di Barcellona ’92 quando lo squadrone cubano (di un paese di soli 10 milioni di abitanti) si classificò 5° assoluto, vincendo la montagna di una quarantina di medaglie di cui la metà d’oro. Con l’atletica leggera, anche la boxe è sempre stato uno sport forte per Cuba con una scuola pugilistica maschile di alto livello. Orbene, alle ultime Olimpiadi di Londra 2012 è entrato in lizza per la prima volta anche il pugilato femminile e , date le tradizioni, il medagliere cubano avrebbe potuto crescere di qualche alloro con le donne pugili. Ma cosa accadde qualche mese prima dei giochi Olimpici di Londra?

Che Cuba, in un comunicato ufficiale della sua federazione pugilistica, scrisse quanto segue: “Cuba ha deciso che non invierà nessuna atleta nella disciplina del pugilato femminile. Per il motivo che questo sport non è adatto alla psicologia e alla struttura fisica femminile”. Dunque la squadra olimpica cubana rinuncia alla possibilità di avere qualche medaglia in più e si rifiuta di presentare atlete donne nel pugilato. Quindi, in un universo sportivo in cui una quantità di nazioni, anche europee, si dannano l’anima e il portafoglio per acquisire atleti e atlete straniere da naturalizzare nelle proprie squadre, Cuba fa invece questo passo e questo rifiuto. Per un principio etico.

Si legge sui giornali e si ascolta in radio e Tv che nel prosieguo delle nuove relazioni pacifiche tra Stati uniti e Cuba i primi dovrebbero dare lezioni di Diritti Umani ai secondi che ne sarebbero carenti. Cioè gli Usa a Cuba? Per favore non scherziamo. Rammentiamo a pubblico e Informazione che nell’isola di Cuba in 56 anni di governo rivoluzionario castrista nessuna persona cubana, cittadina comune, passante, abitante,disarmata, uomo, donna o ragazzo è mai stata uccisa da agenti di polizia in mezzo ad una strada.

E negli Stati Uniti sì che questo accade ogni giorno. In un solo anno decine e decine di giovani, uomini, donne, ragazzi sopratutto di colore sono stati sparati a bruciapelo da impuniti poliziotti bianchi statunitensi sui marciapiedi e strade degli Usa. Ultima, una giovane donna, uccisa per essersi spostata di corsia di marcia in auto senza usare il segnalatore, la freccia. Come, un anno fa, il 17enne nero Mikael ucciso a Ferguson con 6 colpi di pistola da un agente che gli aveva intimato: “Ragazzo cammina sul marciapiede “. Gli Usa sono pieni zeppi di armi da fuoco, a milioni. Con 11.000 morti all’anno.

E i poliziotti possono uccidere impunemente a sola e unica loro discrezione.

Tra Cuba e gli USA specificare chi deve ricevere lezioni di Diritti Umani è ovvio e quindi superfluo. La realtà quotidiana lo dimostra ampiamente con i tanti video, quasi quotidiani, degli ammazzamenti in territorio yankee.

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