Bolivia 200: due secoli di indipendenza

Dalle guerre di liberazione allo Stato Plurinazionale, il cammino di una nazione

L’Antidiplomatico

6 ago – La Bolivia celebra oggi il suo Bicentenario dell’Indipendenza con una serie di cerimonie ufficiali nella storica città di Sucre, cuore simbolico della liberazione nazionale. A guidare i festeggiamenti, il presidente Luis Arce, accompagnato da autorità nazionali, delegazioni internazionali e rappresentanti di paesi vicini, riuniti nella Plaza 25 de Mayo per rendere omaggio ai due secoli di vita sovrana del paese.

La giornata è iniziata con l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale davanti alla Casa de la Libertad, luogo dove nel 1825 fu firmato l’atto di indipendenza delle allora Province Unite dell’Alto Perú. Un momento solenne, seguito dai saluti protocollari dei capi di Stato e diplomatici presenti, tra cui diverse personalità dell’America Latina.

Nel pomeriggio, i festeggiamenti lasciano spazio alla cultura con due eventi di rilievo: una performance di un gruppo artistico proveniente dall’India e un concerto del celebre charanguista boliviano Alfredo Coca. La serata si concluderà con un concerto della ‘Orquesta Sinfónica Juvenil de Venezuela’ al Teatro Gran Mariscal, mentre domani, 7 agosto, è prevista la tradizionale Gran Parada Militare, atto finale delle celebrazioni.

Attraverso un messaggio sui social network, il presidente Arce ha sottolineato il significato storico di questa ricorrenza: “Oggi compiamo 200 anni da quell’agosto del 1825, quando i popoli dell’Alto Perú scelsero liberamente di costruire una repubblica indipendente”. Ha ricordato come la liberazione dalla dominazione spagnola sia stata il frutto non solo di 15 anni di guerre, ma anche di secoli di resistenza indigena, culminati nella creazione di uno Stato Plurinazionale, modello inclusivo che oggi rappresenta una delle maggiori conquiste boliviane.

“È un cammino lungo, che ora spetta a tutti noi preservare”, ha aggiunto Arce, ribadendo l’impegno per la sovranità e la democrazia.

Nella serata di ieri, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha partecipato al seminario internazionale ‘Bicentenario de Bolivia 1825-2025’, tenendo un discorso carico di riferimenti storici e politici. “Ricordare la nascita della Bolivia significa onorare due giganti delle Americhe: Antonio José de Sucre e il Liberatore Simón Bolívar”, ha dichiarato, esaltando il legame tra i due paesi.

Maduro ha inoltre lanciato un appello all’unità continentale contro l’imperialismo: “Il Sud America deve ritrovare la sua strada, quella dell’emancipazione e dei modelli autonomi”. Un passaggio centrale del suo intervento è stato il sostegno alla storica rivendicazione boliviana di accesso al mare: “La Bolivia avrà sempre il nostro appoggio, come figli di Bolívar e Sucre”.

Il 6 agosto non rappresenta solo una data istituzionale, ma un simbolo di orgoglio collettivo. In tutto il paese, i boliviani commemorano l’eroismo dei padri fondatori e riaffermano i valori di libertà e autodeterminazione. A Sucre, capitale costituzionale, le celebrazioni uniscono storia e modernità, tra parate militari, eventi culturali e riflessioni sul futuro.

 

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