Henry Kissinger, che non riposerà in pace, propose, nel 1976, di bombardare L’Avana, sottoporre la città ad un blocco navale e minare i porti di Cuba. Lo fantasticò seriamente, secondo i documenti declassificati quasi dieci anni fa e pubblicati da Peter Kornbluh, ricercatore presso il National Security Archive della George Washington University.
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Quando il capitalismo mostra il suo volto più macabro
L’aggressione israeliana è senza precedenti nella storia contemporanea del dopoguerra.
La conclusione più evidente che si può trarre da un’analisi sommaria degli eventi in Palestina porta a un aspetto che non è stato affrontato dai media mainstream, che cercano di dominare la narrazione di ciò che sta accadendo lì: l’aggressione contro la Striscia di Gaza espone il lato più oscuro e ripugnante del sistema capitalista.
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La doppia morale dell’Europa
Il Parlamento europeo “così preoccupato” per i diritti umani a Cuba, approvando una serie di risoluzioni che condannano violazioni inventate dal Dipartimento di Stato USA, simili a quelle contro il Venezuela, non ne ha redatta nemmeno una per condannare e sanzionare Israele per i crimini contro l’umanità commessi nei suoi continui bombardamenti di ospedali e centri per i rifugiati palestinesi.
Terrorismi di Stato
L’attuale guerra genocida dello Stato sionista di Israele contro la Palestina ha rimesso nel dibattito politico il concetto di terrorismo e, di conseguenza, la necessità di ricorrere al termine terrorismo globale di Stato per caratterizzare la politica di violenza perpetrata dagli apparati statali contro i popoli e governi, con il proposito di infondere paura e paralisi sociale, violando così il diritto nazionale e internazionale.
Dichiarazione UPEC
Genocidio in Palestina, l’indifferenza e la manipolazione sono crimini
In apertura dell’XI Congresso dell’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), dopo aver reso un minuto di silenzio per le già migliaia di vittime, torniamo ad allertare sul pericolo di genocidio contro un popolo sottoposto, da più di 70 anni, ad un’usurpazione dantesca.
Cuba si guarda nello specchio palestinese
La Jornada Rosa Miriam Elizalde
Come è solito accadere, dal 1992, solo due paesi hanno votato all’ONU a favore del blocco contro Cuba: USA e Israele. Tuttavia, questa volta, non è stata la stessa la routine del mondo contro due governi perennemente sordi alle Nazioni Unite. Coloro che continuano a giustificare le sanzioni contro il mio Paese sono i principali attori del massacro di Gaza che dimostra come le politiche di massima pressione su un popolo possano portare non solo all’abominio morale dell’apartheid, bensì al genocidio diretto e programmato della popolazione civile.
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Blocco e genocidio
Il genocidio non è solo lo sterminio diretto con le armi. È anche la distruzione della qualità della vita, delle condizioni materiali di vita di una popolazione. È l’impoverimento premeditato, l’asfissia economica e la persecuzione di tutte le strade attraverso le quali una piccola economia può tentare di riprodursi.
Venezuela comunicato 5 novembre
L’odio e la menzogna ai tempi dell’olocausto palestinese
L’odio è uno strumento politico utilizzato dai potenti per dominare, è terreno fertile per persecuzioni e genocidi
Raúl Antonio Capote
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La storia non perdonerà gli indifferenti, e noi non staremo tra loro
«Condividiamo anche il dolore per la sofferenza provocata dalle vittime civili israeliane del conflitto, ma non accettiamo una certa indignazione selettiva che pretende di non riconoscere la gravità del genocidio che oggi si perpetra contro i palestinesi, presentando il lato israeliano come la vittima e non riconoscendo 75 anni di attacchi, di occupazione, di abusi e di esclusioni», ha indicato il Capo di Stato in un comunicato.
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A 40 anni dall’invasione statunitense di Grenada
Sono passati 40 anni dall’invasione militare statunitense dell’isola caraibica di Grenada, nota come Operazione Urgent Fury, che ha provocato almeno 70 morti e 358 feriti.
L’operazione militare statunitense contro l’isola di Grenada iniziò il 25 ottobre 1983. I combattimenti continuarono per diversi giorni e il numero totale di truppe statunitensi raggiunse circa 7000 unità.
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Fidel sulla Palestina
#Fidel: Póngase fin cuanto antes al genocidio del pueblo palestino, que tiene lugar ante los ojos atónitos del mundo. Protéjase el derecho elemental a la vida de sus ciudadanos, de sus jóvenes y sus niños. Respétese su derecho a la independencia y a la paz.#FreePalestine pic.twitter.com/CBSQk2ZY5F
— Miguel Díaz-Canel Bermúdez (@DiazCanelB) October 25, 2023
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha sottolineato oggi la validità delle parole del leader storico della rivoluzione, Fidel Castro, sulla questione palestinese, espresse 44 anni fa nella sede delle Nazioni Unite.
Cuba ha reclamato nel Consiglio di Sicurezza la fine dell’aggressione alla Palestina
Crisi di ottobre: la luce del coraggio e della dignità di Cuba
I suoi momenti più acuti si svolsero dal 22 al 28 ottobre 1962, e ciò bastò a far guardare l’umanità, elettrizzata e in attesa, alla possibilità quasi imminente di una guerra nucleare, che forse avrebbe definito la sua stessa esistenza.
Conosciuta a Cuba come Crisi di Ottobre, mentre la propaganda mondiale la diffondeva con il nome di Crisi dei Missili, in questa nazione non è mai un ricordo sbiadito che sarebbe bene dimenticare.
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Cubainformacion: Palestina e Cuba
Oggi Palestina, domani Cuba: i diritti umani della “dissidenza” cubana
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
“Israele ha promesso una risposta senza precedenti che spero possa fare adesso. (…) Magari ci accorgiamo, domani, che l’unica cosa che rimane della Striscia di Gaza è la striscia. Per porre fine a quell’incubo una volta per tutte” (1). Sono le parole del presentatore e candidato sindaco di Miami, Alex Otaola, nel suo programma.