L’invasione ha una pessima stampa, quei primi piani di stivali stranieri calpestando una spiaggia o un quartiere, come El Chorrillo, a Panama, che ancora non conosce il bilancio dei morti. Dopo più di un secolo di pratica implacabile, gli interventi militari USA in America Latina sono caduti nel discredito, hanno perso fascino, sono passati di moda. Ora si aggrappano ai golpe morbidi.
Poi attraendo l’attenzione dei media internazionali e guidati dalle agenzie di Washington, cercare di provocare la repressione delle forze di sicurezza con azioni violente o illegali, immagini che devono essere immediatamente proiettate attraverso la stampa come una violazione dei diritti umani, e utilizzate per giustificare qualsiasi azione contro il governo. Si realizzano così i detti «colpi blandi».
A Cuba, dialogo per la libertà artistica; nei media, “repressione e censura”
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
La Spagna è lo stato al mondo con il maggior numero di condanne di reclusione ad artisti: 14 l’anno scorso (1). Ma la sua stampa riempie i titoli dei giornali con la presunta “censura” artistica a Cuba, perché lì c’è stata una piccola protesta, senza incidenti, di un piccolo gruppo di artisti, che sono stati ricevuti dal Vice Ministro della Cultura e con cui hanno concordato un’agenda di dialogo (2): “E siamo arrivati, diciamo, ad un consenso di temi, di questioni che l’istituzione è disposta a prenderne cura, stiamo arrivando ad un programma a cui partecipino non solo coloro che sono stati ieri al Ministero, ma la gran massa di artisti e scrittori che hanno, ovviamente, molto da dire” spiegava il vice ministro Fernando Rojas alla televisione cubana (3).
Rivoluzioni colorate, golpe morbidi o golpe blando sono, in realtà, un meccanismo di intervento estero indiretto, creato dalla CIA per applicare, nelle nuove condizioni geopolitiche della fine del XX secolo e dell’inizio del XXI, con il minor numero possibile di perdite, la vecchia politica di cambiamento del sistema sociale in quei paesi che hanno qualche obiettivo strategico per gli USA.
Il Venezuela è un paese vittima della politica interventista che ha caratterizzato il governo degli Stati Uniti (USA), un atteggiamento esacerbato dall’arrivo di Hugo Chávez al potere, nel 1999.
Dopo la vittoria di Nicolás Maduro, nel 2012, la politica imperialista ha iniziato a infilzare le sue lance contro la Rivoluzione Bolivariana. Vi invitiamo quindi a conoscere la cronologia degli assalti del governo degli Stati Uniti contro il Venezuela.
Le minacce aperte d’intervento militare contro il Venezuela e la nomina di un “governo parallelo” implicano la continuazione del decreto di Obama e i (falliti) colpi di Stato del 2014 e del 2017, sfruttati con la “rivoluzione colorata” o “golpe morbido”.
Il Parlamento nicaraguense, a grande maggioranza, ha votato un decreto di scioglimento per 5 diverse ONG nicaraguensi, accusate di aver svolto un ruolo di sostegno organizzativo e direzione politica nel tentativo del colpo di stato che ha insanguinato il Nicaragua dal 18 aprile fino al luglio scorso.
La partecipazione del corpo militare è stato uno dei punti di maggiore discussione nei social network prima, durante e dopo la crisi. Dal momento quando l’esercito del Nicaragua avrebbe chiesto dimissioni immediate del presidente Daniel Ortega o quando l’Ospedale Militare si sarebbe rifiutato di fornire assistenza medica ai manifestanti feriti. Tuttavia, la stessa istituzione si è incaricata reiteratamente di smentire queste voci.
La strategia dell’USAID in Nicaragua è tracciata a lungo termine, coprendo il periodo 2010-2020 in vista delle elezioni presidenziali del 2021. Per questo, si è lavorato in funzione di tre obiettivi generali:
Dallo scorso mese di aprile il Nicaragua è investito da un’ondata di violenza. Per i soliti noti del circuito mainstream in compagnia di alcuni settori progressisti si tratta della risposta spropositata di un governo autoritario a legittime proteste popolari.
La Rivoluzione Cubana costituisce una fondamentale pietra miliare nella storia dell’umanità che sfida la legittimazione del capitalismo globale. In tutte le maggiori regioni del mondo la Rivoluzione Cubana è stata una fonte di ispirazione nell’inarrestabile lotta contro la dominazione neocoloniale e l’imperialismo USA.
Il procedimento di impeachment contro la presidente brasiliana Dilma Rousseff «è un golpe parlamentare che rientra nella strategia del governo degli Stati Uniti di destabilizzare i governi democratici e popolari dell’America latina», secondo Frei Betto, uno dei principali esponenti della Teologia della liberazione brasiliana, nonché amico di lunga data di papa Francesco.
Un giovedì 2 aprile del 1964 un altro colpo di stato, un colpo di stato civico-militare, veniva consumato, liquidando un governo eletto dal voto popolare e sovrano. In quell’occasione, le stesse forze che ieri hanno vinto, ricorsero alle caserme. Adesso le truppe non sono più indispensabili.
Il Governo degli Stati Uniti (USA) ha sostenuto questo mercoledì che il processo di destituzione della presidentessa del Brasile, Dilma Rousseff, si è verificato all’interno del “quadro costituzionale” e ha promesso di lavorare con il presidente ad interim Michel Temer.