Tag Archives: guerra culturale

Una produzione di CIA e Pentagono

Ted Snider https://misionverdad.com

Non ho visto il film ‘Top Gun’ e non mi prenderò il fastidio di vedere il tanto atteso sequel, ‘Top Gun: Maverick’. Perché dovrei farlo? Se volessi vedere un film prodotto dal Pentagono o dalla CIA, mi limiterei a vedere ‘La fattoria degli animali’.

Sul serio. Nel momento più ironico della storia della letteratura, la CIA ha realizzato una versione cinematografica animata de ‘La fattoria degli animali’. Ovviamente riscrivendo il finale di Orwell per adattarlo al messaggio. L’agente della CIA, Howard Hunt, famoso per il Watergate, avrebbe ricordato, nelle sue memorie, che “lo hanno ritoccato per migliorare il messaggio anticomunista e lo hanno distribuito in tutto il mondo nella speranza che lo vedessero sia genitori che figli”.

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Censura e libertà di espressione

Nel 2017, prima, e poi nel 2019, gli autori Tom Secker e Matthew Alford hanno ottenuto documenti declassificati della CIA, del Dipartimento della Difesa USA e del National Security Agency che descrivono in dettaglio sino a che punto queste istituzioni si coinvolgevano nei progetti filmici USA

Ernesto Estévez Rams  www.granma.cu

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Latin Grammy: corruzione per favorire la canzone controrivoluzionaria

Media internazionali pubblicano che Gabriel Abaroa, l’ex presidente emerito e CEO (direttore esecutivo) del gruppo che assegna i premi musicali Latin Grammy, sarebbe stato comprato per l’ammontare di un milione di dollari per favorire il tema controrivoluzionario /Patria y vida/ come Canzone dell’Anno.

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Qui si combatte una guerra semiotica (anche)

Tutte le offensive che l’impero yankee prepara contro Cuba, travestito da “uomini e donne liberi”, sono imboscate di provocazioni infette da golpismo rancido e prediche criminali.

Fernando Buen Abad www.granma.cu

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Egemonia e cultura in tempi di controinsurrezione soft

Gilberto López y Rivas www.jornada.com.mx

L’ultimo libro di Néstor Kohan, ‘Egemonia e cultura in tempi di controinsurrezione soft’ (Ocean Sur, 2021), va letto con urgenza per comprendere appieno i processi attuali che il comandante Fidel Castro considerò come battaglia di idee, nei campi della cultura e delle scienze sociali.

Il libro è preceduto da brani di due stimati professori argentini, sequestrati e scomparsi dalla dittatura militare, Daniel Hopen e Haroldo Conti, che mostrano uno dei tratti distintivi del fascismo e del terrorismo di stato globale: il suo odio per l’intellighenzia rivoluzionaria.

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Influencer o agente politico degli USA?

L’inserimento di Yotuel nella lista degli ospiti della Casa Bianca risponde alla strategia di comunicazione concepita per avvicinare il discorso di Washington al popolo cubano, in particolare alle generazioni più giovani

Daily Pérez Guillén  www.granma.cu

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Oggi è più utile Padura che Vargas Llosa

Centro Studi Italia Cuba

Non c’è alcun dubbio che il maggior problema che affligge la società cubana è l’illegale, immorale e disumano blocco economico, commerciale e finanziario che, nel corso degli ultimi 60 anni, i successivi governi degli Stati Uniti hanno mantenuto sul piccolo paese.

Ma dato che questo è innegabile, ultimamente sono comparsi sulla scena persone e istituzioni che, senza negare i barbari pregiudizi delle molestie yankee, cercano altre ragioni per spiegare la situazione economica e sociale dell’isola.

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Didattica della comunicazione: testa e croce della guerra contro Cuba

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

Cuba è un paese in guerra, oggi come 60 anni fa. L’ambiente del potere nemico continua a cercare di affondare la nave della Rivoluzione, aprendo due grandi vie d’acqua: quella della guerra economica e quella della guerra psicologica. Blocca il commercio e le finanze mentre, davanti all’opinione pubblica -cubana e planetaria- addossa le carenze generate alla natura dell’attuale sistema sull’Isola. Sono le due facce della stessa moneta: la guerra alla sovranità cubana.

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Il ricatto economico come arma della guerra culturale contro Cuba

La maggior parte delle operazioni clandestine della CIA in America Latina, durante gli anni ’60, erano dirette contro la Rivoluzione cubana e contro Fidel Castro. “Non più Cube” era la consegna dell’agenzia in quei giorni.

 Raúl Antonio Capote  www.granma.cu

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Nuovi capitoli della permanente guerra culturale contro Cuba 

https://misionverdad.com

Più del 70% della popolazione cubana è nata sotto il blocco USA, unico al mondo per la sua durata, ma anche per la capacità del popolo di resistere ed evitare un’aggressione continua. Questo ha plasmato l’essere ed il fare della società cubana.

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La formula di Praga e le rivoluzioni di colori per Cuba

Raúl Antonio Capote

Durante l’offensiva culturale sferrata dalla CIA contro il socialismo, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’agenzia d’intelligenza statunitense creata nel 1947 si era infiltrata in tutti gli spazi della cultura.

La CIA pubblicò autori conosciuti che seguivano la linea di Washington, realizzò molte azioni per contrastare l’arte con alcun contenuto sociale, sovvenzionò giornali e giornalisti e comprò artisti e intellettuali.

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Vivere la Rivoluzione, amare la nostra bandiera

Yusuam Palacios Ortega https://redh-cuba.org

Affrontiamo, oggi, una diseguale guerra culturale che si traduce nella presa di partito tra socialismo e capitalismo; tra la cultura dell’essere o la cultura dell’avere, tra il patriottismo o l’egoismo che trova la sua massima espressione in un individualismo spietato. La lotta per la sopravvivenza umana trova un ostacolo molto forte nel capitalismo divoratore dei popoli, delle loro culture, identità e simboli, che, attraverso la legge del più forte, lotta come fiera ingabbiata per mantenere la sua egemonia.

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Jack Ryan e l’industria culturale della guerra contro il Venezuela

Franco Vielma  http://misionverdad.com

Recentemente ha trasceso il lancio, per il 1 novembre, della seconda stagione della serie Jack Ryan, da parte di Amazon Prime Video e la cui trama sarà incentrata sul Venezuela.

Jack Ryan è una serie TV in abbonamento, omonima del personaggio di Tom Clancy, centrale nei suoi romanzi, ambientati nel mondo dell’intelligence militare USA, della Guerra Fredda e delle minacce contro gli USA.

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Chisciotte non ha detto questa frase

Il testo «Balene e squali» ha provocato il ripudio dei nostri nemici o meglio dei dipendenti dei nostri nemici. Non ho incontrato, senza dubbio, nessun tentativo serio di analisi, ma solo insulti e definizioni volgari, cioè l’abituale.

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Contro Cuba e Venezuela, guerra sporca in nome dei “diritti umani”

di Geraldina Colotti

La foto è di quelle che stimolano pietà e indignazione. Ritrae una donna affranta su una sedia. Il telefono abbandonato sul tavolo accanto agli occhiali indica che ha appena ricevuto una notizia catastrofica, che l’ha annientata. Di fianco, si vede un piccolo altare votivo con la foto di un giovane scomparso, simile a quelli mostrati in Messico dalle madri dei desaparecidos, o in Europa sulle strade che stroncano giovani vite per l’alta velocità.

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