Tag Archives: guerra mediatica

La guerra delle fake news non è cambiata

Ci provarono allora e ci provano oggi!

 

Una simultanea e infruttuosa crociata mediatica fu lanciata dalla CIA contro il paese, che, dopo aver sconfitto l’invasione mercenaria in sole 66 ore, tornò alla normalità e, senza abbassare la guardia, si mise a celebrare un Primo Maggio socialista.

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Munizione semiotica

Nella società dello spettacolo, come l’avrebbe chiamata Guy Debord, le relazioni sociali sono mediatizzate da un insieme infinito di immagini e percezioni spesso manipolate o falsificate.

Michel E. Torres Corona  www.granma.cu

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Come opera la guerra mediatica?

Patrizia Villegas   www.cubadebate.cu

Convertiti in esperti di una cosa e dell’altra, a causa del sovraccarico di informazioni, che ci dà quella sensazione di sazietà, ma che in pratica costituisce un meccanismo efficace per farci avere la posizione che l’egemone ha costruito per essere consumata da milioni di persone.

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Cuba: lezioni da una guerra incompiuta

A Cuba, la transizione socialista, contro quell’egemonia capitalista, affronta grandi sfide e svantaggi molto particolari, rispetto ad altri paesi che, come noi, non condividono il permissivismo verso il dominio USA e/o sviluppano progetti socialisti

Iroel Sanchez  www.granma.cu

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Cubainformacion: donne e dignità

Donna e dignità con bandiera cubana

 

Se la stampa corporativa ha utilizzato, sistematicamente, dagli eventi dell’11 luglio a Cuba, un trucco di manipolazione, è quello del furto d’identità.

Abbiamo visto numerose notizie sulle proteste, illustrate cinicamente con immagini di persone scese in strada per difendere il governo cubano.

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La battaglia della comunicazione

Un messaggio mira a produrre determinati effetti, ma può scontrarsi con situazioni locali, con diverse disposizioni psicologiche e desideri, e produrre un effetto boomerang, si chiude sempre sul ricevente ed è lì dove si decide la battaglia

Ernesto Estevez Rams  www.granma.cu

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Cambiare l’opinione pubblica verso Cuba, vecchio scopo yankee

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

Le azioni che oggi il governo USA sviluppa contro Cuba sono riciclaggi di altre avviate dal 1959 e, pur non ottenendo i risultati ambiti, insistono perché l’odio della Rivoluzione li acceca.

Uno sguardo a vecchi documenti del Dipartimento di Stato e della CIA  permettono affermarlo, come il memorandum presentato l’8 maggio 1961 da Arthur Schlesinger, assistente speciale del presidente J.F. Kennedy, al sottocomitato di azione politica della task force cubana, archiviato nella biblioteca Kennedy, Cuba 1961, cassa 31, in cui si afferma: “La nostra missione è ridefinire il conflitto a Cuba, in modo che faccia cambiare l’opinione pubblica, non solo in questo emisfero, bensì anche in Europa, Africa e Asia”.

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Venezuela “capitalismo da bottega”

Un nuovo “racconto” tossico contro il processo bolivariano

Geraldina Colotti

Non lasciarsi sviare dagli eventi, né dai venti che, complici le reti sociali, ne nascondono l’origine e le cause. È questo il primo compito dell’analista internazionale, sempreché attinga agli strumenti di lettura forniti dal marxismo, tuttora assai efficaci per “decriptare” sia i meccanismi delle società complesse, sia i meccanismi di quelle avviate ad esserlo. La rivoluzione digitale, analizzata puntualmente dal presidente Maduro nelle “3 R.net” come cruciale passaggio d’epoca, amplifica, infatti, anche la diffusione di “racconti” tossici di stampo postmoderno, che la guerra mediatica si incarica di posizionare.

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Il silenzio e la censura come ricompensa per coloro che difendono Cuba

Chiunque si scontri con gli eserciti mediatici dell’impero riceve come “premio” all’insubordinazione, la censura e il silenzio

 

Raul Antonio Capote  www.granma.cu

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Cubainformacion: Cuba, Colombia e…media

Proteste in Colombia e Cuba: contrasti sulla stampa USA

 

Il New York Times ed il Washington Post hanno tardato cinque giorni ad informare sulle proteste, dello scorso aprile, in Colombia.

Su quelle di Cuba, a luglio, solo poche ore.

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La grande truffa

Si osserva la tendenza di pubblicazioni arbitrarie e manipolate dei tassi di cambio nei media finanziati dall’estero, così come d’informazioni false che sono state smentite dai nostri media di comunicazione e in siti istituzionali.

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Cubainformacion: giornalisti o mercenari

Cuba: esilio di giornalisti o indulgenza con i mercenari?

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

 “Tutta un’odissea alla ricerca della libertà”, leggiamo (1). “Esiliano da Cuba” due “giornalisti indipendenti” del media “ADN Cuba” (2). Molto triste e serio, senza dubbio. Ma aspettate… giornalismo indipendente? ADN Cuba?

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Un’interessante riflessione sull’unità quando si parla di Cuba

L’unica discussione rivoluzionaria è quella che giova alla Rivoluzione.

Si potrebbe dire che la storia dei movimenti rivoluzionari in tutti i paesi è segnata dalla disunione e dalla controversia, dalle divergenze di metodo, dalle disquisizioni teoriche, dalle identità di gruppo, con un’eventuale unità in circostanze e leadership momentanee, ma la dispersione come tendenza permanente e l’energia spesa nella discussione come costante. La rivoluzione cubana è nata dal superamento a lungo termine di tutto ciò.

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Venezuela. Come liberare le forze produttive in uno schema di economia di guerra

Geraldina Colotti

È noto che, nei confronti del Venezuela bolivariano, è compito della guerra mediatica, che accompagna la guerra economico-finanziaria decisa dall’imperialismo, distorcere o nascondere i risultati positivi.

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Artisti nordamericani trascinati in campagne contro Cuba

Arthur González  https://heraldocubano.wordpress.com

Quelli che tanto odiano la resistenza e la dignità del popolo cubano, non smettono di inventare campagne per cercare di sconvolgere la realtà di un paese che  affronta la guerra economica, commerciale e finanziaria più crudele della storia.

Né azioni terroristiche che hanno causato migliaia di morti e perdite economiche milionarie, invasioni mercenarie, reti di spionaggio, fabbricazione di “dissidenti”, introduzione di malattie e parassiti per distruggere i raccolti e infestare persone e animali, insieme alla catena di menzogne ​​costruite per macchiare l’opera sociale di Cuba, hanno potuto cambiare il corso socialista di una piccola isola a sole 90 miglia dall’impero più crudele del mondo moderno.

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