Continua la stagione del lawfare contro i leader progressisti in America Latina. La vicepresidente dell’Argentina Cristina Kirchner è stata condannata a sei anni di carcere dal Tribunal Oral Federal Nº2 (TOF 2) composto dai giudici Andrés Basso, il presidente Jorge Gorini e Rodrigo Giménez Uriburu nel caso Vialidad, per i reati di amministrazione fraudolenta con danno alla pubblica amministrazione. Inoltre, il verdetto ha stabilito che alla vicepresidente sarà vietato ricoprire cariche pubbliche a vita.
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Manuale di istruzioni per indurre un magnicidio
Robert Montoya | Cubadebate
Questa volta è fallito ma poteva non fallire. Solo il nervosismo o l’imperizia nel maneggio di armi da fuoco possono spiegare perché Fernando Andrés Sabag, l’uomo che ha cercato di uccidere, con la sua pistola a pochi centimetri di distanza, la vicepresidentessa Cristina Fernández de Kirchner fallendo, due volte, nel premere il grilletto della sua pistola.
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Cristina, la speranza e la prospettiva
Angel Guerra Cabrera | La pupila insomne
L’ultimo e scandaloso episodio della guerra giudiziaria e mediatica contro Cristina Fernández de Kirchner sta facendo pagare un alto costo politico alla destra, incapace di calcolare le riserve di energia politica accumulate nel popolo. Non è ozioso ricordare la richiesta del PM per l’imputata: 12 anni di reclusione e inabilitazione a vita dall’occupare cariche pubbliche.
Anulan condena contra Lula en Brasil
Lula: crolla la montatura, ora si perseguano i persecutori
La bella fotografia che accompagna quest’articolo mostra Papa Francesco che abbraccia Lula e dice: “Te lo dicevo, Lula, che la verità sconfiggerà la menzogna”. Così è stato. Sta emergendo a poco a poco la verità dei fatti. Una verità che ci parla senza ombra di dubbio di una vergognosa montatura costruita a tavolino dal giudice Moro, uno di quei magistrati che infangano colla loro stessa esistenza la loro categoria di appartenenza.
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Lula, il Brasile torna a respirare
Fabrizio Casari www.altrenotizie.org
Il giudice Edson Fachin, del Supremo Tribunale Federale del Brasile, ha dichiarato nulli gli atti che hanno portato alla persecuzione giudiziaria, alla carcerazione ed alla sospensione dei diritti civili e politici di Ignacio Lula Da Silva. Potrebbe finire così l’agonia della giustizia brasiliana e quella personale di Lula, vittima di un complotto politico-giudiziario deciso a Washington e organizzato a Brasilia. Pur con altri procedimenti in corso, Lula è tornato soggetto di diritto, candidabile ed eleggibile, essendo venute meno le inibizioni ai diritti politici che le sentenze avevano prodotto.
Lula assolto
Atilio Borón www.cubadebate.cu
Quando nell’aprile 2018 Lula è stato condannato al carcere dal giudice Moro, Vargas Llosa lo ha elogiato nella sua nota pubblicata su El País di Madrid (e riprodotta in centinaia di giornali della regione) “come modello esemplare per il resto del pianeta”.
Miseria morale del “giornalismo indipendente”
Risaminando alcuni vecchi appunti accumulati nel disco rigido del mio computer, ho trovato una serie di dichiarazioni dell’Accademia Nazionale di Giornalismo (ANP) d’Argentina che manifestava la propria preoccupazione per la libertà di espressione e l’attacco a “giornalisti” come Luis Majul e Daniel Santoro.
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Le impronte USA nel Lava Jato
Un partito, quello di Fidel
Ho la più profonda convinzione che
l’esistenza di un partito è e dev’essere,
per un lungo periodo storico che nessuno
può prevedere sino a quando, la forma
di organizzazione politica della
nostra società»
—Fidel Castro
L’ex agente della CIA Philip Agee dichiarò nel marzo del 1987, in un’intervista a Zona Zero citata da Alfredo Grimaldos a pagina 150 del suo libro del 2006 “La CIA in Spagna”, pubblicato a Cuba nel 2007:
«Nel Programma Democrazia, elaborato dall’Agenzia, si dedica una speciale attenzione alle fondazioni dei partiti politici tedeschi, soprattutto alla Friedrich Ebert, del Partito Socialdemocratico, e la Konrad Adenauer Stiftung, dei democristiani. Queste fondazioni erano state stabilite dai partiti tedeschi negli anni ’50 e si utilizzarono per canalizzare il denaro della CIA verso queste organizzazioni, come parte delle operazioni di ‘costruzione della democrazia’, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dopo negli anni ’60, le fondazioni tedesche cominciarono ad appoggiare i partiti fratelli ed altre organizzazioni all’estero e cercarono nuovi canali per il denaro della CIA.
Cubainformacion: Operazione Condor ieri ed oggi
Operazione Condor: impedire l’esempio di Cuba, ieri e oggi
L’Operazione Condor, stabilita nel 1975, deve il suo nome all’operazione della CIA per assassinare Fidel Castro in Cile.
Il suo obiettivo era abbattere i movimenti di sinistra in tutta l’America Latina, distruggendo l’esempio della Rivoluzione Cubana.
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Non lasciarci convertire in mansuete colonie
Quanto accaduto contro Evo e Correa rafforza la giuridicizzazione intrapresa dalla destra, l’OSA ed il governo USA, contro tutti i dirigenti popolari della regione latinoamericana
Elson Concepción Pérez www.granma.cu
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Venezuela. Sanzioni e lawfare, armi subdole delle democrazie borghesi
di Geraldina Colotti
Democrazia “partecipata e protagonista”. Così la costituzione bolivariana definisce l’importanza del potere popolare in Venezuela. Questo significa che la politica, intesa come gestione della polis, non è delegata a un atto rituale da espletare con il voto a ogni tornata elettorale, ma è organizzazione quotidiana, diretta e responsabile che riguarda ogni persona, intesa come essere sociale. Prevede soggetti consapevoli delle cause e delle conseguenze del proprio agire nel mondo, che non si limitano a essere spettatori o spettatrici.
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Ecuador. Respinta la candidatura di Rafael Correa
di Geraldina Colotti
In Ecuador, il 7 febbraio 2021 si svolgeranno le elezioni per rinnovare il governo e il parlamento. Dalle primarie realizzate dalle varie formazioni politiche nel mese di agosto, sono emerse 20 formule, che si candidano come presidente e vicepresidente, 16 delle quali si sono iscritte nel registro elettorale entro il 3 di settembre. Avrebbe voluto farlo, attraverso una delega data alla sorella, anche l’ex presidente Rafael Correa, candidato alla vicepresidenza di Andrés Arauz per il partito Centro Democratico.
La giudizializzazione di Álvaro Uribe
L’inizio di una nuova narcoguerra in Colombia?
https://medium.com/@misionverdad2012
In Colombia, una decisione unanime della Corte Suprema di Giustizia ha posto agli arresti domiciliari il senatore ed ex presidente Álvaro Uribe Vélez, atto questo che rappresenta una pietra miliare nella storia contemporanea della Colombia ed un fatto di scalpore internazionale.
Uribe, che ha più di 200 processi penali contro di lui per un lungo elenco di crimini, è accusato di atti di corruzione e frode processuale nel caso di “falsi testimoni” contro il congressista Iván Cepeda; processo giudiziario che ha portato Uribe ad una dichiarazione dinanzi a questa Corte, nel 2018.