Non saremo utili idioti propagandisti della genialità perversa di manipolare pensieri e modi di produrli. Non serviremo il piano di manipolazione implicito nel prendere sul serio le imboscate scientifico-pubblicitarie della NATO. Diremo che l’unica cosa nuova è la lotta che costruisce un mondo senza capitalismo
L’ombra della NATO si allunga minacciosa anche sull’America Latina. Dal 2018 infatti la Colombia è entrata a far parte dell’alleanza del nordatlantico in qualità di ‘partner globale’, titolo riservato a quei paesi che secondo lo statuto del blocco occidentale non possono aderire come membri effettivi.
Spesso, e comprensibilmente, si domanda agli analisti internazionali se vi sarà un cambiamento nella politica estera degli Stati Uniti a seconda che alla Casa Bianca governi un presidente repubblicano o uno democratico. Premesso che, per un marxista, è sempre buona norma sfuggire i manicheismi e guardare alla situazione concreta nei suoi rapporti di classe, determinati storicamente, rilevare che, a livello internazionale, l’essenza della politica estera nordamericana non presenta discontinuità effettive, non è una presa di posizione ideologica.
La Colombia è sempre stata un paese scosso dalla violenza, ma il 2020 è stato un anno particolarmente pieno di dolore e grondante sangue. Anche il 2021 è iniziato come aveva finito il 2020, con l’ assassinio di una ex guerrigliera delle FARC-EP, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, Yolanda Zabala Mazo, di 22 años, nome di battaglia Liliana Estrada.
Chiudere siti web negli USA, bandire l’ “ideologia LGBT” in Polonia, massacrare in Colombia: aneddoti senza notizia
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
Una persona su una sedia a rotelle è stata scaraventata a terra dall’impatto del getto d’acqua della polizia antisommossa (1).
Nello stesso scenario, giorni prima, un poliziotto gettava nel fiume, da un ponte, un manifestante minorenne (2). Entrambe le immagini di repressione sarebbero state prima pagina sulla stampa di mezzo mondo, se fossero avvenute a Cuba o in Bielorussia (3). Ma poiché corrispondono al Cile, non ci sono prime pagine, né condanne da parte USA o dell’Unione Europea (4).
In un’intervista a Fox News, il presidente USA, Donald Trump, ha dichiarato che non ama perdere e che, in caso di vittoria dell’avversario democratico Joe Biden alle presidenziali del 3 novembre, potrebbe anche non riconoscere il risultato. Poi ha definito l’avversario, che i sondaggi danno in vantaggio di 15 punti, un vecchio instabile “mentalmente distrutto”.
Negli ultimi anni, abbiamo visto come si integra sempre più l’esercito USA nelle strutture militari dell’America Latina e dei Caraibi. Le operazioni multinazionali nella regione sono solo la punta dell’iceberg, che sconfina nello spettacolo, di un’organizzazione transnazionale il cui epicentro si trova negli uffici del Pentagono, in Virginia, USA.
L’operazione Condor fu un’invenzione occidentale imposta all’America Latina attraverso i colpi di Stato militari, sostenuti dai governi occidentali.
Un documento della CIA recentemente declassificato rivelava le agenzie di intelligence di Francia, Regno Unito e Germania Ovest discussero su come stabilire “un’organizzazione antisovversiva simile al Condor della CIA” nei loro Paesi. Descritto dalla CIA come “sforzo cooperativo d’intelligence/servizi di sicurezza di diversi Paesi sudamericani per combattere il terrorismo e la sovversione”, l’Operazione Condor era una campagna del terrorismo di stato pianificata dalla CIA che mirava contro sinistra, sospetti di sinistra e “simpatizzanti”, provocando sparizione, tortura e brutale omicidio di circa 60000 persone, così come l’imprigionamento politico di circa mezzo milione di persone.
Prima e durante l’aggressione internazionale che l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e il Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) scatenarono contro la Libia, il Presidente Hugo Chávez fece diverse valutazioni avvertendo sulle particolarità di quel caso. In uno dei suoi interventi commentò la sorpresa di Muamar al-Gadaffi per il tradimento dei capi che sostenevano di essere suoi amici, concentrando la riflessione sulla voracità petrolifera degli Stati Uniti (il 5% della popolazione che consuma il 20% della produzione mondiale) come della dittatura del dollaro.
Il coinvolgimento dei servizi segreti statunitensi (CIA – Central Intelligence Agency) nel traffico internazionale di droga al fine di contrastare l’Unione Sovietica, è un argomento che i media occidentali si sono ben guardati dall’approfondire.
Nelle ultime settimane sono saliti i toni che pongono sul tavolo della discussione pubblica uno scontro bellico tra i paesi limitrofi del Venezuela e della Colombia. Alcuni alti funzionari USA e colombiani sottolineano le opzioni militari, in particolare un intervento che tenderebbe rovesciare il governo guidato da Nicolas Maduro, come la forma necessaria di fronte alla presunta mancanza di azione regionale e mondiale nel respingere l’esecutivo venezuelano.
I dati sono migliorati sulle esportazioni di risorse non petrolifere, indicando alcuni miglioramenti nell’ingresso di valuta straniera. Questo si connette ragionevolmente all’attentato al Presidente Nicolás Maduro, che non esitò ad affermare che era una risposta ai piani di stabilizzazione dell’economia e delle finanze del Venezuela del governo bolivariano.
Mentre era ancora fresca la vittoria presidenziale di Donald Trump, il direttore di Innovazione della NATO, Peter Lenk, spiegava, in un forum a Madrid, che l’organizzazione militare atlantica “è cosciente dagli ultimi decenni che la chiave della guerra moderna è l’informazione”.
Il 6 agosto del 1945, alle 8.15 del mattino, il bombardiere statunitense Enola Gay partito da Tinian una grande isola che ospita diverse basi aeree dell’USAAF nell’arcipelago delle Marianne, scarica sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia a essere utilizzata in guerra. Tre giorni dopo sarà il turno di Nagasaki. I due micidiali ordigni fecero un numero di vittime mai accertato, oltre a produrre danni fisici e psicologici per tutta la vita ai sopravvissuti, i cosiddetti ‘hibakusha’.