Geraldina Colotti
Cronaca di un lawfare annunciato. Si potrebbe intitolare così quanto accaduto in Perù con la destituzione e l’arresto del presidente Pedro Castillo. L’ultimo capitolo di uno schema già visto, ma riattivato e riadattato con successo in vari scenari latinoamericani: l’uso del diritto a fini di persecuzione politica. Possiamo ricondurre lo schema a due modelli con altrettante varianti, applicati a presidenti scomodi, recalcitranti ai voleri di Washington: il golpe parlamentare, costruito dall’interno stesso della coalizione governativa, fino alla spallata finale, in cui il perseguito finisce per apparire l’artefice del suo proprio male. Il golpe istituzionale, scatenato a seguito di denuncia di frode elettorale, che porta all’autoproclamazione di un presidente fantoccio, all’arresto o alla fuga di quello legittimo.
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