L’inconsistente giustificazione dei presunti attacchi acustici continua ad essere usata per seminare la paura tra i turisti che decidono di scegliere Cuba come destinazione, anche quando le prove scientifiche hanno dimostrato che non esistevano.
Dopo mesi di indagini, sia USA che cubane, non c’è una sola prova per giustificare l’accusa che “attacchi acustici” contro diplomatici USA abbiano avuto luogo a Cuba.
Il 14 aprile del 2016 un dispaccio dell’agenzia spagnola di notizie EFE informava il mondo sul sequestro di 401 Kg. di cocaina nel Porto di Colón, in Panama, introdotti in un contenitore proveniente dal Porto di Mariel, a L’Avana, che aveva come destinazione finale il Belgio.
USA: attacchi sonici o vittime del loro stesso spionaggio a Cuba?
Ritorniamo ai fastidiosi “attacchi acustici” che -secondo la Casa Bianca- avrebbero sofferto i funzionari della sua Ambasciata all’Avana.
Il quotidiano Daily Beast, prima, e poi decine di media internazionali ci parlano di una nuova “ipotesi” per spiegare i problemi di salute di queste persone.
In generale, le ambasciate USA nel mondo assomigliano a grandi fortezze. Cinturoni di sicurezza con recinzioni di filo spinato, ostacoli al transito e rilevatori di armi ed esplosivi, così come garitte con marine armati di sofisticati fucili da guerra, servono come antisala all’ingresso in questi recinti diplomatici.
Ridurre la spettacolare crescita dei visitatori a Cuba: impossibile missione della Casa Bianca?
Secondo il Centro Brady per la Prevenzione della Violenza, negli USA muoiono, ogni anno, circa 34000 persone per arma da fuoco. Ogni giorno 309 persone sono oggetto a colpi da arma da fuoco, 93 delle quali muoiono.
Il reality show montato dal senatore Marco Rubio, il 08/01/18, durante l’audizione del Comitato d’Intelligence del Senato USA, ha dimostrato, ancora una volta, che il governo USA si lascia trascinare dal risentimento e frustrazione personale, di alcuni senatori di genitori cubani che non accettano che la Rivoluzione cubana rimanga incolume nonostante i tanti piani ed operazioni segrete per distruggerla.
Anche se Cuba è una delle destinazioni più sicure del mondo e presenta tutti gli standard internazionali, gli Stati Uniti hanno raccomandato ai loro cittadini di riconsiderare i possibili viaggi nell’Isola più grande delle Antille.
Se da un megafono si gridasse alla massima potenza una verità su Cuba, il senatore per la Florida, Marco Rubio, non la sentirebbe. Rubio da decenni soffre di un sordità selettiva sul suo paese d’origine. Sente solo quello che gli conviene.
Non ci stupiamo quando, un giorno, il senatore di origine cubana Marco Rubio compaia nel Congresso USA con i suoi capelli tinti di biondo per ingraziarsi o rubare il protagonismo, o per meglio dire, lo show al presidente Donald Trump.
Alcune ore fa, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso un’allerta di livello 3 che consiglia ai suoi cittadini di riconsiderare i viaggi a Cuba “dovuto ad attacchi di salute diretti ad impiegati dell’Ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana.”
All’interno dei circoli delinquenziali e dei bassifondi si realizzano affari o accordi, di solito implica che colui che fa un favore deve, come pagamento, riceverne un altro da chi lo riceve. Questo è appena avvenuto nel processo che si sviluppa all’interno della politica dell’attuale governo USA che presiede l’auto-nominato “genio”, Donald Trump, per rarefare il clima di comprensione tra i governi di quel paese e Cuba.
« Nella mattina di oggi 9 gennaio è stata realizzata un’udienza del vice comitato dell’Emisfero Occidentale del Comitato delle Relazioni Estere del Senato, organizzata dal senatore repubblicano della Florida, Marco Rubio e presieduta con il senatore democratico di Nuova Jersey, Robert Menendez, tutti e due con un vasto record di lavoro contro le migliori relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti e promotori di ogni tipo di proposte legislative e politiche che danneggiano gli interessi dei popoli statunitensi e beneficiano solo una minoranza sempre più isolata che storicamente la lucrato con le aggressioni contro Cuba.
Washington – Il FBI non ha incontrato alcuna prova dei presunti “attacchi sonici” contro il personale diplomatico statunitense in Cuba, dopo tre mesi d’investigazioni e quattro viaggi a L’Avana, ha rivelato lunedì 8 gennaio la Associated Press (AP).
La questione ha tenuto banco per diverso tempo e i media nostrani hanno, come sempre, rimasticato le nebulose notizie provenienti da Washington rilanciandole acriticamente. In seguito ad alcuni eventi capitati a funzionari dell’ambasciata statunitense a L’Avana e alcuni loro familiari, si è accusato il governo cubano di aver deliberatamente lanciato fantomatici ‘attacchi sonici’.