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La strana ‘maggioranza’ del portavoce USA: 50 su 190
Allerta in Venezuela prima della nuova aggressione statunitense
Aram Aharonian, CLAE – http://aurorasito.altervista.org
Le autorità venezuelane dubitano delle pretese di Washington e promosse dai mass media di attenuare l’aggressione e i piani di interferenza degli Stati Uniti nel Paese, una nuova “road map” che descrivono come “intorpidimento” in modo che abbassino il guardia. Nel frattempo, Caracas pone le condizioni per un eventuale dialogo coll’opposizione, per superare la crisi.
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Juan Guaidò, petardo bagnato
Bruno Sgarzini Mision Verdad – http://aurorasito.altervista.org
Una cronaca pubblicata da Orlando Avendaño nel reazionario PanamPost afferma che la figura della “presidenza ad interim” di Juan Guaidó è sorta in una riunione presso la sede dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA). Secondo Avendaño, in quell’incontro del 14 dicembre, il segretario generale Luis Almagro insieme a Julio Borges, Leopoldo Lopez, Maria Corina Machado e Antonio Ledezma, definiva l’ultima grande mossa dell’opposizione promuovendo un “governo di transizione”.
Elliot Abrams
Hugo Chavez: 6 anni dopo
Sei anni dopo la sua morte il ricordo di Hugo Chavez rimane ancora vivo non solo nei cuori dei venezuelani ma anche dei latinoamericani in tutto il mondo.
La sua leadership e mentalità rivoluzionarono lo Stato del Venezuela, come nessun’altra amministrazione nella storia della nazione, tagliando il cordone con i paesi imperialisti del nord, prendendo le redini e cambiando il futuro del Sudamerica.
Venezuela, Guaidò: il bersaglio mobile
di Fabrizio Casari – Altrenotizie
Reduce dal fiasco di Cucuta e da un tour nelle capitali del cartello di Lima, dove ha raccolto delusioni e sorrisi di facciata, l’autoproclamato presidente del nulla, Juan Guaidò, ha fatto ritorno in Venezuela. E’ arrivato atterrando all’aeroporto di Caracas, dove sperava ci fosse chissà quale spiegamento di forze in procinto di arrestarlo ma ha trovato solo uno stuolo di fotografi e cameraman dei soliti media di proprietà dei soliti noti al servizio degli arcinoti interessi.
Non ci sono più trucchi
Gli USA dichiarano apertamente che faranno crollare il governo venezuelano di Maduro
Gli Stati Uniti continuano nel loro perverso affanno di fabbricare falsi pretesti per giustificare l’intervento e l’aggressione al Venezuela, ha assicurato il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez nel suo account di Twitter.
«Alziamo le nostre voci per #Giù le mani Dal Venezuela», ha detto il mandatario in questa rete sociale.
Per lo sviluppo del paese
Il Consiglio dei Ministri si è riunito la scorsa settimana, guidato dal suo Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha iniziato l’incontro segnalando la motivazione di realizzarlo «con la soddisfazione del risultato che ha ottenuto il nostro popolo, e quindi la Rivoluzione, nel Referendum costituzionale, con un Sì ben chiaro e di massa in appoggio alla nuova Costituzione».
Un nuovo internazionalismo nasce in Venezuela
Geraldina Colotti
Il Teatro Teresa Carreño risuona di canti e slogan provenienti dai cinque continenti. Siamo all’atto conclusivo dell’Assemblea internazionale dei popoli (AIP) che ha riunito 500 delegate e delegati di 90 paesi. Entra il presidente Nicolas Maduro accompagnato dalla Primera combatiente Cilia Flores. Sventolano le bandiere, quella del Venezuela è al centro. Maduro chiede che “gliela prestino” per tenerla al tavolo durante il discorso che infiammerà la platea. Con lui ci sono la vicepresidente Delcy Rodriguez, il viceministro di Comunicazione internazionale al ministero degli esteri, William Castillo, e portavoce internazionali come Joao Pedro Stedile, del Movimento Senza Terra.
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Un intervento militare non può rovesciare il governo del Venezuela
Valentin Vasilescu www.voltairenet.org
Diversi Stati latinoamericani e le forze speciali USA sembrerebbero prepararsi ad attaccare il Venezuela. Studiando i rapporti di forza e la topografia del Venezuela, Valentin Valisescu ritiene però che nessuna invasione possa avere ragione di questo Paese vasto e protetto da una giungla molto più estesa di quella del Vietnam. Qualunque intervento militare non può avere altro scopo che la destabilizzazione del Paese, non già il rovesciamento del governo.
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Il buon giornalismo non specula, informa
Ottawa, 3 marzo 2019
Per l’editore di CBC News
Respingo categoricamente e nei termini più energici l’articolo tendenzioso e manipolatore “Il Canada in disaccordo con Cuba ‘alleato’ sul destino di Maduro”, scritto dal giornalista Evan Dyer e pubblicato oggi, domenica 3 marzo 2019, da CBC News.
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Dichiarazione MINREX (legge Helms-Burton)
Il Ministero delle Relazioni Estere ha respinto con i termini più energici la nuova scalata nella condotta aggressiva degli Stati Uniti contro Cuba.
Il Dipartimento di Stato ha annunciato ieri la decisione di permettere che, a partire dal prossimo 19 marzo, con l’applicazione del Titolo III della Legge Hlems – Burton si presentino citazioni nei tribunali degli Stati Uniti unicamente contro imprese cubane incluse nella lista delle entità cubane ristrette, elaborata da questo governo nel novembre del 2017 e attualizzata un anno dopo.
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L’origine (NARCO) di Marco Rubio: breve dossier
Questo senatore repubblicano ha scritto le sue memorie in un libro che ha battezzato con il nome ‘An American Son’, pubblicato nel 2012. Nel libro accenna appena superficialmente che suo cognato era un noto signore del narcotraffico e tutta la famiglia (di origine cubana e residente a Miami) lo sapeva.
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Washington: di fallimento in fallimento
Di Atilio Boron (*) www.cubadebate.cu
Lo scorso fine settimana è stato terribile per la Casa Bianca ed i suoi impresentabili capetti del sud del Rio Bravo, il giustamente chiamato “cartello” di Lima visti gli stretti rapporti che alcuni dei governi che lo compongono hanno con il narcotraffico, in particolare quello colombiano e, prima dell’elezione di Lòpez Obrador, quello di Peña Nieto in Messico.
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