Il 16 aprile 1961, la storia di Cuba fu segnata da un episodio che dimostrò il coraggio e la determinazione del popolo cubano nel resistere alle aggressioni dell’imperialismo statunitense. L’invasione mercenaria di Playa Girón, finanziata e addestrata dalla CIA, fu un disperato tentativo di rovesciare il governo rivoluzionario e assoggettare l’isola agli interessi di Washington.
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Le vittorie
Aprile ha, nel cuore di Cuba, un segno speciale che, senza togliere forza al rosario di successi gloriosi che lo formano, stupisce, convoca e accredita
Non c’è un giorno da quando la storia patria ha marcato il 10 ottobre, l’inizio della prima guerra per l’indipendenza, nel quale non ci sia stato un fatto aggressivo per conquistare, prima di tutto, e poi difendere la libertà e la sovranità del popolo cubano.
Il piano della CIA per la Baia dei Porci prevedeva l’assassinio di Fidel…
A volte, nella stampa o in altri testi che si riferiscono all’invasione della Baia dei Porci nel 1961, vengono erroneamente citate quattro direzioni dell’attività del governo statunitense per la distruzione della Rivoluzione. Ciò si basa sul fatto che il piano della CIA che precedeva l’invasione, intitolato A Programme of Covert Action Against the Castro Regime, approvato dal Presidente Dwight D. Eisenhower il 17 marzo 1960 e completamente declassificato nel 1996, conteneva questo numero di azioni.
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“Cuba non sarà un altro Guatemala”
–Ti darò tre indizi…
–Non c’è bisogno che tu mi dica niente –disse Phillips– Cuba, Cuba e Cuba.
–Ecco perché abbiamo bisogno di te– disse Cliff.
–Qual è il piano?
Cliff rispose:
–Un altro Guatemala, secondo quanto mi disse Len.
E dopo il fallimento della Baia dei Porci?
Una volta sconfitta la brigata di mercenari che aveva invaso Cuba, organizzata, addestrata e finanziata dalla CIA, con il pieno appoggio del governo statunitense, il presidente John F. Kennedy ricevette un rapporto con diversi punti sulla politica da seguire contro la Rivoluzione cubana, che servì come base per la progettazione di un nuovo piano chiamato Progetto Cuba, meglio conosciuto con il nome in codice: “Mangusta”.
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Menzogne e attacchi cibernetici ci ricordano i giorni di Girón
La storia di Cuba e di quanto accade nell’isola, scritta sotto gli ordini dei centri di potere dell’imperialismo yankee, è piena di falsità e menzogne, lontanissima dalla verità e dall’etica. È vero che le piattaforme e le reti sociali digitali hanno aggiunto nuovi canali di comunicazione e modi per manipolare e travisare la realtà cubana; ma non significa che sia qualcosa di nuovo.
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Ricordi da giornalista (di Gabriel García Marquez)
Prensa Latina – traduzione di Ida Garberi
Uno dei miei ricordi più belli da giornalista è il modo in cui il governo rivoluzionario cubano ha scoperto, con diversi mesi di anticipo, come e dove venivano addestrate le truppe che dovevano sbarcare alla Baia dei Porci.
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Un aspetto poco conosciuto della battaglia di Giron
Gli eventi legati all’invasione delle spiagge della Larga e di Girón sono solitamente oggetto di diversi articoli pubblicati ogni anno in questo periodo. Tuttavia, ci sono dettagli meno pubblicizzati che possono attirare l’attenzione di chi è interessato all’argomento.
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John F Kennedy e le conseguenze della Baia dei Porci
Il 14 aprile 1961, cinque navi “mercantili” si diressero dall’America centrale alla Baia dei Porci a Cuba. Per coincidenza, tre di esse portavano i nomi di Barbara, Houston e Zapata, come ha detto, all’investigatore Paul Kangas, l’ex ufficiale dell’US Air Force, Fletcher Prouty. Trasportavano una forza paramilitare di circa 1500 uomini, chiamata Brigata 2506.
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16 aprile 1961 Playa Giron – inizia l’invasione
IL NEMICO HA CERCATO DI IMPADRONIRSI DI UNA SPIAGGIA CON L’INTENZIONE DI DISTRUGGERE LA NOSTRA GIOVANE RIVOLUZIONE, INSTALLARE UN GOVERNO PROVVISORIO E CHIEDERE AIUTO AL GOVERNO USA.
Alle sei in punto del 15 aprile aerei nemici invasero il territorio nazionale e cominciarono i bombardamenti. Gli aerei raggiunsero gli aeroporti di Santiago di Cuba, di San Antonio de los Baños e di Ciudad Libertad, distrussero due aerei cubani e uccisero sette persone. Il giorno dopo si fecero i solenni funerali delle vittime.
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Baia dei Porci il grande fallimento della CIA
L’invasione mercenaria del 17 aprile 1961, dalla Baia dei Porci, organizzata e finanziata dalla CIA con l’illusione di rovesciare la Rivoluzione cubana, si convertì, in solo 66 ore dallo sbarco, nel suo grande fallimento; una sconfitta che, passati 62 anni, mantiene aperta la ferita nell’ego del governo yankee e dei suoi lacchè di Miami, motivo per cui il suo odio verso il vero vincitore, il popolo cubano, non diminuisce.
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Da arresi a Playa Girón a eroi a Orange Bowl
Un ricevimento presidenziale e l’installazione di monumenti e musei è stato lo schermo che gli USA hanno inventato per cercare di occultare che, in poche ore, i mercenari invasori furono annientati a Playa Girón
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L’omicidio di JFK, la CIA e la (vera) genesi della “teoria del complotto”
L’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy è tornato a tema in qualche media alternativo americano, a iniziare da Fox New, che alternativo non è ma lo è il giornalista che vi ha dedicato una puntata, Tucker Carlson, l’anchorman forse più seguito al mondo.
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La guerra delle fake news non è cambiata
Ci provarono allora e ci provano oggi!
Una simultanea e infruttuosa crociata mediatica fu lanciata dalla CIA contro il paese, che, dopo aver sconfitto l’invasione mercenaria in sole 66 ore, tornò alla normalità e, senza abbassare la guardia, si mise a celebrare un Primo Maggio socialista.
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