Andy e Lucas si esibiscono con Álex Ubago a Miami (USA), dove si incarcerano minorenni
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
Questo 13 febbraio si esibiscono a Miami il duo Andy e Lucas e il cantante Álex Ubago (1), giorni dopo che i tre sono stati costretti, attraverso un boicottaggio organizzato da quella città, a cancellare i concerti che avevano previsto all’Avana (2).
Il lancio, a febbraio, da Miami, della canzone “Patria y Vida”, è stata parte di una strutturata operazione mediatica contro il governo cubano, complementare di altre azioni di guerra culturale, come il cosiddetto Movimento San Isidro (1).
Grazie a una breve e intensa campagna di marketing, la canzone ha riportato, ai suoi partecipanti, la visibilità e gli introiti che avevano perso con la pandemia. Ma la gioia, a quanto pare, è stata di breve durata. Alcuni di loro sono, ora, in lite sulla distribuzione degli utili (2). E Yotuel Romero, autore della canzone, è stato denunciato dai suoi due ex colleghi del gruppo Orishas, per uso non autorizzato del nome di detto gruppo (3).
Patria e Vita: la libertà della pistola alla tempia
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
Negli ultimi mesi, artisti cubani hanno realizzato diversi videoclip a tema politico. “Desbloquéame”, di Raúl Torres, denuncia il blocco USA (1). “Non te metas”, dell’umorista Virulo, sull’ingerenza della Casa Bianca nell’Isola attraverso artisti mercenari (2). Ma hanno interessato la stampa internazionale, alla spagnola per esempio? Zero.
Puzza di zolfo l’«arte» che nasce a favore della volontà di coloro che pagano –a tutti i costi e ad ogni costo– per tentare d’irrompere, dalla più grezza ingerenza politica, nella sovranità di una nazione.
Nasce orfana «dell’anima» e del senso della creazione artistica che non ha bandiera propria; che si consolida nel risentimento estraneo; e che cerca, come unico proposito, di tentare d’inquinare i pensieri con la manipolazione, a convenienza della storia di un popolo e della sua cultura.
La domanda più importante per questa messa in scena di rancori e subdoli sentimenti forse dovrebbe essere: qual’è la sceneggiatura preparata dalla rancida destra per la prossima settimana?
Nonostante i politologi yankee suggeriscano la necessità strategica di facilitare la collaborazione e le esibizioni culturali di statunitensi a Cuba e di cubani negli Stati Uniti; incoraggiare e pagare agli artisti cubani che si esibiscono negli USA ingenti somme di denaro, senza le limitazioni delle leggi del blocco, al fine di esercitare un’influenza politica su di loro; ogni volta in cui questi visitano Miami le reazioni sono generalmente avverse. Ora accade con il duo “Buona Fe”, dove la propaganda anticubana tenta d’impedire i loro concerti. La stessa cosa accadde, pochi mesi fa, con Tony Avila che fu falsamente accusato di opinare contro il gruppuscolo delle “Dame in Bianco”, finanziato da organizzazioni di taglio terroristico di Miami. Continue reading Miami attacca gli artisti cubani →