Dalla lettera di Edmundo González Urrutia al Procuratore Generale della Repubblica emergono elementi politici che suggeriscono un possibile cambiamento nella situazione dell’universo oppositore venezuelano e, di conseguenza, nel contesto generale di conflitto.
Qual è l’intenzione della destra venezuelana di manipolare i media nazionali e internazionali affinché si mostrino i verbali? María Corina Machado (MCM), in una dichiarazione pubblica, ha affermato di avere i verbali del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) che darebbero come vincitore il candidato Edmundo González.
Gli attacchi al sistema elettorale venezuelano hanno raggiunto il terreno della cyberguerra, secondo la denuncia fatta dal presidente rieletto Nicolás Maduro e dalle autorità del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) e dal Ministero Pubblico. Le indagini sono in corso e si approfondiranno dopo l’introduzione di un ricorso elettorale al massimo tribunale del paese, da parte del presidente Nicolás Maduro.
“Abbiamo visto il volto del fascismo, che vuole provocare un bagno di sangue. Abbiamo avuto troppa pazienza con Guaidó parte prima. Ora diciamo agli Stati uniti: togliete il naso dal Venezuela, qui decide il popolo. Il fascismo non passerà!”.
In Venezuela stiamo assistendo al ritorno delle “guarimbas”, con la violenza, gli omicidi e la distruzione che le accompagnano. Non manca il classico accompagnamento mediatico, con il mainstream occidentale che ne canta le lodi nel tentativo di trasformare il terrorismo in pacifismo e il fascismo in una corrente di democrazia un po’ vivace. Quello che sta accadendo in Venezuela però, nonostante i morti e i vandalismi golpisti, non porta con sé il consenso dei settori popolari, né tanto meno dei militari e delle agenzie di sicurezza. È un tentativo di golpe suave, attuato come da istruzioni di Washington, non ha nulla a che vedere con una protesta contro la lentezza delle elezioni.
“Quanti governi del mondo, signori dell’Unione Europea, signori del Centro Carter, quanti comunicati avete emesso quando Donald Trump ha denunciato brogli nelle elezioni in cui il presidente Biden è stato nominato presidente? Quanti comunicati l’Unione Europea, il Carter Center, quanti governi del mondo hanno chiesto una revisione di tutti i seggi elettorali negli Stati Uniti? Ditemi, il governo di Londra, l’Alto Commissario per i Diritti Umani? E Trump è rimasto con il suo grido di frode”
Prendere con la forza ciò che non hanno conquistato alle urne
Si è scatenata, ancora una volta, la campagna di persecuzione e manipolazione comunicazionale contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela, con la complicità del Governo USA e ora sotto la subordinazione dell’inabilitata María Corina Machado, con l’obiettivo di riproporre il fallito colpo di Stato del guaidismo.
Gli atti violenti scatenati dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali del 28 luglio da parte del CNE (Consejo Nacional Electoral) portano con sé una componente di chiaro fascismo, manifestato in atti violenti contro statue di Hugo Chávez, servizi di trasporto, sanità e alimentazione, sedi di enti governativi (incluso il CNE), tra altri luoghi associati al chavismo come espressione politica. In questo contesto, Edmundo González Urrutia e María Corina Machado hanno legittimato queste azioni attraverso una narrativa che, sebbene pretenda di essere sofisticata e innocua (facendo appello all'”indignazione” della popolazione), sono servite a incoraggiarle e promuoverle.
Gli osservatori internazionali delle elezioni presidenziali della Repubblica Bolivariana del Venezuela, che rappresentano 107 paesi del mondo, dichiarano alla comunità internazionale quanto segue:
1. Ci congratuliamo con il popolo venezuelano per aver portato avanti questo processo elettorale democratico, che è stato un vero esempio di partecipazione, civiltà e trasparenza.
La maggioranza del popolo venezuelano ha celebrato i risultati delle elezioni presidenziali, mentre un gruppo di candidati di opposizione ha riconosciuto la vittoria di Nicolás Maduro. Nel frattempo, l’estrema destra, vedendosi ancora una volta sconfitta, insiste nell’ignorare i risultati e ancor prima che questi fossero resi noti già gridava ai brogli, come da copione.
Gli occhi del mondo puntati sul Venezuela. L’estrema destra cerca il colpo di stato
Geraldina Colotti
CARACAS
Nicolas Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela con 5.150.902 (51,9%) sul candidato della Plataforma Unitaria Democrática (Pud), Edmundo González, che ha totalizzato 4.445.978 (44,2%). Un risultato irreversibile con l’80% di schede scrutinate. Per il resto dei conteggi bisognerà aspettare che venga totalmente ripristinato il sistema di trasmissione elettronico, attaccato con vari atti di hackeraggio durante lo spoglio di domenica scorsa.
Chi conosca il funzionamento del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) in Venezuela, il sistema di votazione, il conteggio dei voti e la verifica dei verbali, non può avere dubbi sui risultati emessi. Dalla Costituzione del 1998, ha il rango di quinto potere dello Stato, insieme al Potere Esecutivo, Legislativo, Giudiziario e Morale.
Quanto accaduto nelle elezioni presidenziali in Venezuela è la cronaca di un nuovo colpo di Stato mediatico annunciato (1). Come quello del 2002 (2).
Il chavismo spiegava, da settimane, con precisione matematica, cosa sarebbe accaduto (3) (4): uno, la diffusione nei grandi media di sondaggi commissionati che davano la vittoria all’opposizione, ignorando quelli di segno contrario; due, il bombardamento trionfalista nelle reti sociali di queste proiezioni, per fanatizzare le proprie basi; tre, la diffusione, durante la domenica elettorale, di sondaggi all’uscita dei seggi, anch’essi commissionati dall’opposizione, ma presentati nei media come “indipendenti e autonomi”; quattro, dopo i risultati, la narrazione della frode; cinque, atti di violenza nelle strade (5), la guerra implacabile di false notizie nelle reti sociali (6) (7) e la pressione di alcuni governi e forze internazionali (8) (9).
Il presidente Nicolás Maduro, candidato alla rielezione per il Gran Polo Patriottico, ha vinto le elezioni presidenziali tenutesi questa domenica nel paese.
Secondo i risultati preliminari pubblicati dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Maduro ha ottenuto il supporto di 5150092 elettori, pari al 51,20% del totale dei voti scrutinati. Il presidente del CNE, Elvis Amoroso, ha annunciato questi risultati dopo il conteggio dell’80% dei voti, definendoli come una “tendenza chiara e irreversibile”.