Non passa giorno senza che un portavoce del governo statunitense, o del peggiore dei suoi sistemi legislativi, inveisca contro la politica interna applicata in Messico dal suo presidente, Andrés Manuel López Obrador (AMLO), su molti e diversi temi, che vanno dall’ingresso illegale di armi e fentanyl dagli Stati Uniti, alla difesa di un’opposizione che non è interessata alla trasparenza delle elezioni, fino alle assurde accuse sull’arrivo di medici cubani, venezuelani e nicaraguensi in solidarietà con il cosiddetto Paese degli Aztechi.
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