La democrazia che Cason sostiene

ELSON CONCEPCIÓN PÉREZ -  23 dicembre 2004

 

 

 

 

 

 

Il caporale James Cason, installato dall’amministrazione di Bush nell’Ufficio di Interesse degli USA a Cuba, la SINA, forse si è sorpreso quando ha visto un enorme cartellone davanti ai suoi uffici con le foto scattate dagli stessi soldati nordamericani delle torture commesse da costoro in Iraq, in Afghanistan e nella base navale di Guantanamo.

 

Nella stampa internazionale sono apparse nuove denunce delle torture commesse dai soldati nordamericani contro i prigionieri rinchiusi in sorta di “magazzini per umani” o campi di concentramento nel quale è stata trasformata una parte del territorio di Cuba illegalmente occupato, come hanno denunciato i giovani cubani, protestando contro le provocazioni e le azioni per nulla diplomatiche di James Cason.

 

La BBC Mundo ha reso noto che stavolta si descrivono scene di prigionieri a Guantanamo forzati a restare in posizione fetale per più di 24 ore, senza acqua e senza cibo, immersi nei propri escrementi.

 

Sono torture bestiali commesse dalle forze dell’impero e sono le stesse che applicherebbero a Cuba se si compissero i piani di Cason e dei suoi padroni.

 

Le denunce pubblicate il 21 dicembre rivelano che alcuni detenuti sono stati bruciati con sigarette accese, morsi da cani feroci, picchiati e strangolati.

 

I metodi d'interrogatorio dell’impero nei confronti dei prigionieri sondo davvero lontani dai diritti individuali del detenuto.

 

I fogliacci e le radio che James Cason distribuisce nell’Isola e quei cubani disinformati che ascoltano la voce e le direttive della contro rivoluzione di Miami precisano il messaggio di questa “democrazia della tortura” applicata in Iraq, a Kabul e in qualsiasi altra prigione dove le forze yankee, in un modo o in un altro vogliono fabbricare i terroristi.

 

I documenti diffusi dai più importanti mezzi di comunicazione degli USA citano relazioni del FBI dove si riferiscono gravi abusi fisici su civili detenuti.

 

AP ha reso noto che il Pentagono sta indagando sulle denunce di gruppi che difendono i diritti civili, che negli interrogatori a Guantanamo si sono fatti passare per agenti del FBI che sottoponevano a maltrattamenti i detenuti.

 

Nei messaggi elettronici ottenuti grazie alla Legge per la Libertà d’informazione sono stati descritti metodi di estrema crudeltà negli interrogatori e si è suggerito che il presidente Bush li aveva approvati. La Casa Bianca ha però smentito.

 

I metodi degli interrogatori sono ora sottoposti ad indagine perché vari ex prigionieri hanno denunciato le torture a cui sono stati sottoposti; in uno dei messaggi datato agosto 2004 l’autore dice di aver visto in varie occasioni detenuti incatenati in posizione fetale, senza acqua o alimenti, immersi nei propri escrementi.

 

Anthony Romero, Direttore della Unione per le Libertà civili, ha detto che i documenti del FBI mostrano che il governo degli USA tortura individui in varie circostanze.

 

Questo è quello che pubblica la stampa nordamericana: se i prigionieri di Guantanamo rimarranno lì così, i falconi della Casa Bianca, del Pentagono e ...il caporale James Cason della SINA resteranno sudici sino all’ultimo pelo con questi e molti altri escrementi...